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 2015  settembre 12 Sabato calendario

ORA IL Q.I. È SEXY


In questi anni di mutamenti concitati, di metrosexual e ubersexual, di gender fluid e gender variant, di stili di vita basati sul corpo e le sue trasformazioni, è quasi confortante scoprire che il quoziente d’intelligenza è diventato sexy (ma per un’élite lo è sempre stato). In questi anni inquieti in cui tutti invocano l’abolizione delle definizioni, c’è una definizione per ogni cosa. E ne abbiamo una nuova: “sapiosexual”. Secondo l’urbandictionary.com, è “l’orientamento caratterizzato da una forte attrazione per l’intelligenza, spesso al di là del genere sessuale e dei meccanismi consueti”. Non c’entrano i titoli accademici o il grado di cultura, né l’appartenenza sociale o l’età, ma la capacità di conversare sugli argomenti più svariati, passando da un discorso all’altro senza mai stancarsi o essere banali (e non è facile). Insomma, è uno scambio di stimoli culturali brillanti che portano a riflessioni nuove e intrighi mentali. Il neologismo fotografa innamoramenti che sembrano antichi, quando l’attrazione scattava magari dopo una lunga, appassionata corrispondenza, ma succede anche oggi. A quanti è capitato di messaggiare a notte fonda, affascinati dalla complicità che si crea nel raccontarsi? Il gioco della seduzione ha una sola arma, la parola: l’intesa mentale crea intimità. E, conferma una ricerca dell’Università di Montreal, Canada, l’intelligenza erotica è la leva del desiderio. Si fa l’amore prima di tutto con il cervello e poi con il resto. Addirittura, secondo un esperimento dell’Università di Louvain, Belgio, gli stimoli intellettivi sono fondamentali perché una donna possa raggiungere l’orgasmo. Musica per le orecchie dei nerd: wow, un algoritmo al posto del Viagra rosa!
Il gruppo Facebook “Sapiosexual” conta poco meno di 49mila “mi piace”. Il motto è: “Make love to my mind!”. Il concept sarebbe: “Brainy is the new sexy!”. C’è chi ci scherza su. Primo appuntamento in biblioteca? Sottocategorie per informatici e campioni di Sudoku? Geeksexual? Sudokusexual? Potrebbe anche essere. Ok Cupid, visitatissimo sito d’incontri, ha introdotto l’opzione “sapiosexual” tra le preferenze, accanto a “pansexual” e “homoflexible”, il che suggerisce l’esistenza di un segmento significativo: uomini e donne in cui l’attrazione scatta solo incrociando alte intelligenze, senza tenere conto dei comuni standard estetici. Il profilo si adatta perfettamente ai ragazzi della pluripremiata sit-com The Big Bang Theory con le sue equazioni di astrofisica: il titolo, intraducibile gioco di parole, non si riferisce, come alcuni credono, alla teoria scientifica sull’origine dell’universo, ma al fatto che un nerd possa fare colpo e concludere (bang) con una bella ragazza.
Il settimanale francese Figaro Magazine racconta alcune storie di atleti dei neuroni che si eccitano con carezze verbali e abbracci logici. Pascaline ha incontrato il musicologo Nicolas ed è stata affascinata dalle sue conoscenze, «soggiogata dalla sua aura». Per Adrien, la conversazione è un preliminare, è sensualità pura, più di un corpo a corpo. Parla di un “istante mistico”, di “simbiosi assoluta”. La psicoioga Chantal Bachelet-Pruneau sintetizza: «Ci sono persone per le quali la mente è al centro di tutto e la fisicità viene dopo». Se fosse soltanto questo, potremmo archiviare i sapiosexual tra le tante curiosità di un mondo sempre più complesso o fare un giro su Ok Cupid per vedere chi c’è. «In realtà», conviene la sessuologa Consuelo Casula, «c’è molto di più. C’è chi reagisce al culto del corpo opponendogli una parte meno visibile, ricordando che la capacità d’intuire bisogni e desideri è alla base di una relazione entusiasmante. L’intesa cerebrale aiuta a creare quella complicità che rende unico il legame, come un’affinità elettiva».
