Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  settembre 12 Sabato calendario

GUINESS 2016, VIVA L’ASSURDITA’

Diciamocela tutta: ogni famiglia che si rispetti deve o dovrebbe avere a casa un’edizione del «Guinness dei primati». Almeno una e non più di tre, altrimenti diventerebbe una forma patologica di collezionismo seriale. Eppure. Eppure da quando siamo piccoli restiamo sempre affascinati dalle storie sull’uomo più alto del mondo, la donna più grassa del mondo, sul personaggio più forte del mondo e così via. Compresi i record più strampalati. Da piccolo – mi pare fosse l’edizione del 1986 – ero rimasto non so se affascinato o letteralmente scioccato dalla fotografia della mano che possedeva le unghie più lunghe del mondo. Zanne ricurve su se stesse come fossero rotoli di lamiera sporca. I miei figli, che sono entrati in possesso di quel volume, restano impressionati dalla medesima immagine. Segno che i tempi cambiano ma le modalità per restare impressionati tutto sommato non cambiano. A me, nello specifico, a me a cui già facevano senso i cafoni che al Sud si facevano crescere l’unghia del mignolo, resta la domanda di come possa vivere e sopravvivere in un normale contesto sociale un tizio che si porta appresso un rotolo di unghie al posto di una normale manicure. Vabbé. Domande superflue e giocherellone, come leggero e scherzoso deve essere l’approccio: e infatti ho scoperto, guardando il Guinness World Records 2016, che quelle mani che a me tanto avevano fatto impressione nulla sono al confronto della mano sinistra dell’indiano Shridar Chillal. E che ha fatto questo signore? Sono cinquantadue anni, cinquantadue anni, che non si taglia le unghie! Gli ha lasciato il posto un vecchio deceduto nel 2009, l’americano Melvin Boothe, che si è congedato dalla vita terrena con unghie lunghe sapete quanto? 9.85 metri. E ci siamo… restando in India, scopriamo quest’anno che Vijay Kumar in bocca ha trentasette denti, o che il signor Devendra Suthar, nato con una disfunzione denominata polidactilismo, tra mani e piedi ha ventotto dita a disposizione in luogo delle canoniche venti, sette per mano e sette per piede. Sono nati così, sono nati da record, record meno truculenti delle unghie di cui sopra. Certo fa sorridere che Marcus «Hot dog man» possiede il più grande camioncino per confezionare panini ai clienti. O che il coniglio con la peluria più lunga al mondo, una specie di enorme batuffolo di nome Franchesca, risieda a San Martin, in California. Proseguiamo. E parliamo, così, di Nancy Siefker, che ha effettuato il lancio più lungo con un arco. Embé, direte voi… se non fosse che per il tiro ha usato i piedi in una difficilissima posizione yoga. E poi, chessò, volete sapere quante lattine di soda è riuscito ad aprire un pappagallo? Il salto felino più lungo del mondo, quello del gatto Alley? Volete sapere che Jason McNabb è il campione supremo nel numero di peperoncini mangiati in due minuti? Tanto per dire. O che Fred Reifsteck possiede il più gigantesco dei trolley motorizzati (per capirci: un enorme carrello della spesa montato sul pianale di un autotreno). Quest’anno il Guinness World Records (in Italia lo pubblica Mondadori, a proposito) per festeggiare il compleanno della definitiva maturità si è arricchito di sezioni inedite, dai Lego al calcio, anche per riepilogare questo universo strampalato – il mondo dei qualcosa-più-di-tutti-al-mondo – che continua a divertire e in fondo affascinare anche quelli più smagati tra di noi, strappando un sorriso anche a quelli che si vantano di non stupirsi di nulla. Non è così, quando scopriamo le foto dell’animale più grande al mondo o di zucche che pesano una tonnellata (certo farle in padella sarà un po’ complicato). In questo catalogo dell’assurdità generalizzata ovviamente, accanto ai prodotti della natura e agli scherzi della natura, è la fantasia umana che regna sovrana e mica tanto placida. Perché la questione che si pone ogni volta che ci troviamo di fronte a persone che, dalle discese in montagna su pattini al numero di hot dog trangugiati in cinque minuti, passano la loro vita con il sogno di diventare “personaggi da Guinness”, è se sono dei geniacci desiderosi di essere ricordati dai posteri, degli spostati di mente che avrebbero bisogno di uno psichiatra, o una via di mezzo tra tutte e due le cose. Sicuramente, sfogliando le pagine del Guinness, ci regaliamo un viaggio strampalato e divertente nel macrocosmo della creatività umana. E questo basta.