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 2015  settembre 02 Mercoledì calendario

POMODORI PER 550 MILA TONNELLATE

Trecentosettanta aziende agricole. Poco meno di 7 mila ha coltivati a pomodoro da industria per una produzione di 550 mila tons. Circa 270 mln euro di fatturato realizzati con 1.300 dipendenti fra personale fisso e stagionale. Oltre 50 linee di produzione. Sono i numeri di Consorzio Casalasco del Pomodoro (Ccdp) all’indomani della fusione per incorporazione di Agricoltori Riuniti Piacentini.
L’operazione, perfezionatasi giovedì scorso, porta alla nascita del primo gruppo di produzione e trasformazione del pomodoro in Italia (davanti a Conserve Italia, con circa 380 mila tons, e a La Doria, con circa 186 mila tons) e posiziona Ccdp fra i primi tre player europei a fianco di Sugal (Portogallo) e di Conesa (Spagna).
Non solo. Rafforza Ccdp in quanto genererà sinergie gestionali e commerciali. Il consorzio, infatti, potrà ora proporre un’offerta più completa, che spazia dai derivati dal pomodoro nei diversi formati per il canale retail a marchio Pomì (Pomito negli States), ma soprattutto private label (80% del business) da sempre prodotti da Ccdp, a quelli in banda stagnata nei formati per il mondo foodservice, in cui è specializzato l’impianto di Gariga di Podenzano (Pc) di Arp.
«Questa fusione», dichiara a ItaliaOggi Costantino Vaia, direttore generale di Ccdp, «completa un percorso naturale d’aggregazione agricola nel distretto del pomodoro ed è la naturale evoluzione di una collaborazione fra noi e Arp in essere dal 2000, propiziata sia dal fatto che le nostre due aziende sono entrambe delle cooperative sia dal fatto che entrambe siamo socie, con una quota del 33% ciascuna, del Consorzio interregionale ortofrutticoli. Collaborazione quest’ultima che si esplicita nella condivisione delle attività sul fronte agronomico, dall’approvvigionamento di semi, piantine e mezzi tecnici alle iniziative di sperimentazione e innovazione agricola, ai piani operativi europei».
L’ingresso di Arp in Ccdp, fa intendere Vaia, è un passo che i vertici delle due cooperative progettavano da tempo, considerata anche la contiguità territoriale delle due cooperative. Le 300 aziende agricole socie di Ccdp operano infatti nelle province di Pama, Piacenza, Cremona e Mantova, mentre le 70 aderenti ad Arp sono tutte della provincia di Piacenza e s’avvalgono di circa 2.500 ha per una produzione di 200 mila tons di pomodoro. Se la fusione s’è concretizzata solo ora è perché Ccdp, negli ultimi anni è stata impegnata nell’integrare all’interno della sua struttura Boschi Food & Beverage, società acquisita nel 2012 e che a luglio 2007 aveva rilevato da Parmalat le attività commerciali, i due stabilimenti di Fontanellato e Felegara e i tre brand Pomì, Pomito e Pais della ex Boschi.
Luisa Contri, ItaliaOggi 2/9/2015