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 2015  luglio 31 Venerdì calendario

Un club per miliardari– Di lui si fidano ciecamente Warren Buffett, ma anche i Walton, padroni di Wal-Mart, la più grande catena di supermercati d’America e del mondo, la famiglia Pritzker (alberghi Hyatt e molto altro), i Wrigley e perfino una giovane principessa della moda come Tory Burch

Un club per miliardari– Di lui si fidano ciecamente Warren Buffett, ma anche i Walton, padroni di Wal-Mart, la più grande catena di supermercati d’America e del mondo, la famiglia Pritzker (alberghi Hyatt e molto altro), i Wrigley e perfino una giovane principessa della moda come Tory Burch. Byron Trott, il banchiere dei miliardari, si è conquistato la loro fiducia un po’ alla volta partendo da un ufficio periferico della Goldman Sachs. Figlio di un operaio che riparava linee telefoniche, Byron, dopo la laurea a Chicago, tornò a lavorare per Goldman nel suo Stato, il Missouri. Qui, a St Louis, fu notato da Hank Paulson, l’allora capo della grande banca d’affari di Wall Street. Paulson lo promosse ed è rimasto sempre il suo mentore anche quando le strade dei due si sono separate, con Hank divenuto prima ministro del Tesoro di George Bush negli anni difficilissimi del fallimento della Lehman e del crollo finanziario a Wall Street, poi l’uomo di collegamento degli Stati Uniti con la Cina, Paese nel quale ha sempre avuto rapporti d’affari e politici ad altissimo livello. Abilissimo nel conquistarsi la fiducia dei suoi clienti “esclusivi”, una volta promosso Trott si mise a cercare miliardari nel suo mondo, quello del Mid West, evitando le grandi società come Sears e Quacker Oats, già “arate” dai suoi concorrenti. Puntò, invece, su nuovi ricchi come i Walton, i Pulitzers (andati oltre i giornali) e i Taylor della Enterprise, un autonoleggio che, allora, sfidava Hertz e Avis. La svolta nel 2002, quando Paulson lo mandò da Buffett, patriarca di tutti i miliardari d’America. Trott si conquistò la fiducia dell’”oracolo di Omaha” inventando per lui un titolo dalle caratteristiche considerate da altri finanzieri quasi impossibili: un “bond” chiamato “negative coupon convertible”. L’emissione obbligazionaria, 400 milioni di dollari, fu un pessimo affare per la Goldman e alla lunga anche Buffett si convinse che la sua idea era sbagliata, ma apprezzò la dedizione e l’affidabilità di Trott, da allora il suo banchiere di riferimento per tutte le sue grandi operazioni. Altri miliardari seguirono Buffett, affidandosi a Trott. Più che un banchiere di Goldman, vedevano in lui il loro agente generale, e Byron fu lesto nel capire questa mutazione e nello sfruttarla con spregiudicatezza: nel 2009 si mise in proprio. Oggi la sua BDT, basata a Chicago, è qualcosa di più della società che consiglia e gestisce i patrimoni di un pugno di miliardari: Trott ha creato un vero club accettando come clienti solo miliardari che sono anche imprenditori attivi, non semplici “rentier”, e facendoli incontrare in riunioni e “convention” della BDT. Eventi nei quali queste persone molto ricche ma anche molto sole familiarizzano, parlano senza remore dei loro comuni problemi, della “fatica” di essere un super-ricco. Così quella dei miliardari del Midwest diventa una specie di “grande famiglia” che ha nella BDT il suo collante. Il tutto sotto lo sguardo di Trott e quello un po’ più distante ma sempre attento del vecchio Hank Paulson. Che dice di non avere interessi nella società, ma è spesso a Chicago nei suoi uffici e anche nella sua palestra.