Lauretta Colonnelli, Corriere della Sera 30/06/2015, 30 giugno 2015
RITRATTI DEL CIELO NELLA ROMA BAROCCA
Potrebbe interessare perfino meteorologi e astronomi, il convegno internazionale «Lo spazio della Roma barocca: il paesaggio ideale e l’illusionismo», che si terrà oggi e domani presso il Teatro Quirinetta (via Marco Minghetti 5). Perché uno dei temi previsti è dedicato al cielo. «Mai come nel Seicento il cielo è stato così ripetutamente trattato nell’arte, in scultura, in pittura, in disegni e in incisioni», dice Maria Grazia Bernardini che racconterà i cieli delle visioni estatiche. Ma i cieli barocchi sono anche pieni di nuvole. E da qualche tempo gli scienziati indagano dipinti famosi legati a eventi astronomici o atmosferici per raccogliere dati in un passato in cui non sono disponibili fonti dirette: dalla cometa di Halley, ritratta da Giotto nella Cappella degli Scrovegni, alle nuvole dipinte con precisione scientifica da John Constable, fino ai tramonti di William Turner, con quei colori annebbiati e fluttuanti dovuti alle polveri lanciate in aria dall’eruzione del vulcano Tambora, nel 1815. I relatori del convegno sono in gran parte storici dell’arte, ma affrontano lo spazio barocco non solo come categoria artistica, ma come concetto estetico, filosofico, scientifico, esistenziale. Così Marco Bussagli farà vedere come i cieli del Barocco sono retti dagli angeli. E Claudio Strinati come Annibale Carracci inventa in quegli anni una nuova concezione del paesaggio che arriva fino agli Impressionisti. Il convegno è un evento satellite della mostra «Barocco a Roma», in corso presso Fondazione Roma Museo-Palazzo Cipolla. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
Lauretta Colonnelli