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 2015  agosto 02 Domenica calendario

BEATRICE E PIERRE, IL SÌ SUL LAGO MAGGIORE

«È stato molto emozionante. Ho pianto. Erano così belli...». Quando scende dal battello, Fernanda Biffi, la nonna di Pierre Casiraghi, avanza sul lungolago alle due e mezzo del pomeriggio nel suo abito da cerimonia con la giacca damascata, fra turisti in ciabatte e calzoni corti da spiaggia.
Non è la sola che si è commossa, ad ascoltar Marta Marzotto, l’altra nonna, quella di Beatrice Borromeo, così raggiante nel suo caftano a fondo beige con fiorami stilizzati, mentre cerca di spiegare quant’è felice: «Certo che ho pianto. I vecchi piangono. Sono cinque, sei mesi che sto dietro a questo matrimonio. E loro sono bellissimi, non sono umani tanto sono belli...».
In fondo, è quasi vero: stavano dall’altra parte del lungolago, in faccia a Pallanza, nell’isolino San Giovanni, di proprietà Borromeo, tutto blindato e persino più lontano di quel che è già dalla folla di turisti e curiosi in brache di tela che si è assiepata davanti agli hotel di lusso e al pontile dove partono e arrivano i battelli con le schiere di tight e vestitini raffinati o stravaganti, come quella che vediamo di schiena con una tenuta lunga da gaucho. Ci sono Lapo Elkann, giunto su una 500 d’epoca, arancione, senza tetto e senza portiera, chiamata «Spiaggetta», sua sorella Ginevra con la bambina piccola in braccio, Bianca Brandolini D’Adda, Franca Sozzani, Tatiana Santa Domingo con Andrea Casiraghi, la splendida cantante Lana Del Rey.
Lì vicino, a Villa Muggia, Stresa, si sposano Silvia Marino e Andrea Leone, che forse hanno in comune solo questo lago e questo giorno con Beatrice e Pierre. Pure lì hanno versato qualche lacrima, perché forse i matrimoni fanno sempre questo effetto, ma i loro amici, Veronica Pititti, Mark Shamash e Joseph Matalon, adesso se ne stanno in jeans e maglietta a guardarsi tutti questi ospiti degli sposi eccellenti. Solo che non ci sono curiosi che vanno a guardare Silvia e Andrea che si sposano.
A San Giovanni, invece, i curiosi sono tenuti lontano. Da Pallanza sono arrivati i parenti di Pierre, tutta la corte del Principato, da mamma Carolina di Monaco agli altri, la sorella Charlotte e la piccola Alexandra. Celebra don Giuseppe Volpati, parroco di Oltrefiume, che dice di conoscere Beatrice da quand’era bambina. Appena il matrimonio è finito dall’isolino arrivano le note di «Volare» e di «Guantanamera», «Yo soi un hombre sincero...», e fa uno strano effetto, come se la festa rimandasse al mondo la sua eco lontana. Si vedono John Elkann e Lavinia che lasciano l’isolino, e Pierre che si allontana da solo con un gruppo di amici. Poi tutto ritorna come prima.
Gli ospiti ritornano a Stresa e a Pallanza, con questa strana processione che li mischia lungo la passeggiata ai turisti del weekend. Bianca Brandolini d’Adda, che al mattino evitava un po’ demoralizzata le insistenti domande dei cronisti («sono a un matrimonio d’amici, non ho niente da dire»), adesso rientra al Grand Hotel des Iles Borromées con un piccolo bouquet di mughetti in mano. Vorremmo chiederle se è quello della sposa, che spetta a chi si infilerà la fede nuziale per prima, ma sinceramente non ci sentiamo di deprimerla ancora di più. In fondo, per lei, dev’essere l’ultimo dei problemi. Sul lungolago ci sono ancora Veronica, Mark e Joseph, gli amici degli altri sposi. Vedi com’è piccolo il mondo.
Dopo le sei della sera si riparte di nuovo verso la Rocca di Angera. Tutti sul piroscafo «Piemonte», tirato fuori dal cantiere navale più di un secolo fa, un bastimento a vapore che si affaccia sul pontile come un gigante, spargendo fumo a questo cielo di nuvole che sta sopra di noi, con la musica da ballo che si allunga nel lago per un’altra festa e un’altra ondata di ospiti, circa 600. Per «Il Fatto» questa volta ci sono solo il direttore Marco Travaglio e una firma, Silvia Truzzi.
Buon divertimento a tutti. Anche Silvia e Andrea adesso fanno festa con gli amici. Si sono sposati. Ma non li sente nessuno.
Pierangelo Sapegno, La Stampa 2/8/2015