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 2015  settembre 04 Venerdì calendario

IL GENDER È UN DITO NELL’ORECCHIO

Ma che cos’è, esattamente, la "teoria Gender" evocata con crescente inquietudine dai difensori della famiglia tradizionale? Raggiunto per telefono nella sua casa di San Francisco lo scienziato americano Englebert Gender, inventore della omonima teoria, ha accettato di rilasciarci una breve intervista.

LA SMENTITA Il dottor Gender è molto stupito di tanto baccano. «Non è vero che mi accoppio con il mio labrador», spiega, «anche se lui sarebbe senz’altro consenziente, visto come gradisce i preliminari. Ho semplicemente pubblicato uno studio nel quale si dimostra che bere birra in mutande e canottiera, ruttando sul divano davanti alla tivù, non è un comportamento innato nel maschio. E cambiare per la terza volta nello stesso giorno il colore dello smalto sulle unghie dei piedi nella stanza accanto, con le pillole antidepressive sempre a portata di mano, non è un comportamento innato nella femmina. Non esistono solo biologia e anatomia, esistono anche i condizionamenti sociali. E allo scopo di superarli, e di provare a stupirci ancora di noi stessi, io a settant’anni ho cominciato a mettere lo smalto sulle unghie dei piedi. E mia moglie Sarah guarda il baseball in mutande bevendo birra e ruttando. Molto eccitante, posso assicurarglielo… La teoria Gender è tutta qui, lo spieghi lei, per favore, a tutti quei preti incazzati».

IL RIVALE Acerrimo rivale del dottor Gender è il professor Frankie Gallo, uno studioso italoamericano di matrice cattolica con un impressionante curriculum accademico (tra le pubblicazioni più note "La posizione del missionario", "Ancora sulla posizione del missionario", "La posizione del missionario nel futuro"). Ha dimostrato in laboratorio che l’accoppiamento tra un maschio che rutta in mutande e una femmina depressa che cambia continuamente il colore delle unghie dei piedi, a patto che lui levi le mutande almeno per il tempo necessario ad accoppiarsi, è la sola forma di amplesso naturale. Il resto è solo perversione, nonché sovversione dell’ordine sociale.

UNA GRANDE IDEA Non tutti i preti, comunque, dimostrano la stessa ostilità al lavoro di Englebert Gender e alla crescita dei movimenti omosessuali. È per esempio di un sacerdote la più efficace, intelligente considerazione sull’applicazione pratica della teoria Gender. Si tratta del padre domenicano Giorgio Carbone, mattatore indiscusso del meeting di Rimini: «Lo scopo della teoria Gender è ridurre la popolazione», ha dichiarato ai media. Governi di tutto il mondo, entusiasti dell’intuizione, gli hanno proposto consulenze e incarichi per raggiungere uno scopo così nobile e urgente: la lotta alla sovrappopolazione e ai suoi tremendi guasti.

IL DITO NELL’ORECCHIO Fa molto discutere anche il punto di vista di un altro scienziato, il dottor Puccetti, che al meeting di Rimini ha sostenuto che il rapporto omosessuale non è a scopo riproduttivo, e dunque «equivale a mettere un dito in un orecchio». Una richiesta di risarcimento danni di diversi milioni di euro gli è arrivata da persone che, suggestionate dalla sua rivelazione, lamentano danni permanenti all’udito. Il sindacato delle pornostar ha inviato a Puccetti una dettagliata perizia nella quale si documenta l’invasività di quella pratica, e i rischi connessi all’introduzione nell’orecchio delle dita come di ogni altra parte del corpo. Rilevanti le conseguenze anche etiche della considerazione del dottor Puccetti: mettersi da soli un dito nell’orecchio è onanismo? Il dito nell’orecchio tra eterosessuali, e soprattutto tra marito e moglie, è consentito dalla Chiesa?

CONCLUSIONI «Comunque sia», ci ha detto ancora il dottor Gender da San Francisco concludendo la nostra breve conversazione, «esiste almeno una prova inoppugnabile del fatto che l’apparato uro-genitale di ogni individuo non basta, da solo, a determinarne l’identità. Questa prova inoppugnabile è Dio, al quale nessuno, spero proprio, è così scemo o tracotante da attribuire un sesso determinato. Purtroppo io sono ateo, e dunque non posso vantare la prova più evidente della mia teoria. Ma un credente, beato lui, lo potrebbe fare: Dio è tutte le cose e dunque tutti i sessi mescolati assieme».