Francis Wheen, “Karl Marx. Una vita”, Isbn, Milano 2010, 1 settembre 2015
«Marx era forse un ebreo antisemita? Sebbene non abbia mai negato le proprie origini ebraiche, non le ha mai neppure sottolineate (a differenza di sua figlia Eleanor, che una volta informò orgogliosamente gli operai del’East End londinese di essere una “giudea”)
«Marx era forse un ebreo antisemita? Sebbene non abbia mai negato le proprie origini ebraiche, non le ha mai neppure sottolineate (a differenza di sua figlia Eleanor, che una volta informò orgogliosamente gli operai del’East End londinese di essere una “giudea”). Le lettere che scrisse a Engels negli ultimi anni della sua vita pullulano di violenti insulti antisemiti: il socialista tedesco Ferdinand Lassalle, sua frequente vittima, viene variamente apostrofato come Yid, Willy Ephraim, Itzig e negro ebreo. “Adesso vedo con perfetta chiarezza che egli, come dimostrano anche la conformazione della sua testa e la chioma, discende dai negri che si unirono all’esodo di Mosè dall’Egitto, a meno che poi sua madre o sua nonna paterna non si sia incrociata con un negro” scrive Marx nel 1862 a proposito di un argomento per lui sempre interessante, gli antenati di Lassalle. “Oa, questa mescolanza di giudaismo e germanesimo con un fondo negro debbono dare un bizzarro prodotto. La molesta insistenza del garzoncello è pure di marca negra”» (lettera di Marx a Engels, 30 luglio 1862).