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 2015  settembre 04 Venerdì calendario

AUMENTANO I MORTI SULLE STRADE

Esodo tragico: dal 2001 mai tanti morti sulle strade. Per gli spostamenti automobilistici durante le vacanze estive, hanno perso la vita quest’anno 398 persone: 54 morti in più del 2014 (+16%). È il dato peggiore degli ultimi 14 anni. Le statistiche sul boom di incidenti stradali mortali saranno illustrate oggi a Roma in una conferenza al dipartimento della pubblica sicurezza. Il picco è stato registrato, a luglio, nella fascia oraria notturna.
Un’emergenza che non si limita all’estate. Le 972 vittime nei primi 7 mesi del 2015 (952 nel 2014) segnano un’inversione di tendenza rispetto ad un trend positivo di quasi tre lustri. All’eccesso di velocità e ai conducenti irresponsabili (assunzione di alcol, droghe), si aggiunge un ulteriore elemento di distrazione. L’abuso al volante della tecnologia, spiega il direttore della polizia stradale Roberto Sgalla, distoglie l’attenzione dalla guida per fare anche altro: messaggiare, scrivere mail, scattare selfie, usare tablet.
Distrazione e senza cinture
Soprattutto nei tratti urbani, (i più colpiti dal record di sinistri mortali), lo stress e la distrazione creano un deficit letale d’attenzione negli automobilisti. Per brevi percorsi la cintura di sicurezza resta un optional, soprattutto nei sedili posteriori dove i passeggeri, contravvenendo all’obbligo, rischiano, in caso di urto, di essere catapultati fuori dalla macchina e di venire travolti dai veicoli che sopraggiungono. In vista di un giro di vite sulla mobilità, gli agenti sperimentano nuove strategie per la sicurezza.
Servono controlli più stringenti e maggiore manutenzione dei veicoli. A causa della crisi, il parco autovetture è invecchiato. Saranno intensificate le verifiche sulle revisioni, con particolare attenzione ai pullman che accompagnano le scolaresche . Solo il 63% dei conducenti indossa le cinture e appena il 10% di persone rispetta l’obbligo di indossarle nei posti posteriori. «Aumentano gli incidenti mortali eppure la polizia riduce i presidi», protesta il Silp Cgil.