7 ottobre 2015
Ishrak Amine, 21 anni. Marocchina, studentessa all’università di Verona dove frequentava la facoltà di lingue, viveva in una villetta a schiera a Mesola (Ferrara) col padre Mohammed, 50 anni, autista di camion per di un ditta ittica di Chioggia e con la mamma Zachya, 49 anni, casalinga, che una ventina di giorni fa era tornata a Casablanca per far visita agli anziani genitori e prima di partire aveva chiesto la separazione, lasciando il marito nella disperazione più cupa
Ishrak Amine, 21 anni. Marocchina, studentessa all’università di Verona dove frequentava la facoltà di lingue, viveva in una villetta a schiera a Mesola (Ferrara) col padre Mohammed, 50 anni, autista di camion per di un ditta ittica di Chioggia e con la mamma Zachya, 49 anni, casalinga, che una ventina di giorni fa era tornata a Casablanca per far visita agli anziani genitori e prima di partire aveva chiesto la separazione, lasciando il marito nella disperazione più cupa. Nella notte tra sabato e domenica l’uomo prese la sua pistola calibro 22, sparò un colpo al petto della figlia, e subito dopo si puntò l’arma in bocca e fece fuoco. I cadaveri, trovati lunedì da un parente. Notte tra sabato 3 e domenica 4 ottobre in una villetta a schiera in via Alfonso d’Este 1 a Mesola, Ferrara.