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 2015  ottobre 05 Lunedì calendario

RECARLO, IL DIAMANTE È TRASPARENTE

Milano
L’oggetto del desiderio più amato, simbolo senza tempo di aspettative e di promesse, anche in tempi di crisi, è ancora il gioiello. Ben lo ha capito Recarlo, azienda di Valenza che nel 2014 ha fatturato 24 milioni di euro, con una crescita del 10% rispetto all’anno precedente, che adesso punta al blu dello zaffiro nelle sue nuove collezioni, per gli Egizi il colore degli Dei, per Picasso il colore della riflessione, per la Recarlo soprattutto il simbolo della fedeltà. «Il Bleu Royal non è una scelta casuale — spiega Paolo Re, vicepresidente del maison di gioielli Recarlo — è un colore collegato al nostro territorio, al Piemonte, ai Savoia, alla loro storia, e rappresenta bene la nostra brand identity, nata per celebrare un vissuto emotivo importante in modo originale e contemporaneo con una lavorazione made in Italy realizzata con artigiani custodi di antichi metodi della gioielleria. Crediamo nella coerenza delle nostre idee, raccontiamo una storia vera e reale. Facciamo prodotti che sono senza tempo, con forti contenuti emotivi, mantenendo una grande attenzione per la qualità e l’etica, che si riflette nel lavoro e nell’ambiente». Un’azienda che ha seguito una crescita armonica ed equilibrata, in linea con la filosofia iniziale: da anni, infatti, Recarlo aderisce al programma mondiale di autoregolamentazione Kimberley Process, per utilizzare diamanti solamente legali, evitando il commercio di quelli cosiddetti sporchi di sangue. «Crediamo nella trasparenza, controlliamo tutta la filiera, dall’estrazione alla vendita — continua Paolo Re — utilizziamo solo diamanti di ottima qualità, con taglio russo, per dare quell’indice perfetto tra rifrazione e riflessione, valorizzando al massimo la brillantezza. Forniamo una certificazione gemmologica che accompagna il gioiello, un microfilm che attesta la sua qualità. Oltre che al prodotto, diamo grande importanza all’ambiente di lavoro: nella nostra sede a Valenza, interamente ecocompatibile, abbiamo creato una grande cupola in vetro, a forma di diamante rovesciato, che filtra la luce, un elemento suggestivo e che si aggiunge al nostro particolare giardino zen». La passione per i diamanti ha spinto Carlo Re, padre di Paolo, a fondare giovanissimo, a soli 21 anni, nei Sessanta, la Recarlo, poi in uno dei numerosi viaggi in giro per il mondo, acquista uno spettacolare zaffiro blu di Ceylon di 1,63 carati, ancora oggi in azienda, simbolo di una tappa importante e fonte d’ispirazione per altre gemme colorate: «Mio padre ha sempre saputo intercettare in anticipo l’andamento del mercato — continua Paolo Re — ci siamo innovati mantenendo l’identità dell’inizio. I nostri prodotti comunicano valori legati al mondo della famiglia, e dei sentimenti, per questo vogliamo diventare il gioiello eccellente delle celebrazioni importanti della vita». Obiettivi che hanno portato la Recarlo crescere e a prevedere anche per il 2016 un + 10%, rivolgendosi quasi esclusivamente al mercato interno: «Esportiamo solo il 10% di quello che produciamo — sottolinea Paolo Re — abbiamo 800 multimarca in Italia, e stiamo analizzando i mercati stranieri che sono in sintonia con la nostra filosofia, che mettono al primo posto etica e coerenza; solo in seguito decideremo in quali investire». Ancora una volta una scelta rigorosa dettata da un’analisi attenta, la stessa che si rispecchia nell’acquisto di un cliente che pensa al gioiello anche per realizzare un buon investimento economico: «Oggi il cliente è più consapevole, e per gli acquisti importanti preferisce cose timeless: noi creiamo prodotti con alto contenuto emotivo, che si possono usare tutti i giorni e in tutti i momenti. Poi quando si tratta di diamanti o di gioielli dove la gemma è una componente importante, accompagnata da un’ottima lavorazione, allora l’investimento rappresenta anche un ottimo bene rifugio».
Bettina Bush, Affari&Finanza 5/10/2015