Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  agosto 05 Mercoledì calendario

C’è di tutto, nella lista stilata da Frommer’s, il celebre sito di viaggi legato alle omonime guide lanciate mezzo secolo fa da quell’autorità del settore che è Arthur Frommer

C’è di tutto, nella lista stilata da Frommer’s, il celebre sito di viaggi legato alle omonime guide lanciate mezzo secolo fa da quell’autorità del settore che è Arthur Frommer. L’ex avvocato, poi scrittore e imprenditore, autore di L’Europa con 5 dollari al giorno, uscito nel 1957, e antesignano dei volumi di viaggio oggi molto in voga, attenti a budget e curiosità. Sono dieci città uniche, singolari, irripetibili per ragioni legate alla storia, all’evoluzione sociale, agli esperimenti urbanistici o visionari che le hanno rese tali. E che per gli stessi motivi ne mettono ora a repentaglio, anche se non in tutti i casi, la sopravvivenza.
Dieci luoghi unici a rischio sparizione
Navigazione per la galleria fotografica
1 di 10
Immagine Precedente
Immagine Successiva
Slideshow

()
()


Un giro del mondo fra gemme nascoste che non potremmo trovare altrove perché sono le ultime, se non le sole, nel loro genere. Dall’Italia agli Stati Uniti passando per la Gran Bretagna, la Slovacchia o la Cina. Curioso che, insieme a Usa e Regno Unito, l’Italia sia fra le più rappresentate con due mete: la stupenda Civita di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, e Crespi d’Adda, vicino a Bergamo. Nel primo caso si tratta dell’affascinante "città che muore" fra il lago di Bolsena e la valle del Tevere, fondata 2.500 anni fa dagli Etruschi e oggi fortemente a rischio di scomparire a causa di quegli stessi, profondi fenomeni erosivi già noti all’epoca che interessano la circostante valle dei Calanchi. Pochi mesi fa il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha lanciato un appello per darle un futuro. Un primo passo sarebbe ottenere il riconoscimento di patrimonio dell’umanità dall’Unesco.

Nel secondo caso quell’ambito titolo è invece arrivato nel 1995: Crespi d’Adda, città modello industriale costruita nel 1878 lungo la riva bergamasca del fiume dalla famiglia che, unendo il cognome a quello del corso d’acqua, avrebbe battezzato il borgo, pensato per ospitare le abitazioni dei lavoratori del cotonificio. Oggi frazione di Capriate San Gervasio, costituisce uno degli esempi meglio conservati al mondo di villaggio operaio, per altro ancora abitato, con castello, ospedale, uffici, abitazioni per lavoratori e dirigenti, ville e ovviamente fabbrica. Un piccolo mondo, testimonianza cristallizzata di un prototipo industriale e di società.
I 10 borghi unici a rischio sparizione

Crespi d’Adda (Flickr/Alessandro
Condividi

Il resto della classifica, in realtà un elenco senza particolare ordine di priorità, è appunto una rassegna dove spiccano gli Stati Uniti con tre luoghi: Arcosanti, altra città sperimentale avviata negli anni ’70 dall’architetto torinese Paolo Soleri; Oak Bluffs, una cittadina sull’isola di Martha’s Vineyard nota per i suoi "gingerbread cottage", le coloratissime casette di fine Ottocento, e le colonie Amana, un complesso di sette villaggi nell’Iowa centro-orientale, insediamenti di gruppi di pietisti tedeschi fuggiti oltreoceano a causa della rottura col luteranesimo istituzionale e trasferiti alla fine del XIX secolo proprio nell’Hawkeye state.

spazio anche per il villaggio in stile neopalladiano di Portmeirion, nel Galles del Nord, frutto di un complesso intreccio di stili ed estetiche voluto da Sir Clough Williams-Ellis dal 1925, o per un altro sito Unesco, il villaggio della chiesa di Gammelstad nei pressi della svedese Luleå, sorta di ostello religioso diffuso necessario a ospitare i pellegrini e dall’impianto replicato in almeno altre 71 occasioni (solo 16 villaggi di questo tipo si sono salvati). Ancora, la lista dei dieci luoghi unici nel loro genere si conclude con la cittadina slovacca di Vlkolínec, anche questa patrimonio dell’umanità grazie alla peculiarità delle costruzioni tipiche dei Carpazi settentrionali, la cinese Jimingyi, celebre città postale sulla rotta voluta nel 1219 da Gengis Khan, il grande sovrano mongolo, per collegare Pechino e Xuanhua, e l’inglese Letchworth Garden City, altra città ideale fondata nel 1903 da Raymond Unwin come concretizzazione delle idee dell’urbanista Ebenezer Howard.