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 2015  ottobre 03 Sabato calendario

RECAPITI A GIORNI ALTERNI PER LE POSTE

ROMA
Poste Italiane ha avviato dal primo ottobre la nuova rivoluzione dei recapiti, anche se in una prima fase e fino all’inizio del prossimo anno avrà un’implementazione graduale. La riforma, nella sostanza, introduce la consegna a giorni alterni sul 25% del territorio nazionale oltre a prevedere incrementi tariffari sia per la posta ordinaria che per quella prioritaria. Da questa rivoluzione, però, almeno fino al prossimo 31 dicembre sono esclusi i giornali, che continueranno ad essere consegnati ovunque tutti i giorni.
Poste Italiane ha ribadito ieri che dal primo ottobre «ha avviato, in ottemperanza alla delibera dell’Autorità per le comunicazioni il nuovo piano di organizzazione del servizio universale che prevede tra l’altro la consegna della posta a giorni alterni in alcuni comuni italiani».
La società ha reso inoltre noto di aver avviato, nell’ambito del tavolo dell’editoria convocato dalla presidenza del Consiglio e dal ministero per lo sviluppo economico, ed in accordo con l’Agcom, «una iniziativa per proseguire la consegna dei giornali, fino al 31 dicembre, anche nelle zone interessate».«Tale iniziativa – precisa Poste – a carattere commerciale, non rientra nel perimetro del nuovo servizio universale postale». Lo scorso giugno l’Autorità per le comunicazioni aveva dato via libera alla misura contenuta nel piano industriale di Poste Italiane e propedeutica al processo di privatizzazione.
Il recapito a giorni alterni, secondo quanto stabilito dall’Agcom, avverrà sulla base di uno schema bisettimanale (lunedì-mercoledì-venerdì-martedì-giovedì).
L’introduzione del nuovo sistema è prevista in tre fasi successive. La prima, avviata ieri, una seconda che scatta il 1 aprile 2016 e l’ultima non prima di febbraio 2017. La prima fase coinvolgerà lo 0,6% della popolazione fino ad arrivare al 25% al termine del processo.
Nella primavera scorsa Poste aveva presentato la sua proposta di riforma dei recapiti all’Agcom prospettando la consegna delle posta a giorni alterni per 5.296 comuni italiani, su un totale di 15,4 milioni di abitanti serviti, con un incidenza maggiore in Piemonte (con 901 comuni interessati) e Lombardia (542 comuni interessati).
L’Agcom, però, aveva introdotto correttivi, tenendo in considerazione la densità di popolazione e le condizioni del territorio, e aveva ritenuto congruo un numero di 4.721 comuni in cui cambiare le regole del recapito. L’effetto collaterale della riforma che entra in vigore in questi giorni sarà quello di poter provocare, in questi comuni, ritardi nella consegna della posta prioritaria (i cui standard di qualità prevedono la consegna nel giorno lavorativo successivo alla spedizione) e dei quotidiani. Questi ultimi, come abbiamo detto, non saranno interessati fino alla fine di quest’anno.
La società guidata da Caio ha prospettato un’implementazione graduale del nuovo servizio, fino al raggiungimento entro il 2017 del 25% della popolazione nazionale. Poste ritiene che l’introduzione del modello a consegna alternata possa determinare un risparmio sui costi
Laura Serafini, Il Sole 24 Ore 3/10/2015