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 2015  settembre 12 Sabato calendario

SUPER IPHONE, MA NON SOLO

Insieme a milioni di appassionati in tutto il mondo, anche gli analisti hanno seguito attentamente la presentazione dei nuovi iPhone e delle altre novità tenuta mercoledì sera a San Francisco e trasmessa in streaming web al pari di un concerto o un evento sportivo. Tim Cook, il capo del marketing Phil Schiller e gli altri top manager di Cupertino si sono alternati sul palco seguendo un rituale ormai noto e svelando una a una tutte le novità pronte per la stagione più ricca dell’anno, ovvero il trimestre che comprende le festività natalizie.
E anche quest’anno Apple ha prenotato un posto di primo piano sotto presepi e alberi di Natale grazie alla gamma rinnovata di iPhone e ai nuovi modelli di iPad e Apple Tv che si affiancano, senza sostituirli, a quelli attuali.
I nuovi iPhone 6S e 6S Plus, come da attese, non presentano differenze sostanziali a livello di design e dimensione dai livelli attuali (vedere articolo con tutti i particolari a pag. 62), ma Apple è stata molto abile a garantire caratteristiche distintive non solo dai due modelli attuali, ma anche da quelli top della concorrenza basati sul sistema operativo Android di Google. Il nuovo display con tecnologia 3D Touch viene così sfruttato non solo per migliorare l’interfaccia di comando, ma anche per gestire una novità, le Live Photos, destinate a essere probabilmente emulate sino a divenire ampiamente diffuse nel campo dei social media, e non solo.
Apple ha infatti già stretto accordi con Facebook e le principali piattaforme social per la piena compatibilità delle rispettive app con la nuova funzionalità di iPhone 6S e 6S Plus, che faranno il loro debutto il 25 settembre in 12 Paesi per poi ragionevolmente debuttare nel resto del mondo, Italia compresa, intorno a metà ottobre.
iPhone contribuisce del resto per poco meno del 70% del fatturato complessivo di Apple, che deve quindi evitare ogni scivolone che si ripercuoterebbe in modo proporzionale anche sul margine elevato che lo smartphone garantisce alla società guidata da Cook. Non a caso Apple ha introdotto per la prima volta la possibilità, limitata per il momento ai soli consumatori statunitensi, di acquistare iPhone con un piano biennale che garantisce, per 32 dollari al mese, di avere ogni anno il nuovo modello, sebbene nella versione base da 16 Gb, oltre a una garanzia contro eventuali danni subiti nei primi 12 mesi dal dispositivo. Ogni 12 mesi, inoltre, i consumatori potranno cambiare il piano telefonico abbinato scegliendo tra le offerte dei diversi operatori.
Una mossa che certo non ha migliorato i rapporti già non idilliaci tra Apple e gli operatori di telefonia mobile, che già lo scorso anno avevano reagito molto male alla proposta della società di introdurre una sim virtuale negli iPhone per consentire ai clienti di cambiare provider online, senza dover procedere a una sostituzione fisica della schedina, bloccando di fatto la mossa. In questo caso la mossa di Cook e Schiller è però considerata anche una reazione alle nuove politiche commerciali dei principali operatori statunitensi, che hanno sinora sovvenzionato il costo di iPhone come di altri cellulari per aumentare la fidelizzazione dei clienti e conquistarne di nuovi. Con le nuove regole, infatti, diveniva meno conveniente per i clienti finali cambiare l’iPhone ogni anno dal momento che il piano sottoscritto, che comprende tanto il dispositivo quanto il traffico dati, rendeva più onerosa la sostituzione anticipata del telefonino con il nuovo modello. La nuova possibilità offerta da Apple direttamente ai consumatori finali, sostanzialmente una rateizzazione del prezzo, dovrebbe così garantire al colosso di Cupertino di mantenere i livelli record di vendite raggiunti dall’attuale modello.
L’introduzione di un iPad con schermo più ampio e potenza elaborativa paragonabile a quella di un computer ultraportatile, che affianca senza sostituire i due modelli attuali, ha invece una doppia valenza per Apple. Innanzitutto deve contribuire a rilanciare le vendite di iPad dopo sei trimestri consecutivi di cali conquistando soprattutto un’utenza business, e dall’altra a diminuire la dipendenza del fatturato complessivo da una sola categoria di prodotti, ovvero iPhone. iPad Pro, inoltre, sarà assai probabilmente acquistato quasi esclusivamente con la nuova Smart Keyboard, che integra una tastiera evoluta e confortevole da utilizzare ma costa ben 169 dollari, contribuendo così a innalzare significativamente fatturato e margini complessivi del tablet. E gli accordi stretti da Apple con Ibm e Cisco, assieme a un enorme portafoglio di app tra cui versioni dedicate di Microsoft Office, Autocad e Adobe Creative Cloud, solo per citare le più famose, hanno fatto ipotizzare a molti analisti che il numero di iPad in azienda sia destinato a crescere significativamente.
Anche la nuova Apple Tv, presentata da Cook come un primo esempio del futuro della televisione, potrebbe rivelarsi l’ennesima scommessa vincente di Apple. Il nuovo hardware e il telecomando con sensori consentono infatti di acquistare e installare app proprio come iPhone, oltre naturalmente noleggiare o acquistare film e serial tv, sostituendo così una consolle da gioco. Ma la vera arma segreta potrebbe essere costituita da Home Kit, la piattaforma per la domotica di Cupertino. Con il proliferare di dispositivi come videocamere di sorveglianza, allarmi, sensori di temperatura, termostati e altri elettrodomestici controllabili da web, Apple Tv potrebbe diventare il cuore e il centro di controllo remoto della casa intelligente contribuendo così a giustificare il target price di 150 dollari contro la quotazione attuale di 113.
Davide Fumagalli, MilanoFinanza 12/9/2015