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 2015  ottobre 05 Lunedì calendario

ROMA IN 6/12/24 ORE PER ULISSE

Si può pensare di visitare la Città Eterna in 6 o 12 ore? Come cercare di cogliere l’essenza di Roma in un solo giorno? È una sfida complicata ma, se si decide di affrontarla, basta accettare sin da subito di saltare qualche tappa o monumento considerato dalle guide «fondamentale» e non farsi prendere troppo dalla frenesia, cercando di calarsi almeno un po’ nel clima romano. Quindi, partiamo per questo tour mordi e fuggi.

• Dall’aeroporto siete arrivati a Termini in taxi (tariffa fissa 48 euro) o con il trenino Leonardo Express (biglietto 14 euro), e siete pronti per affrontare la città. Come prima tappa – classica e d’impatto – scegliamo il Colosseo. Raggiungerlo è facile, bastano due fermate di metro. Acquistando la Roma Pass (la card turistico-culturale della Capitale, costo 28 euro) si eviterà la coda, che nei weekend soprattutto può far perdere fino a un’ora. A pochi passi dal Colosseo, sulla destra, ecco l’Arco di Costantino il più famoso arco di trionfo romano e poco più avanti il Palatino.

• A quel punto si possono percorrere a piedi i Fori imperiali fino a Piazza Venezia, saltando purtroppo la visita ai Fori Romani e alla Domus Aurea. Certo, all’interno del Foro, potete scorgere da lontano il punto esatto che segna il centro di Roma, segnato da un frammento marmoreo con palmette, davanti ai resti del tempio di Saturno.

• Arrivati a Piazza Venezia vale la pena salire la scalinata a destra del Vittoriano (il monumento a Vittorio Emanuele II), che porta alla Chiesa di Santa Maria in Aracoeli. La vista è splendida, ma solo dopo il viaggio in ascensore si apre il panorama a 360 gradi su cupole, chiese e palazzi. La Terrazza delle Quadrighe, poi, è perfetta per il primo caffè della giornata.

• Scendete la scalinata della chiesa e risalite a destra per il Campidoglio e i Dioscuri Castore e Polluce. Sulla piazza troverete una copia della statua equestre dell’imperatore Marco Aurelio (l’originale è custodito nei vicini Musei Capitolini, la cui visita è da escludere, richiederebbe almeno due ore…). Intanto il cannone del Gianicolo avrà sparato il colpo di mezzogiorno, come avviene ogni giorno dal 1847 ad oggi.

• Uscendo per un momento dai percorsi più tradizionali, andiamo a scoprire un frammento della Roma sotterranea. La Domus di Palazzo Valentini si trova proprio accanto a piazza Venezia (via IV Novembre 119) ed è la casa di una ricca famiglia della Roma imperiale resa oggi interattiva da un percorso multimediale a cura di Piero Angela e Paco Lanciano. Grazie a ricostruzioni con proiezioni luminose che rivestono le stanze, si torna entra nella casa così com’era, tra mosaici, pavimenti in opus sectile, affreschi, terme private.

• Arrivata l’ora di mangiare qualcosa, Roma offre mille possibilità diverse. Se volete un piatto della tradizione romana, in via dei Giubbonari 21, da Roscioli si può assaggiare «la carbonara più buona della Capitale», stando al giudizio del Gambero Rosso. Per qualcosa di più veloce, sempre in centro, a via dei Banchi Vecchi 143 ecco la pizza e i fritti di Supplizio: i supplì di Arcangelo Dandini sono la specialità ultra premiata da critici e clienti.

• Camminando per dieci minuti o prendendo un autobus per poche fermate (il 64 o il 40) siete in via della Conciliazione e vi si apre di fronte la vista del Cuppolone. Impossibile ripartire senza visitare San Pietro, la basilica che ospita il baldacchino bronzeo alto 29 metri realizzato dal Bernini, la Pietà di Michelangelo, la tomba di Clemente XIII di Canova e il mosaico della Navicella di Giotto. L’ingresso alla basilica e alle tombe è gratuito (c’è sempre un po’ di fila, ma non spaventatevi). Per salire sulla Cupola con l’ascensore (più 330 gradini a piedi) occorre fare il biglietto (7 euro).

• A questo punto – per chi ha solo sei ore a disposizione – è ora di ritornare verso Termini per ripartire ma, percorrendo via della Conciliazione, fate una visita finale a Castel Sant’Angelo e attraversate l’omonimo ponte costellato dalle statue degli angeli scolpite dal Bernini. Tornerete così verso il centro storico. Dall’altra parte del ponte potete riprendere l’autobus (64 o 40) che vi riporterà alla stazione.

