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 2015  luglio 05 Domenica calendario

«DEVONO FALLIRE». VITTIME DEI BANCHIERI». IL SOLITO SHOW DELLA POLITICA ITALIANA

Matteo Renzi (Pd)
«La Grecia deve seguire la strada delle riforme strutturali».
Maria Elena Boschi (Pd)
«Non abbiamo paura di conseguenze per Italia, ma per la Grecia perché sarebbe una sconfitta per tutti se non fosse più in Europa».
Stefano Fassina (ex Pd)
«Syriza e il governo Tsipras hanno ridato senso alla democrazia in un quadro dominato dalla Germania».
Renato Brunetta (FI)
«Io sono d’accordo con Tsipras, magari avessimo fatto la stessa cosa in quel maledetto novembre del 2011, quando l’Italia fu sotto attacco speculativo dei mercati».
Daniela Santanchè (FI)
«Io sto con Tsipras. Stare con lui vuol dire stare con la democrazia».
Silvio Berlusconi (FI)
«Non c’è dubbio, il governo greco ha enormi responsabilità in questa situazione. Tsipras rappresenta la sinistra peggiore, un mix di ideologia e di demagogia anticapitalista».
Matteo Salvini (Lega)
«Spero che i greci votino con libertà e orgoglio e ci allontanino da un’Europa che è il Quarto Reich».
Flavio Tosi (ex Lega)
«Speriamo per i greci nel sì, così non andranno in rovina e il demagogo Tsipras, che ha scaricato i propri errori su di loro, andrà a casa».
Beppe Grillo (M5S)
«Il potere al popolo, non alle banche. Ci vediamo ad Atene in piazza Syntagma!».
Luigi Di Maio (M5S)
«Il risultato non sarà il sì o il no, ma la possibilità data ai greci di esprimersi sul loro futuro».
A. Di Battista (M5S)
«Non importa quale sarà l’esito della consultazione, importa che domenica, per la prima volta, in Europa si scriverà una nuova pagina di democrazia».
Fabrizio Cicchitto (Ncd)
«A sostegno di Tsipras convergono Matteo Salvini, Beppe Grillo e una parte di Forza Italia lungo una logica protestataria-movimentista: che cosa ha a che fare tutto ciò con un centrodestra moderato?».
Antonio Martino (FI)
«Alla Grecia non dobbiamo dare più un soldo: si è ingollata 500 miliardi, fallisca pure».
Romano Prodi (ex premier)
«Un’istituzione che non riesce a governare un problema minuscolo come la Grecia che fiducia può dare sulla capacità di gestire un problema più grosso?».
Enrico Letta (Pd)
«Una rottura avrebbe un costo almeno dieci volte maggiore di qualunque intesa, e il costo sarebbe più grave proprio per noi».
Raffaele Fitto (ex FI)
«La via giusta non è no euro né obbedienza cieca a Berlino-Bruxelles: bisogna rinegoziare, sull’esempio inglese».
Pippo Civati (ex Pd)
«Se fossi greco voterei no».
Giorgia Meloni (F. d’Italia)
«Voterei no contro l’Europa delle lobby, dei comitati d’affari e degli usurai. Questo è uno voto sulla gestione dell’Europa».
Nichi Vendola (Sel)
«Vogliono punire il popolo greco e disarcionare il suo leader democraticamente eletto. Vogliono punirne uno per educarne ventisette».
Mario Monti (ex premier)
«Se la situazione è così complessa la responsabilità è di Atene molto più che di Bruxelles: dei governi degli ultimi decenni, e anche di Tsipras e Varoufakis. Ma la troika significa umiliazione e politica neocoloniale».
Francesco Boccia (Pd)
«Nel derby tra Atene e Berlino l’Italia sta con l’Europa».