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 2015  agosto 02 Domenica calendario

«HO SUGGERITO IO AL CAVALIERE DI PRENDERE MIHAJLOVIC, IL MIGLIORE»

[Intervista a Zamparini] –
Presidente Zamparini, scopritore di talenti in Sudamerica, chi ha il merito di aver scovato pepite d’oro come Pastore, Cavani e Dybala?
«Mio e degli osservatori che lavorano con me. Loro mi segnalano i talenti che visionano, io guardo le cassette e do l’ultimo o.k.».
L’uomo dell’estate è Paulo Dybala, passato dal Palermo alla Juve per 32 milioni più 8 di bonus. Chi ha intravisto i geni del campione?
«Il mio ex ds, Luca Cattani, in Argentina per vedere all’opera un giocatore, fu impressionato da Dybala. Poi io fui coraggioso a investire 12 milioni per un ragazzo di 18 anni».
Lei è uno dei pochi ad aver detto no a Silvio Berlusconi…
«Lo ringraziai quando andai ad Arcore: mi offrì la stessa cifra di Marotta ma cash, senza bonus. Se fosse stato per me gli avrei risposto sì. Fu Paulo a scegliere la Juventus».
Ha cambiato più fidanzate o allenatori?
«Di donne ne ho avute poche, allenatori tantissimi. Ma sono nel calcio da 35 anni».
Secondo Wikipedia ne ha cacciati 44: l’etichetta di mangia-allenatori la offende?
«Ma no, mi diverte. E poi sono rimasto in buoni rapporti quasi con tutti».
Suggerisce la formazione al suo allenatore?
«No, ma io capisco di calcio, ho cominciato a giocare quando avevo 3 anni. Discuto di tecnica e tattica. Poi lascio decidere all’allenatore. Se vince ha ragione, ma se perde allora ha torto lui».
I tecnici con cui ha avuto maggior feeling?
«Iachini e Guidolin che solo per il carattere introverso non è finito in una grande squadra».
Gattuso dopo l’esonero l’ha definita «incompetente, ipocrita e cattivo».
“É stata un’esperienza negativa: era un lavoratore ma non basta essere un grande ex giocatore per diventare un bravo tecnico. La gavetta è fondamentale».
In passato auspicava l’arrivo di nuovi investitori. É ancora alla ricerca?
«Ho 74 anni e vorrei lasciare a qualcuno di affidabile che faccia il bene del Palermo. Ma per un imprenditore è difficile lavorare in Italia. Mi vergogno della nostra classe politica e delle istituzioni».
Addirittura …
«Se facessi il dittatore in 5 anni renderei la Sicilia il posto migliore del mondo. Cambierei l’economia, darei soldi ai singoli per produrre ricchezza sviluppando l’agricoltura».
P rima di un’assemblea di Lega ha dichiarato: «Sarà una giornata normale, parleremo di aria fritta e non combineremo nulla come al solito perché siamo strampalati». Non una dichiarazione di grande fiducia... Qual è la sua posizione sulla governance del calcio?
«La Lega Calcio è la fotografia in piccolo del Paese: non si pensa a cosa è giusto o sbagliato ma cosa conviene o cosa no. Senza parlare dei criteri di ripartizione dei diritti tv: guai pensare che Juve e Milan possano non guadagnare. La Lega, più che un’associazione, è un’associazione a delinquere».
Non crede di esagerare?
«Mi querelino pure, tanto il tribunale è l’unico posto dove si può dire la verità. Da questo mondo me ne vorrei andare. Prima almeno c’erano le guerre. Si faceva pulizia e poi si ripartiva».
In un’intervista ha confessato: «Ho aiutato Adriano Galliani a diventare presidente di Lega, ma poi ha fatto solo gli interessi del suo padrone».
«Certo. Era il periodo in cui Berlusconi era diventato Presidente del Consiglio. L’avevo votato pure e a Galliani avevo detto: “Mi raccomando, tu ora rappresenti il calcio italiano, non solo il Milan”. Invece tutti e due si sono fatti gli affaracci loro. Adriano per il bene del Milan ne farebbe di tutti i colori. È l’unico valore che conosce».
E con Berlusconi che rapporti ha?
«Ottimi. Quando sono andato da lui ad Arcore mi ha detto: “Lascio la politica e investo tutto nel calcio”. Voleva cambiare allenatore e pensava a Conte. Gli ho detto io di prendere Mihajlovic. É uno con le palle, il migliore in circolazione».