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 2015  agosto 04 Martedì calendario

FININVEST, MAXIPLUSVALENZA MILAN

La firma del preliminare di vendita del 48% del Milan al consorzio di investitori guidato dal broker thailandese Bee Taechaubol getta le basi per la realizzazione di una maxiplusvalenza per la Fininvest della famiglia Berlusconi. Se, come ormai sembra sempre più probabile, il prossimo 30 settembre Mr Bee e i suoi soci rileveranno il pacchetto di minoranza della società rossonera per 480 milioni di euro, la holding presieduta da Marina Berlusconi potrà iscrivere nel bilancio 2015 una plusvalenza di circa 276 milioni.
Il 99,93% del Milan era infatti iscritto nel bilancio 2014 della Fininvest a un valore di carico di 425,42 milioni, con un incremento di circa 64 milioni rispetto al 2013, legato ai versamenti in conto capitale e ripianamento perdite effettuati dalla holding nel corso dell’ultimo esercizio. Stando al bilancio 2014 della Fininvest, consultato da MF-Milano Finanza, il 48% del club guidato da Adriano Galliani e Barbara Berlusconi è dunque in carico a 204,2 milioni, da cui si arriva al calcolo della plusvalenza di 275,8 milioni. Questa, se il closing dell’operazione avverrà secondo i termini riportati dalla stampa nel fine settimana, andrà ad aggiungersi all’altro consistente capital gain realizzato dalla Fininvest nel corso del 2015, e relativo al collocamento, lo scorso febbraio, del 7,79% di Mediaset. In quell’occasione la holding controllata da Silvio Berlusconi e dai suoi figli, vendette sul mercato 92 milioni di azioni del gruppo televisivo a 4,1 euro per azione, incassando 377,2 milioni. E poiché tali azioni era iscritte a bilancio a un costo storico di 1,09 euro, la plusvalenza dovrebbe aggirarsi attorno ai 277 milioni.
Se da un punto di vista contabile il bilancio civilistico 2015 della Fininvest dovrebbe dunque chiudere con un utile monstre, proprio grazie all’impatto contabile delle due operazioni straordinarie su Mediaset e Milan, più sfaccettato dovrebbe invece essere l’impatto sulla posizione finanziaria della holding. Al 31 dicembre 2014 la società guidata dall’ad Pasquale Cannatelli poteva contare su una posizione finanziaria netta positiva per circa 160 milioni, che nel corso dei primi sette mesi del 2015 dovrebbe essersi ulteriormente incrementata: ai 377,3 milioni dell’incasso del collocamento Mediaset si aggiungono i 7,8 milioni di dividendi incassati dal gruppo televisivo, i 26,7 milioni di cedole staccate da Mediolanum e vanno sottratti gli ulteriori 60 milioni già versati nelle casse del Milan la scorsa primavera. Se al conto si aggiungono i 480 milioni che arriveranno dal consorzio di investitori organizzato da Mr Bee, la cassa della holding potrebbe dunque superare abbondantemente gli 800 milioni di euro, al netto dei debiti.
Ma come saranno investite queste risorse? Secondo quanto appreso in ambienti finanziari, se l’incasso del collocamento Mediaset, servito in questa fase a dare stabilità alla struttura finanziaria e patrimoniale della holding, potrebbe essere utilizzato per cogliere eventuali opportunità di investimento, con ogni probabilità i 480 milioni che saranno incassati dalla cessione del 48% del Milan saranno in buona parte reinvestiti nello sviluppo dello stesso club. Risorse che, ovviamente, non saranno destinate esclusivamente al calciomercato (Fininvest avrebbe già stanziato un budget di 150 milioni). Le priorità in casa rossonera, infatti, sono altre: dalla ristrutturazione del debito (247 milioni l’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2014) alla costruzione del nuovo stadio (progetto sul quale anche Mr Bee dovrà dire la sua), il cui costo è stimato in 300 milioni di euro circa. Il piano finanziario per la realizzazione del nuovo impianto è ancora in fase di preparazione, ma non è detto che sia direttamente il club a farsi carico dell’investimento. Secondo indiscrezioni raccolte in ambienti finanziari, infatti, l’operazione potrebbe essere realizzata attraverso una società di nuova costituzione (newco) che si finanzierà per circa 150 milioni tramite debito bancario (sono già in corso colloqui con primari istituti come Unicredit) e per i restanti 150 milioni tramite apporto di capitali da parte dei soci.
Andrea Di Biase, MilanoFinanza 4/8/2015