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 2015  agosto 01 Sabato calendario

Due settimane. Entro due settimane bisognerà decidere: o l’agognato ruolo dall’altro lato del Paese o restare dove si è già ma da precari, e con l’incognita del futuro

Due settimane. Entro due settimane bisognerà decidere: o l’agognato ruolo dall’altro lato del Paese o restare dove si è già ma da precari, e con l’incognita del futuro. Più passano i giorni, più gli aspiranti al «ruolo» della legge sulla «Buona scuola» temono di essere stati beffati. Temono, soprattutto, di dover subire una sorta di deportazione di massa da una parte all’altra della Penisola, senza possibilità di scelta se non quella di dover rinunciare a tutto, ruolo, posto fisso, speranze, progetti di vita. È l’effetto, almeno così finora lo leggono docenti e sindacati, delle fasi “B” e “C” del programma straordinario di assunzioni previsto dalla legge, quelle gestite a livello centrale direttamente dal ministero e da un programma di computer «insensibile» alle esigenze familiari e ai desideri dei singoli docenti. Perchè il computerone, che dallo scorso 28 luglio e fino alle 14 del 14 agosto sta incamerando le domande di partecipazione dei precari, a settembre sfornerà i suoi verdetti sulla base delle disponibilità di cattedre e delle posizioni in graduatoria di ciascuno. E qui starebbe il problema: i precari per la maggior parte stanno al sud, le cattedre invece sono al nord. Come dire che il computer, esaurite rapidamente le disponibilità nelle regioni del Meridione, Sicilia, Calabria e Campania soprattutto, comincerà ad assegnare cattedre a Pavia piuttosto che a Torino o a Padova a insegnanti precari che da anni, a volte decine di anni, lavoravano già nella loro città di residenza, a Palermo come a Reggio Calabria o a Salerno. La procedura non ammette eccezioni: ogni docente dovrà inserire nella domanda tutte e cento le province d’Italia, il sistema gli attribuirà la prima che troverà libera, nell’ordine in cui le ha elencate l’aspirante. Con un’ulteriore beffa per coloro i quali sono iscritti nelle Gae, le graduatorie ad esaurimento che il progetto di legge della «Buona scuola» voleva chiudere per sempre. Perchè chi è nelle Gae dovrà aspettare che vengano assegnate le cattedre a tutti gli idonei (non solo i vincitori) del concorso del 2012. Un esempio pratico. Per la classe di concorso 043 (Italiano nelle scuole medie) in Sicilia ci sono nella graduatoria del concorso un migliaio di idonei; molti insegnano già da precari, altri però non sono mai stati dietro una cattedra. L’insegnante primo in graduatoria nella Gae, per avere una cattedra dovrà attendere che i mille del concorso vengano tutti sistemati. Facile intuire dove debba trasferirsi la prof di Italiano di Caltanissetta. Per questo, in molti stanno pensando di boicottare la fase nazionale, non compilando la domanda online. Sui siti e su profili Facebook creati per l’occasione, i docenti si sfogano e chiedono lumi che, almeno finora, non sono arrivati. Anzi, il sito del Ministero l’altro giorno ha pubblicato una serie di «Faq» che hanno creato un nuovo giallo: nella legge è scritto che le Gae resteranno sino ad esaurimento, nel sito è scritto invece «sino alla loro soppressione», lasciando intendere che ci sarà un tratto di penna fatto d’imperio dal Miur che toglierà ai precari anche la speranza di avere nei prossimi anni una cattedra vicino casa. Il sito «Orizzonte scuola» ha lanciato un sondaggio: «Precario, hai fatto domanda o hai intenzione di rinunciare?». Fino a ieri sera, solo il 10 per cento aveva già presentato la domanda. Il 62 per cento ha deciso di «attendere tempi migliori».