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 2015  agosto 31 Lunedì calendario

APPUNTI PER OGGI - MARINO COMMISSARIATO


PEZZO DI VENERDI DELLA STAMPA
ILARIO LOMBARDO
Non è un «commissariamento» ma una «tutela», meglio: un «affiancamento». Sembra solo una battaglia di vocabolario ma l’ostinazione sulle parole tradisce il senso della soluzione politica trovata dal governo sul caso Roma. Il prefetto Franco Gabrielli riceve per mano del Consiglio dei ministri la funzione di coordinamento sulla sicurezza e le opere pubbliche. Il Comune non sarà sciolto per mafia, sorte toccata invece a Ostia, X municipio, agglomerato litoraneo preda dei clan. I super-poteri che di fatto, però, limitano i margini di azione del sindaco Ignazio Marino, alle prese con lo snorkeling nei Caraibi, sono stati elencati nella relazione consegnata da Angelino Alfano al Cdm e illustrati assieme al sottosegretario Claudio De Vincenti. Non c’era il premier Matteo Renzi, forse per evitare di rispondere alle domande sull’assenza vacanziera del sindaco, il quale ha definito «un bene la collaborazione del governo» e ha subito chiamato il prefetto di Roma.
Otto sono gli ambiti indicati da Alfano su cui Gabrielli «pianificherà interventi di risanamento» assieme al sindaco. Sono i settori più compromessi con Mafia Capitale: verde, ambiente, casa, immigrazione, campi nomadi. Previsti anche la revoca degli affidamenti senza regolari procedure, albo delle ditte, monitoraggio della centrale unica degli acquisti, controlli interni e una revisione dei contratti di servizio. Contestualmente saranno trasferiti e rimossi i dirigenti coinvolti.
Ma la vera partita su cui si sta concentrando il governo è un’altra: il Giubileo. Mancano meno di 100 giorni, e serve un miracolo. Da metà settembre, assicura l’assessore alla Legalità Alfonso Sabella, ripartiranno i cantieri «aperti h24». Il modello è l’Expo, realizzato in un accumulo di ritardi sullo sfondo di una nuova tangentopoli. Come per Expo non ci sarà «alcun commissariamento, solo un ruolo di raccordo del prefetto» spiega De Vincenti. E la «metodologia» applicata a Milano, «dove l’Autorità anticorruzione ha compito di supervisione», sarà fonte di ispirazione per la realizzazione delle opere per il Giubileo. Il Cdm ha varato una delibera per ridurre i tempi degli appalti, e Renzi ha firmato un decreto che affida sempre al prefetto Gabrielli il coordinamento tra Comune e Regione Lazio, il primo con competenze su accoglienza e trasporti. L’unica differenza vera con Expo la segnala l’assessore Sabella: «Purtroppo sono i soldi…» puntualizza. Soldi che per ora sono limitati alle risorse del bilancio già a disposizione. E sui quali “vigilerà” Silvia Scozzese, nominata ieri dal premier commissario alla gestione del debito, dopo essere uscita in polemica dalla stessa giunta Marino.

Amarcord Il Giubileo del 2000 si rivelò un successo organizzativo, nella Capitale arrivarono 25 milioni di pellegrini
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MENICUCCI SU CDS DEL 31/8/2015
ROMA Lo ammette persino Stefano Esposito, senatore dem, neo assessore ai Trasporti del Campidoglio: «Marino è un po’ sfortunato: ogni volta che si muove da Roma succede qualcosa». Così sfortunato, il sindaco, che anche l’avvio dell’«era Gabrielli», il prefetto/tutor messo dal governo a «controllare» la situazione romana, lo vivrà oltreoceano.
Gabrielli, infatti, da stamane sarà «operativo» a tutti gli effetti, sul Giubileo e non solo. E il primo incontro, con Ignazio assente, lo avrà col governatore del Lazio Nicola Zingaretti, quello che in molti vedono come alter ego di Marino: tanto è gaffeur , fuori dagli schemi, imprevedibile l’uno, tanto è posato, riflessivo, affidabile l’altro. Gabrielli e Zingaretti faranno il primo vero sopralluogo giubilare: il controllo della centrale operativa per le emergenze, il numero unico (112) che sarà coordinato dalla Regione.
Secondo appuntamento del prefetto, nel pomeriggio, col vice di Marino, Marco Causi. Il Comune darà i nomi dei suoi rappresentanti nella segreteria interistituzionale che verrà istituita per l’Anno Santo: ci saranno il coordinatore del Giubileo per il Comune Maurizio Pucci, il capo di gabinetto Luigi Fucito, il vicecapo Rossella Matarazzo, il comandante dei vigili urbani Raffaele Clemente.
Martedì, però, è il giorno clou, soprattutto per l’incontro in programma tra il Comune, Gabrielli e Raffaele Cantone sugli appalti dell’Anno Santo. «I nostri controlli — giura Alfonso Sabella, assessore alla Legalità — saranno più severi rispetto a quelli dell’Expo». Il piano, in parte già sottoposto a Cantone, verrà comunque vagliato dal prefetto e dal presidente dell’Anac: saranno loro, alla fine, a dare l’ultima parola ed eventualmente a chiedere integrazioni. La parola d’ordine di tutti è «fare presto, ma fare anche bene», utilizzando il sistema elettronico Siproneg che assicura la rotazione di 900 aziende iscritte all’albo fornitori del Campidoglio.
Circa 30 milioni di euro sui primi 50 che il governo ha concesso di spendere a Roma, verranno assegnati così. Basta? Secondo Sabella e Pucci sì: «Faremo anche controlli in corso d’opera, a sorpresa, per vedere che i lavori siano realizzati secondo il capitolato». Ma Gabrielli e Cantone, prima di avviare i cantieri, passeranno al setaccio tutte le imprese fornitrici del Comune, verificandone le autocertificazioni antimafia e andando a capire se ci sono prestanome o scatole cinesi. E Marino? Tra oggi e domani dovrebbe vedere il sindaco di New York Bill de Blasio, poi tornerà nella Capitale per la manifestazione anti-mafia del 3 settembre. Da Roma, intanto, Alfio Marchini gli lancia la sfida: «Mi candiderò a sindaco — ha detto alla festa del Fatto quotidiano —. Vedremo chi si alleerà con noi». Il centrodestra lo corteggia, il centrosinistra ci fa un pensiero. E Alfio, per ora, sta in mezzo.
Ernesto Menicucci