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 2015  agosto 02 Domenica calendario

FAVOLA LASAGNA: «NON CI CREDO. DAI CAMPETTI AD HANDANOVIC» – 

Masfer Prodotti Petroliferi-Industrie Pasotti, a quanto si legge, è stata una gran partita: 3-2 Masfer con occasioni fino all’ultimo minuto. Era la finale del torneo 6 contro 6 di Polpenazze, comune del bresciano con vista sul Garda. Kevin Lasagna due estati fa giocava lì e segnava per il Colorificio Capelloni, in questa estate ha giocato Carpi-Inter e ha fatto gol ad Handanovic, che all’ultimo controllo non costruiva piscine. Uno spettacolare salto mortale. Lasagna ha il nome più strano in Serie A, una pagina Wikipedia in inglese ma non in italiano e la storia più particolare del 2015. Un anno e due mesi fa giocava a Este, in D, poi lo ha preso il Carpi e il resto è finito sui giornali: la promozione, i 5 gol in B, la conferma in A.
Torricelli fece Caratese-Juve senza passare dal via, ma i precedenti sono minimi. Come si scala dalla D ad Handanovic in 14 mesi?
«Voglia e fortuna. Forse prima mi sottovalutavano e in questi due anni sono cresciuto molto».
La differenza tra la D e la B in poche parole.
«Cambiano la qualità dei giocatori, soprattutto l’intensità e la rapidità nelle giocate. In D alcuni si allenano dopo il lavoro, è un altro mondo. Però tanti dilettanti vengono lasciati senza possibilità: i ds vanno a vedere sempre la Primavera e mai la D. Giuntoli mi ha trovato lì».
Spieghiamo a Higuain come funzionano i tornei estivi.
«Si gioca di sera, spesso a 6 o a 7. Alcuni si fanno con gli amici, per divertimento, senza allenatore o ruoli definiti: si corre tutti e si ruota. Altre volte c’è qualcuno che ti chiama per giocare, si fa anche qualche soldo».
Quanto si prende?
«Se la squadra ha uno sponsor, una cinquantina di euro a partita, massimo 100 di rimborso spese. Ci sono persone che durante l’anno vedono i migliori dei campionati e a fine stagione li invitano. C’è anche chi gioca più di una partita in una sera, ma a me non è mai successo».
E i premi?
«Niente premi. Se ci sono, li prende lo sponsor. Io ho smesso un paio di anni fa, quando giocavo in D e il calcio era diventato una cosa seria».
Qual era il piano B in quegli anni? In sostanza, chi sarebbe Kevin Lasagna senza calcio?
«Ho un diploma da geometra e il lavoro mi piace. Ho fatto anche il praticantato in uno studio, andavo in giro per cantieri a vedere progetti o facevo disegni al computer. Niente case vere però, solo esercitazioni».
Progetto di un gol: qual è il colpo immaginato una vita, il gol da sogno?
«A San Siro, con il Carpi, contro l’Inter».
E il più bello mai fatto?
«Nella mia testa è il primo da professionista, a novembre 2014 contro il Cittadella. Era un 5-2 inutile dopo il 90’: palla in verticale per Concas, assist e mio tiro di sinistro in diagonale. Però per me vale tanto».
Quando si è capito che era fatta, che lo stipendio sarebbe arrivato dal calcio e non dai cantieri?
«Meno di un anno fa, al Carpi».
Solo un anno fa?
«Come potevo capirlo prima? Con la D non si vive».