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 2015  ottobre 05 Lunedì calendario

A EMPOLI UN PRESIDE HA SCRITTO LA CIRCOLARE DEL BON TON PER INSEGNARE AI RAGAZZI A DIRE BUONGIORNO

Va bene studiare, ma aggiungere anche un po’ di buone maniere non guasta. E allora, se Umberto Eco ha chiesto di riscoprire il “lei”, il preside di una scuola di Empoli ha provato a resuscitare «il classico ma non desueto buongiorno». E ha diramato una circolare per invitare gli studenti a salutarsi e a salutare professori e personale dell’istituto. «A scuola non si insegnano soltanto materie culturali – ha spiegato – ma anche l’educazione».
L’autore della “circolare del bon ton” è il preside del liceo scientifico Pontormo di Empoli, Tommaso Bertelli. L’istituto raccoglie tre indirizzi di liceo e ha 1675 iscritti. Bertelli non attacca le nuove mode e nemmeno e i social network o i telefonini. E spiega: «Penso soltanto che i ragazzi non salutino per distrazione o per pigrizia o perché non glielo hanno mai fatto notare».
LE PICCOLE COSE
E qui, secondo il preside, deve scendere in campo a scuola: «Penso che il compito di insegnare – aggiunge – debba riguardare anche le piccole cose di tutti i giorni. Per esempio i comportamenti che si tengono in classe e fuori, il rispetto per gli altri e la gentilezza. Nella circolare non ho scritto “dovete salutare”, ma “sarebbe auspicabile dire buongiorno”. Dare il buongiorno la considero la prima regola in un luogo di cultura ed educazione come la scuola. Purtroppo, però, pochi dei miei studenti salutano quando incrociano un’altra persona che sia un loro compagno, un docente o qualcuno del personale Ata». Da qui l’idea di inviare la circolare. Forte anche dell’esperienza matutrata in altri istituti.
«DISTRATTI
«I miei studenti – precisa il preside – sono tutti ragazzi e ragazze rispettosi, ma molto distratti. Puoi sbatterci contro ma loro hanno la testa da un’altra parte. Guardano avanti ma è come se non ti vedessero e quindi non salutano. Ho citato il caso di quando siamo in montagna e su un sentiero si incrociano altre persone, la prima cosa è il saluto. Perché a scuola non si dovrebbe fare?». I primi a complimentarsi con l’iniziativa di Bertelli sono stati naturalmente gli insegnanti: «Mi hanno detto bravo». E gli studenti? «I ragazzi salutano – ha risposto – e, come ho scritto, un saluto non ha un costo economico e non richiede un dispendio di energia, è semplicemente un bel modo di cominciare la giornata».
Insomma, gli studenti hanno risposto bene. E con una punta di ironia. «Io stesso sono stato inondato di buongiorno», ha scherzato il preside. Una raffica di cortesia che non garantirà la promozione. Per quella, fa capire il preside, i ragazzi dovranno studiare.