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 2015  ottobre 02 Venerdì calendario

LA FAMOSA INVASIONE DEI RUMENI IN ITALIA


ROMANIA, Italia. Quella rumena è la comunità straniera più numerosa nel nostro Paese (poco più di 1,1 milioni i residenti). Di questi, 384.358 hanno la patente B rilasciata dallo Stato italiano. Sono 424.856, però, le macchine che risultano intestate a persone nate in Romania: evidentemente, alcuni rumeni possiedono più vetture oppure circolano con il documento rilasciato dal proprio Paese (le patenti degli Stati comunitari, infatti, sono equiparate alle nostre fino alla scadenza, mentre quelle extracomunitarie vanno convertite dopo un anno di permanenza in Italia). Incrociando i dati dell’Istat sulla popolazione con quelli del Pra sulla proprietà dei veicoli e quelli del ministero dei Trasporti sui permessi di guida, si ottiene un quadro interessante sugli automobilisti nati all’estero del nostro Paese. Gli stranieri regolarmente residenti in Italia, oggi, sono poco più di 5 milioni. Le vetture intestate a persone nate all’estero sono invece 2,5 milioni. E la loro anzianità media è piuttosto elevata: il 46,4% delle macchine, infatti, ha oltre 14 anni, mentre solo il 4,8% ne ha meno di due. Dopo i rumeni, la comunità più diffusa è quella albanese: 490 mila i residenti, 233 mila i patentati e quasi 250 mila le vetture di proprietà. Terzi, i residenti di origine marocchina (449 mila cittadini, 220 mila con la licenza di guida e 363 mila vetture di proprietà), mentre i cinesi sono al quarto posto con quasi 266 mila residenti, 108.408 dei quali hanno la patente. Le macchine a loro intestate, invece, sono 69.522. I meno motorizzati, nell’ambito delle comunità più numerose, sono i cittadini del Bangladesh: 115.301 i residenti, 17.900 (il 15,5%) con la patente. Scorrendo le top ten del numero di auto e di licenze, si trovano anche svizzeri e francesi, che secondo l’Istat non figurano tra le dieci comunità più diffuse: un’incongruenza che si spiega con la diversa organizzazione dei dati. L’ente, infatti, considera la nazionalità dei cittadini, mentre Pra e ministero dei Trasporti registrano lo Stato di origine. Per questo, tra i proprietari “stranieri” di vetture figurano anche molti connazionali nati in Svizzera e Francia da genitori italiani, poi rientrati nel nostro Paese.
Laura Confalonieri