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 2015  settembre 10 Giovedì calendario

I TAXI DI NEW YORK DIVENTANO GIAPPONESI

Ha spazio per ospitare quattro passeggeri che possono allungare le gambe e distendersi per ammirare i grattacieli attraverso il tetto, completamente trasparente. All’interno: schermo a colori in alta definizione per informazioni meteo e turistiche in tempo reale, la possibilità di ricaricare qualsiasi tipo di cellulare e un sistema di connessione audio con il conducente che è sigillato e protetto da un vetro antiproiettile. In più, porte scorrevoli su entrambi i lati con gradino e maniglie (a scomparsa) per agevolare salita e discesa; e un bagagliaio che può contenere quattro valigie grandi e quattro trolley. Questo l’identikit dei nuovi taxi Nv200 che manderanno in pensione gli oltre 13 mila oggi utilizzati a New York.
A produrli non è un’azienda americana, ma la giapponese Nissan che ha vinto la gara d’appalto e fornirà tutte le compagnie della Grande mela con il modello Nv200. Dal 1 settembre, per legge, chi cambia il proprio taxi deve sostituirlo con quello giapponese.
A oggi, dei nuovi veicoli ne circolano già 750: la previsione è un ricambio di circa 2.500 auto all’anno (sarà completato entro il 2020). Una scelta voluta dal precedente sindaco Michael Bloomberg e ostacolata da quello attuale, Bill de Blasio, che però ha dovuto cedere: il ricorso da lui appoggiato e portato avanti da alcune compagnie è stato rigettato dal tribunale di New York. Così le Chevrolet o Crown Victoria gialle, dal look romantico ma dal motore 3 mila di cilindrata, inquinante e assetato di benzina, lasceranno spazio ai nuovi monovolume che sono 1.600 di cilindrata e fanno 20 chilometri con un litro. Dal prossimo anno arriveranno modelli ibridi ed elettrici.
Seguiranno le orme di New York anche Barcellona e Tokyo. E un’altra icona del trasporto pubblico presto potrebbe essere sostituita dal veicolo Nissan. A Londra il tradizionale cab nero dovrebbe lasciare spazio al monovolume giapponese. Il progetto è stato però messo in pausa dal sindaco Boris Johnson perché i veicoli Nissan non rispetterebbero i rigidi criteri green imposti dalla sua giunta. Che entro il 2018 vuole che tutti i taxi siano a emissione zero.