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• Per chi ha altre sei ore a disposizione invece il tour prosegue, non prima di una pausa per un caffè all’interno del Chiostro del Bramante, straordinario esempio di architettura rinascimentale (via arco della Pace 5). La struttura, oltre al bar con tavolini all’interno del chiostro, ospita mostre (fino al 21 febbraio una monografica su James Tissot) e l’affresco delle Sibille di Raffaello.

• A due minuti da qui a Piazza Navona, che sorge nel luogo dello stadio di Domiziano (da qui la sua forma ovale), voluto dall’imperatore per ospitare le gare di atletica (agones). L’attrazione principale è la Fontana dei Quattro Fiumi, opera di Bernini.

• Altri due minuti e siete al Pantheon. Secondo una leggenda, sorge nel punto in cui Romolo, alla sua morte, fu afferrato e portato in cielo da un’aquila. Tra le altre cose, qui si trova il sepolcro di Raffaello Sanzio. L’ingresso è gratuito.

• D’obbligo a questo punto una visita nella chiesa di San Luigi dei Francesi, anche solo per ammirare la cappella dove sono ospitati tre capolavori di Caravaggio: il Martirio di San Matteo, il San Matteo e l’Angelo e la Vocazione di San Matteo.

• Una foto alla Barcaccia del Bernini, una sosta sulla scalinata di Trinità dei Monti, insomma, per Piazza di Spagna dovete passare almeno per poco.

• Salendo per Trinità dei Monti, in via Gregoriana 28, c’è un piccola gioiello di architettura: Palazzo Zuccari, meglio noto come “La casa dei mostri”, dove Gabriele d’Annunzio ambientò Il piacere. Si chiama così per il portale e le due finestre raffiguranti visi spaventosi a bocca spalancata. Il palazzetto barocco fu disegnato nel 1952 da Federico Zuccari e oggi ospita la sede della biblioteca Hertziana.

• A questo punto le 12 ore stanno scadendo, prima di ripartire godetevi un aperitivo in centro: il giusto equilibrio fra cocktail di qualità e location elegante si può trovare all’Hotel Locarno (via della Penna 22) o allo Stravinskij Bar dell’hotel De Russie (via del Babuino 9).

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• Per chi ha ancora la sera e la notte da passare nella Capitale una buona idea è di provare la cucina giudaico-romanesca, in uno dei vari ristoranti di qualità al Ghetto. Tra gli storici ha ancora un ottimo livello Piperno, che ha tra l’altro la dote di trovarsi in un’incantevole piazzetta (Monti de’ Cenci 9). Suggestiva poi una passeggiata notturna al Portico d’Ottavia e a piazza Mattei, più nota come «piazza delle tartarughe» per la fontana del XVI secolo.

• Una scelta alternativa per la serata può essere invece la Casa del Jazz (via di Porta Ardeatina), dove mangiare e sentire ottima musica. Si tratta della villa dell’ex boss della banda della Magliana Enrico Nicoletti, sequestrata e oggi riqualificata, all’interno di un meraviglioso parco. Il motto della Casa è «Non significa nulla se non ha swing».

• Per il dopo cena Roma offre nuovi scenari e quartieri che da pochi anni hanno visto aperture di locali interessanti. Per gli amanti dei cocktail molto interessante è Co. So. Cocktails & Social, di cui il New York Times ha consigliato di recente il drink realizzato con gli stessi ingredienti della carbonara. Oppure potete tornare verso il centro in zona Trastevere e decidere di perdervi nel dedalo di vicoli e luci (magari evitando strade e piazze intasate di turisti). Più nascosto, tra Campo de’ Fiori e Piazza Navona, il “No.au” serve vino biodinamico e birra artigianale.

• Al risveglio, prima di riprendere la via dell’aeroporto, è il caso di colmare la lacuna dei Musei Vaticani. Nati dal mecenatismo dei papi che per secoli raccolsero e commissionarono opere straordinarie, sono considerati fra i più bei complessi museali al mondo (13 musei l’uno diverso dall’altro, oltre 70 mila oggetti esposto e altri 50.000 nei depositi). Avendo i minuti contati occorre scegliere un percorso breve che includa in ogni caso la Cappella Sistina.

• Ma un’ultima tappa alternativa potrebbe essere invece in zona Aventino (raggiungibile con la metro B). Prima la piccola grande magia del buco della serratura dell’Ordine di Malta: l’ingresso della sede del Priorato di Malta riserva una scoperta sorprendente, avvicinano l’occhio alla serratura del portone, si scorge un’insolita e spettacolare inquadratura della cupola di San Pietro. Poi un giro per le chiese di origine medievale – Santa Sabina, Sant’ Anselmo, Santa Prisca, Sant’Alessio, San Saba e Santa Balbina –, infine una passeggiata al Giardino degli Aranci, da cui si gode di un panorama suggestivo, per un saluto incantevole della Città Eterna.