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 2015  settembre 03 Giovedì calendario

SIMBOLI

«Giù le mani da Monza, glielo diremo a Ecclestone: la F1 sta in piedi non solo per i soldi ma anche per i simboli» (Matteo Renzi).

NOTIZIE «Lo saprete quando smetto. Tutto il mondo lo saprà. Sarà una notizia importante» (Zlatan Ibrahimovic).

DISPOTICO «Non avevo mai conosciuto, prima, una personalità così forte come quella di Enzo Ferrari. Un uomo al centro del mondo, geniale, dispotico, unico, pieno di fascino e di misteri. Credo di avergli dato molto, ma se sono diventato Niki Lauda il merito è suo» (Niki Lauda).

CAPITANI «Io capitano? L’hanno deciso Mancini e il club pochi giorni prima del campionato, una soddisfazione enorme. Ho solo 22 anni e rappresento uno dei club più importanti al mondo. Ho la fascia che è stata di Zanetti per tanti anni, il massimo… Ma dico sempre che in campo dobbiamo essere tutti capitani, non solo chi porta la fascia» (Mauro Icardi).

GIACCHERINHO «Conte sa che giocatore sono e cosa posso dare indipendentemente dal ruolo. Se dimostrerò di essere da Nazionale mi convocherà, altrimenti no. Ho tanta voglia di dimostrare il mio valore, farò di tutto per tornare Giaccherinho» (Emanuele Giaccherini appena sbarcato a Bologna).

RADUNI «Ai raduni non ho mai partecipato e avete visto come sono cresciuto allenandomi con mio padre. Certo, ogni tanto qualche confronto tecnico si può fare con Fassinotti e Chesani, ma poi ognuno deve seguire i suoi sistemi» (Gianmarco Tamberi).

MANI «Ho visto giocare poco l’Italia in fase di preparazione, solo qualche scorcio in televisione, ma sicuramente posso dire che Belinelli ha punti nelle mani e non ha mai paura. Sa trattare la palla non solo in fase di realizzazione ma anche di costruzione del gioco. Potrà dare una grossa mano. Da fuori non conosco gerarchie o equilibri interni, ma conterà comunque chi sarà in campo nei momenti cruciali» (Ettore Messina, primo assistente di Greg Popovich ai San Antonio Spurs).

UMILTA’ «Onestamente con Alex Schwazer abbiamo visto tutto il bene e il male... Credo che questo suo atto di umiltà, questa sua disponibilità a mettersi a nudo, questo ricominciare da zero, con la garanzia e la tutela di Donati, sia comunque fatto estremamente positivo. Innanzitutto per lui, ma anche per il movimento sportivo» (il presidente del Coni Giovanni Malagò).