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 2015  luglio 05 Domenica calendario

I greci alle urne: dieci milioni di persone dovranno dire si o no al compromesso presentato dai creditori per sbloccare i finanziamenti necessari a salvare Atene dal default • Secondo Renzi gli italiani «non devono avere paura della crisi greca» • La tabaccaia di Asti massacrata con venticinque coltellate • Il buddismo giapponese conquista l’Italia • A nove anni Silvan si bruciò le ciglia cercando di far apparire scheletri da una pentola Grecia 1 I greci vanno oggi alle urne

I greci alle urne: dieci milioni di persone dovranno dire si o no al compromesso presentato dai creditori per sbloccare i finanziamenti necessari a salvare Atene dal default • Secondo Renzi gli italiani «non devono avere paura della crisi greca» • La tabaccaia di Asti massacrata con venticinque coltellate • Il buddismo giapponese conquista l’Italia • A nove anni Silvan si bruciò le ciglia cercando di far apparire scheletri da una pentola Grecia 1 I greci vanno oggi alle urne. Dieci milioni di persone — si prevede una partecipazione altissima —dovranno dire “Nai” (“sì”) o “Oxi” (“no”) al compromesso presentato dai creditori per sbloccare i finanziamenti necessari a salvare Atene dal default. I sondaggi danno i due fronti testa a testa. Se vincerà il “si” — come sperano il centrodestra di Nea Demokratia, To Potami e i socialisti del Pasok — il premier Tsipras potrebbe farsi da parte. O comunque garantire con un governo di unità nazionale il via libera in Parlamento delle riforme chieste dalla Troika prima di tornare al voto. Più incerto il quadro se a trionfare sarà il “no”. Tsipras si è detto certo che in questo caso — forte del mandato referendario — volerà a Bruxelles e porterà a casa un accordo in 48 ore perché l’Europa non avrebbe il coraggio di abbandonare al suo desti- no la Grecia e di rischiare l’effetto contagio. Se ha ragione, porterà a casa una vittoria epocale. Il rischio però è che ad aspettarlo al tavolo dei negoziati trovi una controparte ancora più irrigidita. Angela Merkel, del resto non sembra aver margini per nuove concessioni ad Atene. La vera preoccupazione dei greci in queste ore, però, è se e quando riapriranno le banche, chiuse da una settimana con tetti ai prelievi di 60 euro al giorno. Nelle casse dei quattro grandi istituti ellenici c’è meno di un miliardo. E senza nuovi aiuti dalla Bce, già lunedì sera rischiano di non esserci più banconote con cui rifornire i bancomat. Una vittoria del “sì”potrebbe convincere Draghi a riaprire i cordoni della borsa. In caso contrario, invece, sarebbe tutto molto complicato. Nelle ultime ore, tra l’altro, si è sparsa in Grecia — complice un articolo del Financial Times — la sindrome Cipro. L’ipotesi cioè che le banche, travolte dalle perdite, possano usare i soldi dei loro correntisti più ricchi per ricapitalizzarsi. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno] Grecia 2 La vigilia del referendum è stata segnata da toni durissimi. Il ministro delle Finanze greco Varoufakis: «Perché ci hanno fatto chiudere le banche? Per spaventare la gente! Quello che stanno facendo al popolo ellenico ha un nome: terrorismo. Il nostro default farebbe un trilione di dollari di danni. Non penso l’Europa possa permetterselo». Il suo omologo a Berlino ha gettato benzina sul fuoco arrivando per la prima volta a ipotizzare una Grexit — anche se solo temporanea — del paese dall’euro: «Non c’è dubbio che la Grecia sia una parte integrante dell’Eurozona. Se con l’euro o senza per una fase transitoria è una decisione che devono prendere i greci. Di sicuro noi non li lasceremo andare alla deriva». Grecia 3 A poche ore dall’attesissimo risultato del referendum greco, Matteo Renzi ha detto al Tg5 che «gli italiani non devono avere paura della crisi greca. L’Italia non teme le conseguenze specifiche sul nostro Paese» e se, negli anni scorsi, assieme alla Grecia eravamo «compagni di sventura, ora non è più così», «noi siamo quelli che risolvono i problemi, non siamo il problema». Delitto Maria Luisa Fassi, 54 anni. Di Asti, sposata con Valter Vignale, due figli, Agnese e Simone di 20 e 25 anni, molto nota in città perché i suoi genitori, Piero e Pino, sono titolari dello storico ristorante Gener Neuv, la mattina lavorava nella tabaccheria-edicola del marito, il pomeriggio, con la sorella Maura, dava una mano nel locale dei genitori (era lei la specialista dei dolci). Sabato mattina aprì come al solito la tabaccheria ma verso le sette e mezzo arrivò qualcuno che chissà perché le infilò un coltello venticinque volte in tutto il corpo e poi, senza portar via nulla, la lasciò in fin di vita in una pozza di sangue. Trovata così da un cliente e portata di corsa in ospedale, morì dopo dieci ore di intervento. Alle 7.30 di sabato 4 luglio in una tabaccheria ad Asti. Soka Gakkai 1 Soka Gakkai, la scuola buddista che è la religione che sta ottenendo più successo tra gli italiani: 75 mila credenti (gli ebrei sono la metà), in crescita del 6-7 per cento all’anno da un quindicennio. Oggi è anche un culto riconosciuto: da quando, il 27 giugno scorso, Matteo Renzi ha fatto visita a Firenze al direttore generale italiano Tamotsu Nakajima e con lui ha sottoscritto la bozza dell’intesa tra la religione del Siddharta e lo Stato Italiano. In verità, non sono proprio i primi. Due anni fa già i buddisti in gran parte “tibetani” dell’Ubi (Unione buddista italiana) hanno firmato il loro “concordato”. Quelli della Gakkai sono gli altri buddisti, i “giapponesi” che si richiamano alla predicazione del monaco medievale Nichiren Daishonin (1222-1282), secondo la versione del fondatore Makiguchi, educatore laico, pacifista e antiautoritario fatto morire in carcere dal regime imperiale nel 1944. Insomma, rispetto al credo del Dalai Lama: radici comuni, ma altra storia e altre pratiche. Introdotta da giapponesi negli anni ’60, la Gakkai cominciò a diffondersi grazie alla “predicazione” di tre musicisti americani trapiantati a Roma: Karl Potter, Lawrence Dinwiddie e Marvin “Boogaloo” Smith; in pochi decenni passò da poche decine di pionieri a migliaia di fedeli, superando la somma delle 22 scuole radunate nell’Unione (Smargiassi, Rep). Soka Gakkai 2 Roberto Baggio, 48 anni, buddista, è membro della Soka Gakkai dal 1988. Altri membri celebri: Carmen Consoli, Sabina Guzzanti, la scrittrice Rossana Campo. (ibidem). Silvan 1 Vero nome di Silvan: Aldo Savoldello. Radici nobili, figlio del capo della polizia lagunare di Venezia, noto anche per aver vinto un concorso come sosia di Rodolfo Valentino. «Mi chiamo Aldo perché un tempo erano questi i nomi che si davano ai bambini. Il mio nome d’arte è un omaggio a Silvana Pampanini» (Carotenuto, Rep). Silvan 2 A nove anni Silvan tentò un esperimento: «Il figlio del farmacista Colussi mi procurò del solfato di sodio e del cloruro mercurico. Secondo i miei libri, quell’intruglio avrebbe fatto apparire degli scheletri. Non vedevo l’ora. Ma avvicinai il volto alla pentola e mi bruciai le ciglia». Il padre lo trascinò a San Servolo, l’isola dei matti. «Mi fece visitare dal professor Cappelletti, uno psichiatra». Al quale Aldo fece tagliare in due una cordicella di spago per poi restituirgliela integra, dopo averla masticata. Responso del luminare: «Il ragazzo è in gamba» (ibidem). Silvan 3 A proposito di Sim Sala Bim. «All’inizio adoperavo un’altra formula. Dicevo: “Tac tac c’è rumba yama cler”. Sim Sala Bim è più orecchiabile: viene dal ritornello di una canzoncina danese». (ibidem). Silvan 4 Altre curiosità: si allena tre ore al giorno («lego alle dita i piccoli pesi da bilancia che usava mia madre»), veste sempre elegante («Non ho messo un jeans in tutta la vita»), una volta fece sparire una chiave dalle mani di Orson Welles: «Avevo dieci anni e lui stava girando a Venezia. Dopo trent’anni seppi che mi guardava in tv». (ibidem).