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 2015  luglio 05 Domenica calendario

SOLDI,FOTO E MINACCE COSÌ BERLUSCONI SI È SCOPERTO RICATTABILE

MILANO.
«L’insistenza di queste ragazze è una cosa incredibile». Questa la sintesi dal ragionier Giuseppe Spinelli, fedelissimo cassiere di Silvio Berlusconi, nell’interrogatorio che ha reso durante l’inchiesta Ruby-ter. Ma è proprio la categoria dell’“incredibile” che ha subito un notevole ridimensionamento da quando l’ex costruttore di Milano 2 è entrato in politica, rimanendo travolto in età avanzata da scandali finanziari e sessuali. Non è infatti “incredibile” che una parlamentare, Maria Rosaria Rossi, abbia passato a un gestore di night come Luca Risso «i soldi per andare via», per scappare dall’Italia, con l’ex minorenne Ruby Rubacuori, durante la fase cruciale del processo di primo grado?
Eppure, è quanto si scopre grazie allo stesso Risso, che si permette di tirare le orecchie a Berlusconi per ottenere quanto gli «ha promesso». Nel mare magnum della documentazione che va sotto il nome di Ruby-ter è emersa di nuovo, dopo essere apparsa la prima volta con Noemi Letizia a Napoli, l’estrema vulnerabilità di Silvio Berlusconi. Era il lontano maggio del 2009 quando Repubblica , con Giuseppe D’Avanzo, metteva in luce la questione attraverso dieci domande, chiedendo anche: in quale clima psichico vive il premier? «Ha bisogno di aiuto perché non sta bene», come sostiene la moglie, denunciando che frequenta minorenni?
Sei anni dopo, un Berlusconi che s’è guardato bene dal rispondere in pubblico, non ha più “il sole in tasca”. La sua creatura politica va a rotoli. E lui stesso viene inseguito dalla giustizia e spaventato, forse ammaliato dagli stessi, eterni fantasmi, mentre molti freni inibitori, nell’Italia iper-connessa delle giovani donne, sembrano saltati. Un’ex soubrette come Barbara Guerra, che scappa dal processo sulla prostituzione aperto a Bari, è presentissima in zona Arcore: «Me la canto e mostro i video», fa sapere. Un’altra ex “fidanzata”, Alessandra Sorcinelli, sbotta davanti al signorile ragioniere di Arcore con un esplicito aut aut: «Ragazzi, io vengo qua per parlare, il presidente mi manda qua, e devo essere accolta così!? No, scusami, andiamo dai pm».
Le nuove carte permettono di osservare da vicino in che modo uno come Berlusconi, che ha rappresentato l’Italia nelle trattative europee con Angela Merkel, venga consumato dall’aggressività da strada di Iris Berardi, altra escort entrata ad Arcore da minorenne. L’ex premier italiano «temeva ciò di cui era a conoscenza Iris», che in effetti ha compilato - si scopre un diario, ricco di dettagli porno. Iris è comunque inserita in una comitiva di ragazze intenzionate a premere in massa ai cancelli di Arcore. Non poche di queste fameliche ballerine, in pieno processo Ruby, partecipano anche alla chat “Si piomba o no?”. In uno dei passaggi, Aris Espinosa – che si è fotografata in costume da bagno dentro una camera da letto di Arcore (l’8 febbraio 2013, tra le 22.49 e le 22.50), dopo che il 14 novembre 2012 ha anche ripreso con il suo telefonino quindici banconote da 500 euro – viene eletta «ambasciatrice». A lei il compito di convincere «’sta cazzo di Maria», e cioè sempre l’onorevole Maria Rosaria Rossi, a passare loro al telefono lo sfuggente «vecchio». «Altrimenti – le suggeriscono dall’orda delle invitate - pubblica quella foto di Maria su fb o Twitter (...) prima delle elezioni». Una «catena» di telefonate viene organizzata contro un Berlusconi che, velleitario, si sfoga con l’architetto Ivo Radaelli, che fa da pontiere con alcune delle esose ragazze: «Io a queste, appena posso, le butto in strada». Ma quello che si era presentato agli italiani come l’“uomo del fare” però non “butta in strada” nessuna ricattatrice: mai.
Come non l’ha fatto con Karima El Mahroug, Ruby, che da sola ha incassato più di tutte le altre messe insieme, e sventola senza ritegno e spende senza criterio mazzette di banconote da 500 euro che vari emissari le portano a domicilio. Come succede nel film “L’Angelo Azzurro”, tratto da un romanzo di Heinrich Mann, l’unica chanche che resta a Berlusconi è, dopo aver promesso nel 2013 di chiudere il portafoglio, riaprirlo. Le richieste di quattrini cash «sono riprese – dichiara a verbale Spinelli – con motivazioni anche fantasiose», ed esaudite.
«Non ho nulla di cui angustiarmi. Le rare cene che vi sono state a casa mia non di lavoro sono davvero pochissime. È noto – scriveva Berlusconi nel 2010 - che conduco una vita intensissima tra incontri, telefonate, riunioni politiche, incontri ufficiali e viaggi all’estero», quindi «comportamenti men che corretti – assicurava agli italiani - sarebbero stati impensabili». L’«appunto Ruby» (questo il titolo) è stato ritrovato in alcuni dei pc sequestrati. Mostrano un Berlusconi senza consiglieri in grado di fargli una lettura seria degli avvenimenti. Quelle sue bugie a gogò- che siano bugie adesso lo affermano cinque sentenze, e processi in varie parti d’Italia - gli sono servite per tentare in extremis di nascondere una ragnatela di abusi di potere, di sesso, favori, soldi, potere, follie che dalla dolente escort barese Patrizia D’Addario alle fameliche “olgettine” con contratto fittizio a Mediaset ha finito per imprigionarlo. Per imbambolarlo alla fine della sua vita politica, in cui gli tocca mettere a tacere «il sistema prostitutivo» (mimetizzato sotto l’espressione «cene eleganti») impiegando una tale massa di denaro che risuona offensiva nell’Italia che tira la cinghia: Spinelli cambia in denaro contante assegni da 250, 300mila euro ogni volta. E sotto Natale Berlusconi diventa più generoso: «Facciamo - puntualizza il ragioniere - tre prelievi nel solo mese di dicembre. Di solito è uno, alcune volte due prelievi al mese». Quasi cinque milioni all’anno in contanti. Per un uomo che si vantava di «non aver mai pagato una donna in vita mia», un boomerang, anche contabile.
Piero Colaprico, la Repubblica 5/7/2015