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 2015  agosto 03 Lunedì calendario

AMORE «Salto perché mi viene bene, ma il mio vero amore è il basket. Ci ho giocato 12 anni, guardia, sognavo l’Nba

AMORE «Salto perché mi viene bene, ma il mio vero amore è il basket. Ci ho giocato 12 anni, guardia, sognavo l’Nba. Ancora adesso quando vedo una palla non resisto, potreste trovarmi su qualche campetto a fare gare di schiacciate» (Gianmarco Tamberi, nuovo primatista italiano nel salto in alto con 2.37). INFARTO «Quando è partito Santucci, gli ho gridato di spaccarli tutti, che poi io avrei completato l’opera. Sono quelle spacconate che se arrivi 3° ricordi ridendo e se finisci 4° ti restano in gola per un bel po’. Francia e Russia erano imprendibili, io mi sono subito gettato sul brasiliano, l’ho passato e poi negli ultimi 20 metri ho solo pensato a toccare prima di lui, mi sono detto che piuttosto mi facevo venire un infarto ma non passava. Il fatto è che ci sono andato vicino, a prendere un colpo» (Filippo Magnini dopo il bronzo nella staffetta 4x100 sl). OSSESSIONE «Amo il mio mestiere, adoro quello che faccio e mi rendo conto che il Basket è diventato un’ossessione. Non avrebbe potuto essere altrimenti. Conosco solo questo lavoro, mi spacco il culo da quando ho sei anni, vivo in questa realtà parallela da sempre. Quando mi sarò rotto le palle, sentirò di non aver più voglia di andare ad allenarmi all’alba o sarò nauseato all’idea di mangiare bistecche all’ora del tè, smetterò» (Andrea Bargnani). FIGLI «Terrò i miei figli all’oscuro di questo sport. Mia madre credo che non reggerebbe anche dei nipoti tufflatori, dopo una vita a patire per la figlia e il marito. Io ho preso precauzioni: sposerò Stefano che fa tutt’altro, per fortuna. Commercialista, calciatore e amante della barca» (Tania Cagnotto). PASTA «Sono partito con qualche dubbio perché il warm up era stato un disastro. Tre ore prima del via, all’ora del cappuccino, ho mangiato un bel piatto di pasta, condito con olio e parmigiano» (Max Biaggi, terzo al Gp di Malesia di Superbike, a 44 anni e 38 giorni, nuovo record di età). PREFERENZE «Per me Guardiola non era e non è il migliore del mondo. Preferisco Mourinho. È lui il numero uno. Perché è più trasparente, più diretto. Me lo dicono anche i giocatori che ha nello spogliatoio: parla chiaro in faccia. Molto rispetto per Guardiola, che ha vinto tantissimo, ma anche adesso dovrebbe essere più netto. Perché non firmi il rinnovo? Sii chiaro» (Lothar Matthäus).