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 2015  settembre 11 Venerdì calendario

PECHINO CHIAMA BLACKROCK

Una richiesta insolita per Larry Fink, quella arrivata da Pechino. Il governo cinese avrebbe infatti richiesto la presenza del ceo di BlackRock per discutere la difficile situazione economica del paese. L’amministratore delegato della società americana avrebbe subito detto sì a questa richiesta e l’incontro, secondo quanto riportano alcune fonti, si sarebbe tenuto nell’ultima parte di agosto.
Con i funzionari governativi Fink avrebbe parlato soprattutto di yuan, la valuta cinese, e di mercato azionario. Le autorità non si soffermerebbero a guardare le fluttuazioni di breve termine, convinti che la loro economia sia resiliente e resistente agli shock. Convinti soprattutto che la Cina non debba concentrarsi sui dati macro mensili ma sulla trasformazione in corso della sua economia. La stessa frase è stata ripetuta del resto dal ministro delle Finanze, Lou Jiwei, nel corso dell’ultimo G20.
La richiesta a Fink è arrivata dopo lo scivolone delle borse cinesi, che ha provocato gravi scossoni al resto degli indici, dall’Europa agli Stati Uniti. L’indice di Shanghai ha perso circa 2000 punti dai livelli massimi raggiunti agli inizi di giugno (e dopo la forte crescita dello scorso anno), azzerando i guadagni della prima parte dell’anno. L’incontro con l’ad di BlackRock avviene soprattutto in un momento in cui i vari tentativi del governo di calmierare la situazione sono risultati vani e inefficaci.
È peraltro inusuale che trapelino notizie relative a incontri tra il governo di Pechino ed esponenti di spicco della comunità finanziaria internazionale. Un fatto che sicuramente dimostra apertura da parte della squadra guidata da Li Keqiang, che dal forum di Dalian proprio in questi giorni parla di riforme necessarie e dell’allentamento di alcune restrizioni a partire da quelle presenti sul mercato dei capitali di un paese in cui nascono circa 100 mila nuovi business al giorno.
E se William Buiter, influente capo economista di Citigroup, è convinto che ci siano tutti gli elementi per un’eventuale recessione in Cina, BlackRock al contrario pensa che la crisi attuale sia foriera di molte opportunità, a partire dal settore immobiliare. Il money manager americano, con sede a New York e un patrimonio sotto gestione di 8 miliardi di dollari, ha infatti deciso di aumentare l’esposizione nel real estate cinese proprio perché la debolezza dell’economia del Paese offre oggi migliori opportunità rispetto agli ultimi tre anni. «Puntiamo soprattutto agli shopping mall più frequentati dai cinesi», ha detto recentemente il responsabile della divisione asiatica di Real Estate di BlackRock John Saunders, «e al segmento degli uffici di fascia A nelle metropoli di primo e secondo livello». BlackRock per un periodo piuttosto lungo è rimasta alla finestra e non ha fatto molte cose in Cina, a causa soprattutto dei prezzi che non permettevano alla società di incamerare interessanti rendimenti sugli investimenti. Ora le cose sono cambiate. «La Cina è sicuramente diventata il nostro mercato chiave», afferma Saunders. L’investimento nel real estate cinese ha reso agli operatori circa il 6% nella prima metà dell’anno, a fronte di un rendimento di quasi il 10% circa dieci anni fa.
Mariangela Pira, MilanoFinanza 11/9/2015