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 2015  agosto 01 Sabato calendario

SUPERCOMPUTER

Entro dieci anni gli Stati Uniti disporranno di un super-computer qualitativamente diverso per concezione e velocità di tutte le macchine informatiche oggi esistenti. Capace di eseguire un miliardo di miliardi di operazioni al secondo, cioè un exaflop nella terminologia scientifica, allargherà le frontiere della medicina, della biologia, dell’astronomia. Sarà usato dal Pentagono per usi militari segreti. Permetterà di fornire previsioni meteorologiche molto precise. Svelerà i misteri della mente umana simulando il suo funzionamento. E potrà cambiare molti aspetti anche della vita quotidiana: ad esempio, aprendo la strada a farmaci personalizzati, in grado di calibrare i principi attivi delle medicine al genoma e allo stile di vita di ogni individuo.
La nuova rivoluzione nel mondo dei computer è stata lanciata da Barack Obama. Senza neanche troppa enfasi, il presidente americano ha firmato un ordine esecutivo per la creazione della National strategic computing initiative, un organismo intergovernativo guidato dal ministero dell’energia, dal ministero della difesa, dalla National science foundation, con il contributo di altre agenzie come la Nasa e l’Fbi e soprattutto dell’industria privata. Sarà il neo-organismo a coordinare la realizzazione dell’exascale computing system, cioè di questo super-computer così potente che la mente umana non riesce quasi a capirne la portata: un miliardo di miliardi di operazioni al secondo, equivale a un trilione, una cifra con 18 zeri.
Oggi il computer più veloce al mondo è in Cina: costruito dalla Università nazionale per le tecnologie della difesa, il Tianhe-2 ha una performance di 54,9 petaflop (un gradino più basso rispetto all’exaflop”). Gli Stati Uniti devono invece accontentarsi del secondo posto nella hit parade. Il futuro maxi-calcolatore americano raggiungerà una velocità 30 volte superiore al Tianhe-2 e richiederà uno sforzo titanico a livello di ricerca. Proprio l’obiettivo del super-computer firmato Obama.
ar.zam., la Repubblica 1/8/2015