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 2015  settembre 05 Sabato calendario

SENZA FOTOGRAFI I MORTI NON VALGONO

Prima la foto choc del camion trovato in Austria pieno di cadaveri di migranti soffocati. Poi quelle dei siriani intrappolati nella stazione ferroviaria di Budapest, infine l’atroce immagine del bambino morto affogato con il suo completino la cui elegante compostezza fa a pugni con la violenza della morte. Infine le ultime immagini dei siriani che fuggono in massa, le donne con i bambini appesi al collo. L’Unione europea, cioè la cancelliera Merkel emersa da un lungo letargo, invita ora i Paesi dell’Unione a fare ciascuno la sua parte, cioè a prendersi la sua quota di immigrati. Viene da chiedersi: qualcosa è cambiato a causa di queste fotografie, oppure sono state le scelte politiche a suggerire una particolare enfasi fotografica?
Negli Stati Uniti, dove ora mi trovo, nessuno ha visto o ricorda le foto dei barconi rovesciati davanti a Lampedusa, centinaia, forse migliaia di morti. Come se nulla fosse successo prima, come se la tragedia fosse cominciata oggi. C’è stato un cambio di scena e di scelte dell’ultimo minuto che si può tradurre così: la Germania, nella sua infinita saggezza e generosità, oltre che ricchezza, assume il comando della politica europea rispetto alla questione degli immigrati e affida al suo ufficio stampa internazionale la scelta delle foto e dei filmati adatti a coinvolgere la pubblica opinione. Non si accettano altri barconi di naufraghi, solo bambini singoli.