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 2015  settembre 05 Sabato calendario

DUE DONNE PER TAIWAN


Di Taiwan, la Cina nazionalista o Repubblica di Cina, non si parla quasi più. Tanti anni fa Washington e Pechino arrivavano a sfiorare la guerra per difenderla o per distruggerla, ma poi i tempi sono cambiati, la Cina capital-comunista si è imposta al mondo intero con la sua forza economica, ed è anche diventata più tollerante verso Taiwan che si autogoverna dal 1949 ma che, si dice a Pechino, “un giorno tornerà nella madrepatria cinese”. Nell’attesa a Taiwan accade un fatto senza precedenti: nel prossimo gennaio si voterà, e i due candidati alla presidenza sono due donne. Per il Kuomintang partito di governo Hung Hsiu-chu, di 67 anni, per l’opposizione Tsai Ing-wen, di 58. Il che rende certo che per la prima volta la Cina democratica di Taiwan avrà un presidente donna. In Asia non sarà una novità, ma in Cina, la Cina capitalcomunista, lo sarà eccome. A Pechino non ci sono donne nel Politburo di sette membri che costituisce il vertice del potere, e pare che la prospettiva di dover interloquire con una donna a Taiwan stia creando un certo imbarazzo. La grandissima, la potentissima Cina rischia forse di farsi dare uno schiaffo morale dalla minuscola Cina separata? A Taiwan ne sono sicuri, e non perdono occasione per far arrivare a Pechino messaggi carichi di garbata ironia. Nei limiti consentiti dalla realtà geopolitica, beninteso. Perché se “quei” cinesi si arrabbiassero, anche gli americani questa volta dovrebbero richiamare all’ordine la fierezza femminile di Taiwan.