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 2015  ottobre 02 Venerdì calendario

QUELLA CHAMPIONS A QUATTRO RUOTE


L’AUTO NEL PALLONE? No, piuttosto il contrario. Soprattutto ora che «so’ finiti i tempi cupi» per il mercato delle quattro ruote. Che il mondo della pedata sia un formidabile schema d’attacco pubblicitario e una risorsa quasi di rigore per il marketing delle Case, lo testimoniano le “jersey sponsorship” della Champions League 2015-2016. Di che cosa si tratta? Semplicemente dei loghi riprodotti sulle maglie dei calciatori. A suon di milioni di euro. Prendiamo la fase a gironi che si sta disputando ora: su 32 team ammessi, sei hanno come sponsor una compagnia aerea. Ma se consideriamo che in quattro casi (Real Madrid, Paris Saint Germain, Benfica, Arsenal) il marchio è lo stesso (Fly Emirates), la classifica dei binomi maglietta-pubblicità è guidata a buon diritto dalle case automobilistiche. Sono infatti cinque i jersey sponsor al volante della Champions: Manchester United, Chelsea, Wolfsburg, Juventus e Olympique Lyonnais.
Dietro la strana sigla MUFC, cioè Manchester United Football Club, si nasconde il deal più faraonico nella storia delle maglie: 47 milioni di sterline l’anno (oltre 64,5 milioni di euro) scuciti, anzi cuciti addosso, dalla Chevrolet, marchio GM. E la cifra sembrerebbe ancora più sconvolgente, considerando che il costruttore ha ritirato il brand Chevy dal mercato europeo. Il condizionale, però, è d’obbligo, viste le particolari leggi del marketing: lo United è la squadra con più tifosi nel mondo (se ne stimano 350 milioni, un terzo dei quali in Asia) e quella che, ruota a ruota con le “merengues” del Real, vende più magliette in merchandising (intorno a 1,5 milioni ogni anno). Il Chelsea di José Mourinho e Roman Abramovič può invece contare sui 40 milioni di sterline (circa 55 milioni di euro) versati ogni anno dalla Yokohama Tyre, produttore giapponese di pneumatici. Wolfsburg e Juventus hanno sulle maglie gli sponsor di casa, VW e Jeep, rispettivamente per 20 e 17 milioni di euro l’anno.
La formazione tedesca, meno nota dei vice campioni d’Europa, pur avendo vinto uno scudetto nel 2009, fa rima con Volkswagen. La Casa, con headquarter a Wolfsburg, controlla storicamente il team e nel consiglio di sorveglianza della squadra di calcio siedono top manager del gruppo automobilistico, tra cui il vicepresidente Hans Dieter Pötsch. Fatto curioso, la Volkswagen, attraverso l’Audi, è anche azionista di minoranza (intorno al 9%) del Bayern di Monaco, altra possibile futura vincitrice della Champions, che ha come jersey sponsor Deutsche Telekom (35 milioni di euro l’anno). La Hyundai, per una cifra che non è nota ufficialmente ma sembrerebbe sotto i 10 milioni di euro, griffa le magliette dell’Olympique Lyonnais. E non è finita. La Nissan è sponsor globale della Uefa Champions League. Per quanto? Non si sa. La stampa inglese ipotizza che un contratto come main sponsor valga un investimento intorno ai 62 milioni l’anno. Se così fosse, sarebbe una partnership davvero degna di Note.
Fabio De Rossi