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 2015  settembre 11 Venerdì calendario

MPS, IL CFO MINGRONE LASCIA

Il Monte dei Paschi di Siena, in un momento delicato della sua storia, perde il chief financial officer. Ieri Bernardo Mingrone, il responsabile della vice direzione generale finanza e operations della banca senese, ha rassegnato le dimissioni e non sarà più operativo dal prossimo 25 settembre.
Mingrone, romano classe 1974, era entrato in Mps nel maggio del 2012, nei primi mesi della gestione dell’ad Fabrizio Viola. Nei tre anni successivi ha affiancato il top management nel processo di risanamento della banca, imprimendo una decisa svolta alla gestione dell’area finanza. Ha seguito infatti i due aumenti di capitale da 8 miliardi totali, la negoziazione con la Ue sugli aiuti di Stato, le spinose questioni legate ai derivati Santorini e Alexandria (non ancora chiusa). Ma non sarà lui, ora, a seguire l’eventuale aggregazione del Monte con un altro istituto bancario. Prima dell’arrivo a Siena il banchiere aveva ricoperto ruoli di primo piano in Unicredit dove era stato cfo e capo della strategia dell’asset manager Pioneer. E, secondo fonti finanziarie, proprio in Piazza Gae Aulenti Mingrone potrebbe ritornare dopo l’addio a Siena. Intanto l’ad Viola in una nota ha ringraziato il banchiere a nome dell’azienda «per l’importante contributo fornito in questi anni». La banca, nella poche righe diffuse ieri sera, non ha annunciato l’arrivo di un nuovo manager con responsabilità sull’area finanza. L’uscita di Mingrone tra l’altro arriva in un periodo in cui la prima linea del Monte sta conoscendo una profonda trasformazione. Martedì 15, infatti, l’assemblea dei soci sarà chiamata a nominare il presidente Massimo Tononi, banchiere e dirigente d’azienda italiano, già sottosegretario del Mef oltre ad essere stato il presidente di Borsa Italiana.
Intanto Mps non perde tempo e prosegue nell’attuazione del piano industriale al 2018 nell’intento di tagliare i costi e recuperare efficienza, adeguandosi a un modello di business che contempla più web e minor presidio del territorio. Il Monte, dopo l’intesa raggiunta con le organizzazioni sindacali, ha avviato la procedura riguardante il taglio di 50 sportelli entro il 2015. Si tratta di un primo pacchetto di filiali delle 350 complessive (100 per ogni anno successivo) previste entro il 2018 dal piano di ristrutturazione. «L’accordo è in linea e in continuità con il risultato raggiunto nelle precedenti intese in materia di razionalizzazione della rete filiali», fanno sapere i sindacati. Alla struttura Dipartimenti Operativi di Rete spetterà il compito di effettuare i colloqui con le risorse delle filiali interessate dal progetto, con particolare attenzione alle domande di trasferimento e alle esigenze dei dipendenti. Sono previsti anche cambi di mansioni, supportati da interventi di riqualificazione e formazione per i dipendenti interessati. I tagli rientrano nell’aggiornamento del piano al 2018, in base al quale le filiali della banca nel 2018 saranno circa 1.800. Circa 700 filiali verranno rinnovate, con investimenti per 140 milioni. «Vogliamo lavorare con meno filiali», aveva spiegato l’ad Viola durante la conference call per la presentazione dei conti di primo trimestre. Al termine del piano la banca sarà «una delle banche più snelle e leggere del sistema bancario italiano», aveva aggiunto il banchiere. Contestualmente viene portata avanti una strategia di digitalizzazione della banca, favorendo le transazioni sui canali online, che verranno migliorati anche utilizzando l’esperienza positiva di Widiba, la banca online del gruppo. Il Monte ha da tempo previsto un riassetto distributivo, partito nelle scorse settimane in via sperimentale. Il restyling riguarda sia la rete di sportelli, sia la riorganizzazione dei clienti in portafoglio con interventi sui reparti dedicate a imprese e small business. Tornando all’uscita di Mingrone c’è da scommettere che nelle prossime settimane Mps procederà nell’identificazione del top manager che prenderà le redini dell’area finanza. Una casella troppo importante per restare vuota a lungo.
Claudia Cervini, MilanoFinanza 11/9/2015