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 2015  ottobre 03 Sabato calendario

IN CHE MODO MIHAJLOVIC E SARRI SONO FINITI AL MILAN E AL NAPOLI

MILANO Sarà Mihajlovic con il suo gilet bordeaux a ospitare Maurizio Sarri con il pacchetto di Marlboro nella tasca della tuta. Milan-Napoli non è più sfida scudetto all’ultimo gol come ai tempi di Van Basten e Maradona, ma oggi – con le squadre appaiate a centroclassifica con 9 punti – è soprattutto il duello fra due tecnici che hanno avuto, fino a pochi mesi fa, i destini incrociati. Sinisa era il primo nome sul taccuino di Aurelio De Laurentiis, Sarri – candidato principe di Adriano Galliani – è stato bocciato all’ultimo casting da Silvio Berlusconi.
L’allora tecnico della Sampdoria fu avvicinato già in primavera dal patròn dei partenopei. Mihajlovic chiese al presidente del Napoli un ingaggio biennale da 2 milioni di euro e gli fece una lista della spesa che comprendeva pedine chiave dei blucerchiati (Romagnoli e Soriano in primis). «Ho incontrato due volte Mihajlovic, mi è sembrato un uomo molto legato ai suoi moduli e ai suoi giocatori» ha confermato nei giorni scorsi De Laurentiis. «Così io mi sono preso una pausa di riflessione, per comprendere se fosse l’uomo giusto. Lui invece non ha perso tempo...». Nell’attesa meditabonda di ADL, Sinisa – a conoscenza di essere sul taccuino del Milan («ci risentiamo se fallisce il tentativo per Ancelotti» lo avvertì Galliani prima di imbarcarsi per Madrid) – prese tempo aspettando gli exit poll di Arcore.
Maurizio Sarri, lusingato per i complimenti dell’ad rossonero dopo il pari imposto a San Siro al Milan, è stato fino a inizio estate un candidato alla successione di Inzaghi. Considerato un maestro di tattica, una sorta di Arrigo Sacchi 2.0, ha avuto più colloqui telefonici con Galliani. Fino al vertice decisivo del 3 giugno è stato in corsa per potersi sedere sulla panchina del Milan. «Presidente, chi vuole che le porti ad Arcore fra Mihajlovic, Sarri e Montella?» chiese Galliani a Berlusconi quella mattina. L’ex Cavaliere votò Sinisa. Sarri più che non avere l’X factor era (ed è) troppo dichiaratamente di sinistra per poter convivere senza turbolenze con il leader del Pdl. Negli stessi giorni l’allora allenatore dell’Empoli si recò ad Amalfi per ritirare un premio. Incrociò ADL che poi raggiunse all’hotel Vesuvio di Napoli per il faccia a faccia decisivo. «Sarri mi ha rigenerato come giocatore e come uomo» ha dichiarato Higuain sul volo di ritorno da Varsavia.
Domani a San Siro le strade di Sinisa e Sarri si incroceranno: con un urlaccio stringendo gli occhi o con uno sbuffo di sigaretta nasconderanno (eventuali) rimorsi o rimpianti per le pieghe del destino.