Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  settembre 01 Martedì calendario

CLASSE NOVANTA – DANILO CATALDI ’94


Danilo Cataldi ha l’intercalare di un ragazzo che sembra uscito da una canzone de I Cani, la faccia furba del leader carismatico di un branco periferico quando entra a far parte di un branco più scafato composto da leader conclamati. L’esuberanza e l’inscalfibilità di ghiaccio del capitano della Primavera Campione d’Italia, quando sono entrate a contatto con la superficie liquida della prima squadra, della Serie A, si sono sciolti in rivoli di buoni sentimenti e senso d’appartenenza: trovo che la scelta di postare sui social network una foto dello spogliatoio piuttosto che un’istantanea della sua maglia numero 32 ornata della fascia di capitano sia eloquente non solo dell’umiltà (auspicabile, ma non scontata) di questo ragazzo, bandiera in pectore di una squadra che ha sempre faticato a trovare bandiere al suo interno, ma anche del suo atteggiamento in campo. Danilo Cataldi è prima di tutto funzionale, nella fattispecie a un collettivo: e nelle squadre di Pioli si tratta di un aggettivo più connotante di molti altri che hanno a che vedere con la sfera semantica dell’individualismo.
Nella prima gara ufficiale, la Supercoppa a Pechino, il tecnico lo ha impiegato a ridosso delle punte, à la Mauri: una prova che ci restituisce la misura di quanto Danilo sia ancora distante dal potersi assumere le responsabilità creative e fantasiose dell’ormai ex capitano. Al contrario, la sua posizione in campo più congeniale sembra essere quella di mezzala destra in un centrocampo fluido, in cui ci si scambia le posizioni: ha buone doti di incontrista, che pressa nel recupero della palla, ma anche un’accelerazione propulsiva, simile a quella di Parolo, che gli consente di tenere alta la squadra e il livello di pericolosità.
Per capire come sia diventato il potenziale simbolo della nuova Lazio, il ragazzo bello e maledetto con lo sguardo ragazzino e i tatuaggi che compare nella foto-da-boy-band con la quale la Lazio ha lanciato l’anno scorso la sua nuova-vecchia maglia, il capitano più giovane nella storia dei biancocelesti (che ha dovuto accettare la fascia da Mauri perché altrimenti Radu «me menava»), per cercare di immaginare come potrà edificare il proprio futuro, bisognerebbe guardarlo in azione con la maglia del Crotone, nella stagione 2013-14: i germogli della prossima fioritura sono tutti là. Uomo chiave, con Crisetig, del centrocampo che è stato scuola di vita per un altro romano con la vocazione a simbolo come Florenzi, Cataldi è sempre al centro della manovra, sempre coinvolto: la quantità di third-passes ne fa il centro cerebrale del gioco. Raramente si impegna in un uno contro uno, poche volte accenna il dribbling; però vede le linee di passaggio come se avesse occhiali a infrarossi, quando può verticalizza e ha un’educazione alla balistica interessante (il suo primo gol tra i pro, contro il Pescara in B, è un tiro di esterno destro in corsa pregevolissimo; e il gol dell’effimero vantaggio di Radu nell’ultima finale di Coppa Italia nasce da un suo calcio di punizione dalla fascia).
Gli endorsement per Cataldi provengono quasi tutti dal recinto ristretto degli in becco all’aquila: dai laziali per i laziali. Ma sulla sponda biancazzurra del Tevere, come insegna la storia recente di Anderson, le esplosioni e le infiorescenze sono estemporanee, o non sono. Il roster del centrocampo, con Biglia Lulic e Parolo, lo castra un po’ in partenza. Ma ci sono tutte le premesse affinché Danilo Cataldi diventi, negli anni, il più simbolico calciatore della Lazio. E il primo che sembri uscito da un disco de I Cani.
Fabrizio Gabrielli