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 2015  settembre 02 Mercoledì calendario

PERISCOPIO

Giornata internazionale delle persone scomparse. Un’occasione per ricordare Rutelli, Bertinotti e Gianfranco Fini. Gianni Macheda.

L’Italia manda due medici in India per verificare le condizioni del marò Girone. Ce ne restituiranno uno. Spinoza. Il Fatto.

La mia casa è il centrosinistra ma ho il timore che il mio partito, il Sel, non creda più in questo progetto di coalizione, se pensa, ad esempio, di andare da solo un po’ dovunque in occasione delle prossime amministrative e di guardare, per stare a un esempio, a De Magistris come frontiera su cui misurare l’alternativa. Una sinistra con Fassina e Civati è un’operazione di ceto politico, non certo un progetto di popolo. Dario Stefano, presidente della Giunta per la autorizzazioni al Senato (Giovanna Casadio). la Repubblica.

Dopo aver abbattuto Prodi, Massimo D’Alema, la Volpe del Tavoliere (copyright Rossana Rossanda) resuscitò andando al governo, nell’illusione di inaugurare una lunga Era Dalemiana, che invece durò meno di 15 mesi. Max ora accusa giustamente Renzi di aver perso 2 milioni di voti in un anno (dal 40,8% delle Europee 2014 al 30 degli ultimi sondaggi), ma nel 2000 D’Alema riuscì a perdere rovinosamente le Regionali e se ne andò con la coda tra le gambe. Il resto è una collezione di fiaschi da far invidia alla sua cantina sociale. Candidato al Quirinale nel 2006, fu trombato da Napolitano. Aspirante presidente della Camera, fu scavalcato da Bertinotti. Nel 2007 studiava da leader del Pd, ma incappò nello scandalo Unipol e dovette cedere lo scettro all’odiato Veltroni, peggio che bere la cicuta. E così via, fino alla corsa per fare il Mister Pesc europeo a colpi di affettuosi scambi di sms con Renzi che, al dunque, lo umiliò preferendogli il nulla, cioè la Mogherini. Marco Travaglio. Il Fatto.

L’euro sostituì, in Francia, il franco, che era nato sette secoli fa e che è stato la moneta di riferimento di una parte considerevole dell’Europa nella seconda metà del diciannovesimo secolo. In Germania, ha rimpiazzato il marco, simbolo attraverso il quale tutto un popolo «con un pesante casellario giudiziario» ha riconquistato successivamente da poco più di mezzo secolo la sua prosperità, la sua onorabilità, la sua sovranità e finalmente anche la sua unità. Si capisce quindi perché i tedeschi siano stati così reticenti a rinunciare alla loro moneta nazionale. Jean Boissonnat, Europe annèe zèro, Europa anno zero. Bayard, 2001.

Il trasformismo è la modalità con cui le classi dirigenti possono dividersi, litigare e muovere a battaglia con la certezza che nessuna delle parti perderà mai la guerra. È una sorta di rete di protezione in grado, quando c’è bisogno, di stemperare il conflitto riassorbendolo in un accordo compromissorio che salva tutti i contraenti e garantisce la continuità del potere. Fabrizio Rondolino, L’Italia non esiste. Mondadori, 2011.

Mi sembra del tutto evidente che Berlusconi sia politicamente morto. Che poi non ci stia a morire, è del tutto normale. Anzi, ha ancora delle reazioni abbastanza vitali. Però la situazione è quella che è. Il centrodestra, nel 2008, era un bel salame. La prima fetta la taglia Casini, che se ne va. La seconda Fini. La terza fetta l’ha tagliata Alfano. Poi, altra fetta la Meloni, insieme con quello... La Russa. A Berlusconi è rimasto il culetto. So che a lui piace il culetto, però è il culetto. Quindi adesso il salamone è diventato un culetto. Dove vai col culetto, scusa? Vittorio Feltri. (Silvia Truzzi). Il Fatto.

Del giornale Lotta continua fui direttore responsabile. Per motivi di elementare liberalità, a quelli che non consideravo affatto i miei compagni, offrii la firma. Non sono mai entrato in redazione, ma ho ottenuto 26 processi, 3 condanne e un’infinità di multe. Giampiero Mughini, giornalista. (Malcom Pagani). Il Fatto.

Expo è un’organizzazione davvero incredibile per un evento con così tante complessità. Benjamin Netanyahu, premier israeliano. Corsera.

Siamo tutti d’accordo, l’Expo è un successo. Anche in termini di sostenibilità ambientale. Infatti il 95% dei visitatori è a km 10, cioè arriva all’Expo da Pioltello, Melzo, Magenta, Cernusco sul Naviglio, Corbetta ecc. Comunque, tanti ci vanno più di una volta. Io, per esempio, tutti i sabati sera. Anche perché non si paga il parcheggio e si trovano ragazze bellissime per innamorarsi. Maurizio Milani, scrittore satirico. Il Foglio.

A Roma c’era arrivato da giovane, neppure vent’anni. Era calato da Trieste, con mezzi di fortuna, quando ancora si combatteva nella Padania, nell’aprile del 1945 sparavano da tutte le parti, c’erano i nazisti, i fascisti, i titini, gli americani e gli inglesi, infine i desertori, i comunisti, i fascisti rinnegati, tutta la gioventù disperata che aspettava un miracolo: tornare vivi alle proprie case. Nantas Salvalaggio, Il salotto rosso. Mondadori, 1982.

I cani presero le piste della lepre poco sotto il roccoletto di Noceno. La Kimba, una segugia tutta orecchie, guaì, gli altri la seguirono. Il proprietario dei cani, l’offeliere Agostino Airoldi, era impalato allo sbocco del sentiero per Noceno. Udì il segnale, imbracciò il fucile e si preparò a sparare. Ma la cacciata dei segugi, anziché andare verso di lui, si allontanò. Doveva essere una lepre con i baffi, pensò l’Airoldi: una vecchia, forse, scampata a chissà quante fucilate, di quelle che si portano a spasso i cani per mezza montagna e per mezza giornata. Rimise in spalla il fucile e si riposizionò nell’ascolto. Per una mezz’ora i segugi non diedero segno di vita. Gli unici rumori lì intorno furono lo zirlo di qualche merlo e il tonfo dei ricci maturi che cadevano a terra. Andrea Vitali, Il segreto di Ortelia. Garzanti, 2007.

Lo so: fissandolo intensamente / ogni cadavere vibra, / respira, sorride, risorge.../ Con quegli zigomi larghi / e i radi capelli arruffati, / nascondi la corona di spine, / dissimuli quel male / che ti gettò alla deriva, come ostrica vuota. Giovanni Zilioli, La compassione dei vinti. Poesie. Nephos edizioni.

L’alba iniziò a cospargere di cipria rosa le punte dei minareti. Piera Graffer, La Maliarda. LoGisma.

«Ma che gli fai tu alle donne?», gli chiese un giorno un collega, medico dei Vip. «Le illudo», aveva risposto lui, ridendo subito dopo, come se fosse la verità. Daniela Ranieri, Mille esempi di cani smarriti. Ponte alle Grazie, 2015.

Il tango è un pensiero triste che si balla. Borges. Corsera.

Nessun uomo conosce così bene una donna come un’altra donna. Roberto Gervaso. il Messaggero.

Paolo Siepi, ItaliaOggi 2/9/2015