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 2015  settembre 12 Sabato calendario

DALLA CRIMEA A DAMASCO, NELLE GUERRE SPUNTANO GLI “OMINI VERDI” DI PUTIN

GLI SPECIALISTI
MOSCA Non vengono da Marte bensì dalla Russia. Sono gli “omini verdi”, definiti da Vladimir Putin anche “persone gentili”. Sono loro che hanno occupato alla fine del febbraio 2014 i principali punti strategici della Crimea, mettendo fuori gioco in poche ore le forze armate ucraine. Questi misteriosi militari mascherati senza mostrine sono lo spauracchio dell’intera Europa centro-orientale, quella che dal 1991 si è allontanata dalla sfera di influenza del Cremlino. «Li hanno mandati in Siria. Provocheranno un’ondata di rifugiati», ha avvertito il presidente ucraino, Petro Poroshenko. Pronta la risposta del ministero degli Esteri federale, secondo il quale il leader del Paese slavo vicino non vede cosa combinano «gli aerei verdi» della coalizione internazionale, impegnata a «bombardare uno Stato sovrano, senza chiedere il permesso a Damasco».
Stando ad informazioni americane, ben 7 aerei da trasporto Antonov 124 “Ruslan” sarebbero atterrati all’aeroporto di Latakia. Conferme da fonti indipendenti non se ne hanno. Un centinaio di infrastrutture abitative sarebbero state erette in fretta e furia. Squadre senza mostrine sarebbero scese dai velivoli-cargo e con loro sarebbero stati scaricati blindati senza insegne oltre ad attrezzature per il controllo aereo. La base russa di Latakia, in appoggio ai governativi alawiti di Bashar Al Assad, starebbe prendendo forma. E presto potrebbe nascerne un’altra non lontana da Damasco nell’aeroporto di Meze».
GLI SPECIALISTI

Le squadre senza mostrine sono composte dagli omini verdi? Qualcuno tra loro ce ne potrebbe essere. La sensazione diffusa tra gli esperti è che queste unità abbiano tra le loro file essenzialmente specialisti in tecnologia militare ed addestratori. Dal 1956 la cooperazione in questo campo tra Mosca e Damasco è strettissima. I russi hanno preparato generazioni siriane di truppe di terra, di uomini della difesa antiaerea e della guerra elettronica. Nel 1982 istruttori missilistici sovietici hanno partecipato al conflitto con Israele nella valle della Bekaa. Nello scorso mese di agosto nel porto di Tartus Mosca ha consegnato dei blindati ad Assad. Qui sarebbero presenti un centinaio di marò federali a protezione dei moli, dati in dotazione all’ex Armata rossa nel 1971. Nulla di più. Pare quasi che Vladimir Putin, in previsione del suo discorso all’Onu del 28 settembre - dove presenterà il suo piano di pace per il Medio Oriente - stia fornendo ad Assad materiale bellico per difendersi da possibili futuri attacchi occidentali e per attaccare contemporaneamente lo Stato islamico. È importante non dimenticare che uno dei leader del califfato era un ceceno e migliaia sono gli estremisti ex sovietici in armi. Questi stessi combattenti, una volta tornati a casa, potrebbero importare il terrorismo in Russia come negli anni Novanta. Ma allora questi omini verdi sono in funzione anti-terrorista? Il loro numero esiguo non permette operazioni sullo stile Crimea, dove sembra si siano contati soltanto due morti nel 2014. Allora furono migliaia gli uomini dei corpi speciali (“spetsnaz”) impegnati simultaneamente. Mai nella storia dell’umanità si erano visti dei soldati circondare il nemico in armi e poi dargli in modo dispregiativo le spalle.
Equipaggiati con lanciarazzi RPG-26, fucili mitragliatori ultramoderni ed uniformi da combattimento di ultima generazioni gli omini verdi hanno una prestanza fisica impressionante. Sono la crema delle forze armate federali. Appartengono al Gru, uno dei direttòri dell’intelligence prima sovietica poi russa, fondato da Trotsky. Il numero effettivo degli spetsnaz del Gru si aggirava alla fine degli anni Novanta in 25mila. Hanno a disposizione satelliti e sistemi comunicativi sofisticati. Stando ad informazioni comparse sui social media russi, in Ucraina orientale si sono registrate non poche perdite nell’ultimo anno.