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 2015  agosto 02 Domenica calendario

ADDIO GOL A PORTA VUOTA, SE LA CENETTA NON HA IL WI-FI

Da che mondo è mondo, da che corteggiamento è corteggiamento, da che homo è homo, la cenetta romantica sul mare aveva sempre avuto un esito scontato, come un’equazione dal risultato certo, un uno fisso in schedina, un rigore da calciare a porta vuota, forte e centrale. A colpo sicuro. Era sufficiente rispettare semplici accortezze, l’abc del primo incontro: camicia pulita, portafoglio pieno per ripararsi da eventuali figuracce, attenzione ai dettagli. Tipo: farla accomodare, concederle la scelta del vino, fingere familiarità col ristoratore o caposala («Qui a me danno il pesciolino che ha appena portato il pescatore, mica quello che rifiliano ai turisti...»), evitare il risucchio coi gusci di vongole e patelle o colluttazioni con i crostacei, non strafogarsi, interessarsi ai suoi discorsi come se stesse svelando la teoria della relatività. Insomma, bastava rimanere rilassati, decenti, falsi come una frittura surgelata e, soprattutto, concentrati sull’obiettivo, per avere ottime probabilità di finire la serata avvinghiati nella sabbia dietro al moscone. Guarda che luna, guarda che mare e zàcchete. La cenetta sulla spiaggia era un luogo comune, una capitale inespugnabile nella geografia dell’anima, del cuore (e anche d’altro).
Era. Oggi, anche se è vero che a essere nostalgici è più la fatica del gusto, non ci si può esimere dal notare che perfino un caposaldo all’apparenza indistruttibile come questo, vacilla di fronte ai recenti stravolgimenti sociali. Gli eventi non preventivabili di una cena a lume di candela, oggi come oggi, sono troppi.
Troppe le distrazioni. Per esempio, si può incappare in un partner compulsivo che tagga, twitta, chatta, posta la fotina del piatto, guarda la recensioncina su Trip, sbircia il risultato della partita. Ho visto coppie andarsene perché non funzionava il wi-fi del ristorante, altro che epilogo sicuro. Ho visto ragazze fotografare il proprio compagno con la luna sullo sfondo che rifletteva a picco sul mare e le stelle tutte quante che illuminavano il cielo, ma in realtà no, non stavano inquadrando lui: era un selfie solitario da mandare alle amiche.
Ho visto clienti abituati da sempre a un piatto di lenticchie improvvisarsi chef stellati dopo un inverno di trasmissioni culinarie di ogni genere. Ho sentito cose che voi umani non potete nemmeno immaginare. «Buono il gelato, peccato un po’ freddo»; «Mi dia una brunetta di Montalcino»; «Il mio branzino lo vorrei al dente»; «La panna cotta mi raccomando ben cotta». Ho visto donne scappare raccapricciate. Ho visto uomini tirarsi indietro all’ultimo, perché forse non si erano depilati il petto o l’interno coscia.
Eh sì, oggi è più difficile. Come ogni cosa, del resto.
Filippo Venturi, la Repubblica 2/8/2015