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 2015  settembre 01 Martedì calendario

GM PIÙ FORTE SU MODELLI E PIATTAFORME

Una cosa è sicura nella grande incertezza: l’ipotizzata fusione tra Fca e Gm sarebbe più vantaggiosa per il gruppo Fiat Chrysler che non per Gm anche dal punto di vista di gamme dei veicoli, condivisione di piattaforme, tecnologie e copertura geografica dei vari brand. Il colosso di Detroit fra i suoi marchi vanta Chevrolet (il brand numero uno del gruppo, uscito dall’Europa dopo l’avventura del rebadging di modelli coreani ex Daewoo) Gmc (truck, veicoli commerciali leggeri). Buick (forte anche in Cina dove), il lussuoso Cadillac. In Europa, il cuore della partita è ovviamente Opel. Con la casa del Lampo già all’epoca del primo, fallito, matrimonio Fiat-Gm, erano sorte sinergie (per esempio quelle che portarono a creare Opel Corsa e Fiat Punto) o quelle concernenti i motori diesel. E tuttora a 10 anni di distanza ci sono tra Opel e Fiat alcuni punti di contatto. E la casa di Rüsselsheim ha appena rinnovato un modello importante: la Astra che debutterà tra due settimane al salone Francoforte, vettura basata su una piattaforma innovativa, leggera e modulare.
In Europa Fiat, invece sul segmento C, quello delle medie (Vw Golf, Peugeot 308 oppure Renault Megane, anch’essa nuova e debuttante a Francoforte) è praticamente scoperta, eccezion fatta per l’Alfa Romeo Giulietta (che però esibisce volumi contenuti a livello continentale e per il nascente progetto Aegea teso realizzare berline e sw medie a Bursa in Turchia. Dalla nuova Astra, uno dei modelli più venduti in Europa, scaturiranno varianti (wagon e crossover/suv). Insomma Gm (con Opel per rimanere nel vecchio continente) può avvalersi numerose piattaforme di nuova concezione (soprattutto per quanto riguarda la leggerezza), mentre Fca lavora con pianali che hanno più di qualche primavera sulle spalle che sono stati rimodernati, adattati e provenienti anche eredità della “antica” fusione tra Chrysler Daimler. Inoltre General Motors possiede tecnologie e servizi per l’auto connessa (Onstar), ma non solo: Gm offre vetture elettriche e ibride. Nei listini di Fca, al momento, non si trova alcun modello elettrico o ibrido di volume (o che non sia “simbolico” come la 500e che fa perdere 14mila dollari per ogni vettura venduta in California). Gm è anche attiva nella ricerca sull’autonomous driving e quello delle auto che guidano da sole (o quasi) è un settore importante, anzi strategico anche se sopravvalutato in alcune esagerazioni sui media che vedono le auto totalmente senza guidatore d’imminente introduzione.
Quello delle tecnologie per la trazione elettrica e per la guida autonoma sono i filoni d’innovazione più importanti dell’industria dell’auto odierna, non a caso interessano colossi dell’hi-tech come Google, mentre si fanno più insistenti le voci (forse pilotate direttamente da Cupertino) di una macchina elettrica autonoma firmata Apple. Gm, che negli anni scorsi per uscire dal Chapter 11 del 2009 ha dismesso marchi e si è riorganizzata, è in possesso di tutti gli ingredienti per cucinare le auto attuali e quelle del futuro, inoltre dispone di una rete di vendita ramificata a livello mondiale in tutti i continenti (Australia compresa, dove opera con il marchio Holden). E un network di concessionari sarebbe anche utile a Fca anche l’atteso rilancio di Alfa Romeo. GM inoltre è una stella di prima grandezza anche in Cina dove opera anche con tre brand, frutto degli ineludibili accordi con partner locali: Autobaojun e Wuling (che producono berline, suv, minivan e furgoni e fanno parte della joint-venture Sgmw tra Gm, Wuling) e Faw Jie Fang (camion di grossa taglia). In Cina invece Fca è presente, oltre che con Jeep, con due modelli Fiat prodotti localmente dal Partner locale Gac: la Fiat Ottimo e la Viaggio, vetture basate sulla piattaforma Compact US Wide che mutuata da quella della Giulietta dà origine anche a Dodge Dart e Chrysler 200. Ottimo e Viaggio non hanno ancora volumi significativi in un mercato gigantesco come quello cinese dominato invece da modelli Vw, Toyota e General Motors.
Tuttavia anche se sotto numerosi profili la fusione tra GM e Fca sembra sbilanciata non vanno dimenticati le perle in mano a Sergio Marchionne. Escludendo Ferrari “scorporata”, Fca ha nel portfolio Jeep, marchio principe del mondo suv e fuoristrada, da sempre sinonimo di questo tipo di veicoli, che adesso con i nuovi modelli (Renegade e Cherokee) è in netta crescita. Jeep è un marchio cruciale per le sorti del gruppo ed è un brand in espansione che si stacca nettamente per visibilità (anche internazionale) e che conferisce all’offerta Fca un vantaggio competitivo che gli sport utility di Gm, per lo più confinati al mercato Usa, non possiedono. E, infatti, nello strategico mercato dei suv, degli Lcv e dei light truck (dove in Usa Fca è forte con il marchio Ram) il gruppo italo americano offre 21 modelli per un totale di circa 2.2 milioni di unità prodotte, mentre per gli stessi volumi Gm deve proporre 34 modelli.
Ma Fca ha anche un altro, potente, asso: Alfa Romeo. E il leggendario Biscione dovrebbe diventare molto appetibile grazie alla rifondazione in corso che prevede una nuova gamma con la Giulia al lancio in questi mesi e successivamente con i suv. E non va dimenticata la Maserati che in Usa e in Cina vive una nuova primavera.
Mario Cianflone, Il Sole 24 Ore 1/9/2015