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 2015  agosto 29 Sabato calendario

«TROVATO L’ORO DEI NAZISTI»

Si sta per risolvere, quasi certamente, uno tra i misteri della II Guerra mondiale: due «cacciatori di tesori» dicono d’aver trovato, e le autorità polacche lo «confermano al 99 per cento», il misterioso ultimo treno, forse zeppo d’oro e anche d’arte, che i nazisti non ebbero il tempo di mettere in salvo facendolo partire da Breslavia verso ovest, mentre da est incalzava l’avanzata dell’Armata rossa. Il convoglio sarebbe rimasto in una galleria in disuso, ermeticamente chiusa dopo il 1945, nel sud-ovest della Polonia. Il luogo l’avrebbe svelato, in punto di morte, qualcuno che sapeva; e, probabilmente, aveva partecipato alle operazioni. I due «cacciatori», un tedesco e un polacco, chiedono il 10 per cento del valore di quanto trasportava il convoglio, «lungo cento metri e blindato»; e hanno portato come prova alcune immagini, acquisite con un geo - radar. Il viceministro polacco della cultura, Piotr Zuchowski, si dice convinto della scoperta: «Abbiamo cominciato a mettere in sicurezza la zona, perché non possiamo escludere la presenza perfino d’esplosivi»; e ha diffidato i curiosi a compiere ricerche, per la pericolosità che questo potrebbe comportare. Non sa, ovviamente, che cosa il treno potrebbe contenere; e non lo si saprà finché il convoglio non potrà essere raggiunto.
Da anni, nella zona, si parlava di un treno, caricato per molti studiosi con oro e preziosi sottratti in Polonia: era partito da Breslavia, allora Wroclaw, diretto a Walbrzyck, a quei tempi Waldenburg; poco dopo, però, se ne persero le tracce. Secondo Zuchowski, sarebbe rimasto in una lunga galleria, su un tratto di ferrovia di quattro chilometri, non lontano dalla stazione a cui era destinato; qualcuno lo colloca sotto l’imponente castello di Ksiaz, della fine del Duecento, e ricostruito tre secoli dopo. Durante la guerra, faceva parte di sette complessi militari, sotterranei e segreti, voluti dai nazisti; poi, è stato occupato dai sovietici. Lo stesso tratto di ferrovia dove il convoglio si trova potrebbe appartenere a una rete segretamente fabbricata dai nazisti, s’intende per scopi militari. Per confermare le voci che si rincorrevano da giorni, Zuchowski ha convocato una conferenza stampa. I due presunti scopritori non si sa chi siano, come nemmeno l’autore della confessione sul letto di morte; ma «io sono certo che il treno esista», afferma l’esponente polacco. Il tedesco e il polacco autori della clamorosa scoperta si erano rivolti al Comune di Walbrzych; poi, erano stati messi in contatto con il governo polacco, proprio perché, per svelare il luogo della loro scoperta, esigono il 10 per cento di quanto sarà trovato. Qualunque cosa sia sul convoglio, che pare difeso anche da cannoni, la scoperta sarebbe d’assoluta importanza almeno sotto il profilo storiografico: era l’estrema partenza che la Wermacht, l’esercito regolare nazista cui apparterrebbe il treno, cercò di compiere dalla Polonia occupata. E non si può nemmeno escludere che sia minato.
TESORI SPARITI
Moltissimo di quanto le truppe naziste hanno razziato nei Paesi da loro occupati non è mai stato ritrovato. Come gli oltre 550 milioni di dollari (d’allora) sottratti dalle riserve delle banche nazionali. E anche di tanti capolavori portati via non si è più saputo nulla. Per esempio, del Ritratto di giovane di Raffaello, che era a Cracovia, nella collezione Czartoryski proprietaria anche della Dama con l’ermellino di Leonardo. Il quadro fu prelevato nel 1939, e se ne persero le tracce proprio nel 1945; recentemente si è affermato che il dipinto si troverebbe nel «caveau» di una banca; e le autorità polacche si dicono «fiduciose» di un suo recupero. Se le immagini del geo-radar dicono il vero, c’è oro, ci sono lingotti, ci sono valori, ci sono tesori d’arte su quel treno blindato e dimenticato per 70 anni? È presto per dirlo: il mistero continua; ma gli indizi sono, stavolta, abbondanti. Il vicesindaco di Walbrzyck, Zygmunt Nowaczyk, spiega che «non ci sono dubbi che il treno sia ai limiti del nostro distretto, e sia di natura militare»; una vasta area sarebbe ora sotto presidio di truppe polacche, e qualcuno parla perfino di 23 contenitori d’oro sul treno. Del resto, la leggenda di questa spedizione nazista era da 70 anni sulla bocca di tutti nella zona, a circa 10 km dal confine cecoslovacco, nel sud ovest del Paese. In passato, molti ne erano andati a caccia, ma senza alcuna fortuna. Il fatto che, dai rilevamenti del geo-radar, il convoglio sia blindato e protetto da cannoni lascia supporre che dovesse trattarsi di un trasporto speciale, e con dei materiali di sicuro valore: da qui le speculazioni che possa trattarsi proprio dell’«ultimo treno» nazista, carico d’oro ed altri tesori. Ora, staremo a vedere le ricerche finali. Sembra quasi il seguito di un famoso film, Il treno, con Burt Lancaster come indimenticabile protagonista.