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 2015  settembre 04 Venerdì calendario

PERISCOPIO

A Malpensa in scena l’Elisir d’amore di Donizetti. Niente di meglio de La Scala per raddrizzare uno scalo. Gianni Macheda.

Una battuta di Gianfranco Piazzesi: «Io, alle razze superiori non ci credo, ma alle razze inferiori sì». Indro Montanelli, I conti con me stesso - Diari 1957-1978. Rizzoli.

Renzi: «Il 16 dicembre sarà il funerale delle tasse sulla casa». Lo faranno in stile Casamonica. Spinoza. Il Fatto.

Il nostro compito è di risolvere problemi e trovare soluzioni praticabili, non di lamentarci. Mauro Monti, dirigente scolastico. La Libertà.

Ogni moneta è, prima di tutto, un atto di fede. Perché bisogna avere una fede assoluta in questi biglietti che non hanno alcun valore intrinseco, per accettarli in cambio della buona carne, del bel libro, della bella stoffa di cui il venditore si priva senza speranza di riceverli indietro. I greci avevano già supposto l’ambiguità della cosa, facendo di Hermés il dio del commercio e dei ladri. I tedeschi utilizzano la parola quasi identica per esprimere l’azione di scambiare (tauschen) e quella di imbrogliare (täuschen). «Vendi e ripensaci», dice una massima maliziosa. Jean Boissonnat, Europe annèe zèro, «Europa anno zero». Bayard. 2001.

Bruno Fasani, che di mestiere fa il direttore della rivista L’Alpino ma prima di tutto è un monsignore di Santa romana chiesa, è sbottato: «Qui si tratta di qualche prete talmente pacifista da permettersi di litigare solo con gli alpini, noti guerrafondai come ognuno ben sa». Il fattaccio è quello del prete che ha proibito di recitare in chiesa la preghiera dell’alpino. Matteo Matzuzzi. Il Foglio.

L’idea crociana che il fascismo fosse una «parentesi» è un’idea molto italiana e infatti ha attecchito subito nell’antifascismo, improvvisamente diventato, dopo il 25 aprile, un incontrollabile fenomeno di massa. Ci siamo distratti, chissà cosa mai sarà successo, non eravamo veramente noi: questo ci siamo raccontati per cinquant’anni. Anziché fare i conti con la propria storia, gli italiani l’hanno semplicemente rimossa. Fabrizio Rodolino, L’Italia non esiste. Mondadori. 2011.

I tanti trasformisti nel passaggio dalla Prima alla Seconda repubblica, in qualsiasi modo si voglia chiamare questa cosa, richiamano alla mente la metafora del pipistrello, usata già da Tom Wolfe: «Nella guerra tra gli uccelli e le altre bestie, il pipistrello diceva di essere un uccello quando vincevano i pennuti perché sapeva volare, ma di essere una bestia diversa, nel caso contrario, perché aveva i denti». Solo che il pipistrello non si lascia vedere di giorno. Alberto Ronchey, Fin di secolo in fax minore. Garzanti. 1995.

Panfilo Gentile viveva a Roma, nei pressi di via Veneto, ma conduceva la vita appartata e scontrosa di un misantropo. D’inverno spegneva la luce alle otto e mezza, d’estate alle nove. Ebbe un grande amico, Mario Missiroli, ma lo frequentò quasi esclusivamente per telefono o corrispondenza perché il direttore del Messaggero prima e del Corriere della Sera poi, si coricava all’alba e lui, Gentile, al tramonto. Sergio Romano, prefazione Panfilo Gentile, Democrazie mafiose. Ponte alle Grazie. 1997.

Quella di Fantozzi è una medicina dolce. Diceva: non vi preoccupate, siamo tutti nella stessa barca, quelli che riescono sono l’1 per mille almeno nella cultura competitiva all’americana. Noi italiani abbiamo imparato dagli americani che, al momento delle presentazioni, ti chiedono: quanto guadagni? Noi ci giriamo intorno più insidiosi: che lavoro fai? Dove mangi? Ma in realtà vorremmo sapere del conto in banca perché si frequentano i danarosi, i famosi. La morale è continuamente violata, la bontà e l’amicizia non sono più unità di misura, neppure la nobiltà, solo i soldi: quando uno diventa povero infatti perde amici ma scopre altri valori. Paolo Villaggio (Maurizio Porro). Corsera.

Il professor Rasetti che dello studio dei sistemi complessi è una autorità indiscussa, e per me un incontro illuminante e decisivo, ripete più volte che ogni giorno vengono spedite 300 miliardi di email, 25 miliardi di sms, 500 milioni di foto vengono caricate su Facebook e che in definitiva i moderni sistemi di comunicazione sociale producono 10 alla 21esima bytes cioè 100 miliardi di miliardi di bytes; in aumento di anno in anno. Ma quanti sono 10 alla 21esima bytes? Per fare un raffronto è come se tutti i giorni fosse stampato 323 miliardi di volte Guerra e Pace, un libro di 1.250 pagine! Marco Carrai. Meeting dell’Amicizia.

In Sicilia solo le bestie, cani, asini e muli, hanno la drammatica fissità e la dignità un po’ stentorea dei falliti. Anzi, solo i cani randagi, con le loro apparizioni improvvise ai margini della strada, tradiscono a volte la muta e interiore difficoltà del vivere. Ne ho visto uno, tra Enna e Caltagirone, un incrocio tra uno sciacallo, una jena e un cammello, con occhi di carbone, immobile sul ciglio della strada e come sprofondato in una febbrile riflessione. Guardava senza vedere, come i filosofi, e pensava, forse, alla sua vita da cane, meditando delitti ideologici degni di Raskolnikov. Saverio Vertone, Viaggi in Italia. Rizzoli. 1988.

Mio padre chirurgo aveva l’abitudine di dire che del dramma operatorio, il malato non conosceva che la lunghezza della cicatrice. Bernard Pivot, Le mètier de lire. Gallimard. 1990.

Donne che di notte alla finestra urlano: «Ti amo!» agli estranei, ci sono sempre state, per cui è inutile che il sindaco fa un’ordinanza per regolamentare il fenomeno. Anche perché tante urlano: «Ti amo!» a lui. Non è il caso di dimettersi per questo. Maurizio Milani, scrittore satirico. Il Foglio.

Lettera del maggiore di complemento Sillavengo alla madre: «La salute va discretamente, lo spirito è sempre a posto. Abbiamo un po’ troppi visitatori che non avremmo se fossimo in prima linea. Sono specialmente quelli che noi chiamiamo turisti della guerra, cioè delle persone che portano una divisa da ufficiale, ma che, in realtà, non hanno gran che da fare, dispongono di tempo, di automezzi e di qualche vaga, generica, missione che giustifica il loro vagabondare. In questo momento sono molto di moda i paracadutisti della Folgore, la grande novità del fronte egiziano, ma sono incomodi da raggiungere perché in prima linea, a Sud». Paolo Caccia Dominioni, Alamein 1933-1962. Longanesi.

Inanimati per natura, gli specchi delle camere d’albergo sono poi resi ancora più opachi dall’aver visto tanta gente. Iosif Brodskij, Fondamenta degli incurabili. Adelphi.

La morte di una persona cara, o la si dimentica subito o non la si dimentica più. Roberto Gervaso. Il Messaggero.

Paolo Siepi, ItaliaOggi 4/9/2015