In certe coppie c’era qualcosa di sapiosexual prima che la parola venisse inventata e i social ne prendessero coscienza. Due donne stupende, Cate Blanchett e Claudia Schiffer, hanno sposato uomini non bellissimi ma affascinanti, divertenti, creativi. Cate è dal ’97 moglie felice di Andrew Upton, Claudia del produttore Matthew Vaughn dal 2002. Hugh Jackman, autentico oggetto del desiderio, è da sempre il marito fedele di Deborra-Lee Furness, regista e produttrice di 13 anni più grande. Dice di lei: «Adoro la sua intelligenza. Quando sono lontano, la chiamo dieci volte al giorno». E ha ragione Sharon Stone a ripetere che il cervello è sexy (nel suo caso incorporato in un fisico da urlo) e che tutto comincia e finisce con ciò che immaginiamo, proprio come succede a Catherine Tramell, la protagonista di Basic Instinct 1 e 2: buona parte della seduzione è il risultato delle fantasie che si riescono a provocare.
In alcune nuove coppie dello star System è chiaro che esiste un’intelligenza amorosa, e senza quella nessun attore/attrice potrebbe resistere alla tentazione di fidanzarsi con la più bella (o il più bello) del reame. Eddie Redmayne, Oscar per La teoria del tutto, ex modello, viso delicato da adolescente, capelli rossi e lentiggini dorate, laureato in Storia dell’arte al Trinity College di Cambridge, ha detto sì a Hannah Bagshawe, di professione pubblicitaria: «Ci conosciamo da quando avevamo 15 anni, e ce ne sono voluti altri 15 perché nascesse un rapporto diverso: Hannah è una donna speciale, di rara intelligenza ed è una cosa enorme per me che abbia accettato di sposarmi». Benedict Cumberbatch ha reso orfane le sue ammiratrici mettendo l’anello al dito alla regista teatrale Sophie Hunter, 36 anni, tre meno di lui, vincitrice del Samuel Beckett Award. Coltissima, appartata, piuttosto nota nei circoli intellettuali londinesi, ha scritto e diretto lo spettacolo The Terrific Electric al Barbican Centre. Nessuna delle due signore è una bellezza hollywoodiana né una top model (pensiamo a DiCaprio che fa il casting delle fidanzate, direttamente dalla passerella), eppure hanno ritirato dal mercato uomini invidiabili. E non c’è due senza tre. Ian Somerhalder, star della serie The Vampire Diaries, ha sposato Nikki Reed, la Rosalie di Twilight dopo sei mesi di amore travolgente. Sceneggiatrice, cantante e produttrice esecutiva a soli 27 anni, Nikki ha, secondo Ian «una testa meravigliosa, in tutti i sensi». Di che cosa parlano? Di aziende da fondare insieme, di no profit, di animali (la loro casa è un piccolo zoo) di progetti per cui non basterà una vita. Meno esposta ai riflettori, la neuroscienziata Wendy Suzuku, nel suo manuale Happy Brain (Sperling & Kupfer), quasi una confessione, racconta l’incontro on line con Peter, una relazione tra sapiosexual, «una storia vertiginosa. Abbiamo meditato insieme, fatto yoga, abbiamo avuto discussioni fantastiche e avvincenti e grazie a lui ho cominciato a riflettere sul rapporto tra la mia pratica spirituale e la mia vita di scienziata. Ci siamo molto divertiti, anche...».
Spiega Consuelo Casula: «La componente cognitiva intellettuale è fondamentale. Il sesso è meno istintivo e animale di quanto pensiamo. E anche se è passionale, tenero, sfrenato, non basta. Ironia, flessibilità, capacità di ascolto creano curiosità – hai voglia di scoprire una persona interessante – e poi desiderio. Karen Blixen non era una bellezza, ma la sua voce era ipnotica e incantatrice e molti s’innamoravano di lei. Oggi qualcosa sta cambiando. Dopo il “sii bella e stai zitta”, forse gli uomini cominciano a rivalutare l’intelligenza, a non relegarla tra i complimenti di riserva per le bruttine. Le donne, che sono “avanti”, hanno sempre considerato sexy il quoziente intellettivo. E del resto, avete mai visto una seduttrice stupida?».