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 2015  luglio 04 Sabato calendario

I VIGNETI DI LIEDHOLM FINISCONO AI CINESI

Una multinazionale con finanziatori cinesi irrompe fra le colline dell’Alessandrino e compra Villa Boemia, l’azienda vitivinicola della famiglia Liedholm. L’abitazione e la tenuta di Cuccaro, il sogno realizzato dal «barone» Nils a metà degli Anni Settanta , sono state vendute dal figlio Carlo alla Monteferrato, «costola» italiana di una società leader mondiale nella meccanica per ascensori, che ha una forte componente asiatica. L’accordo è di due giorni fa davanti al notaio, ma la trattativa durava da mesi e i primi contatti fra le parti risalgono all’ottobre 2014, quando in incognito una delegazione degli acquirenti aveva preso parte alla cerimonia del premio fairplay assegnato ogni anno a Cuccaro a un personaggio del calcio simile per valori ed etica sportiva all’indimenticato giocatore e allenatore scandinavo.
La scelta dei nipoti
Diversificare gli investimenti è uno degli obiettivi della multinazionale, il vino è una risorsa e l’appeal dei Liedholm ha fatto il resto. Per poter comprare, serve però qualcuno che voglia cedere. Nils probabilmente non l’avrebbe mai fatto: si era innamorato del territorio, era legatissimo ai suoi vigneti e vi si era dedicato totalmente negli ultimi anni di vita trasmettendo una parte della passione al figlio Carlo. I nipoti Paolo ed Erik hanno invece intrapreso strade differenti e hanno altre mire professionali. Lo stesso Carlo ha accusato il peso e la fatica della gestione e ha preferito passare la mano. Lo ha fatto non senza rimpianti, ma traendone beneficio economico perché chi era per legge tenuto a conoscere i dettagli dell’operazione (i proprietari di terreni confinanti hanno la prelazione all’acquisto) parla di «vendita a una cifra con molti zeri». Forse anche per questo, la trattativa è durata parecchio: il preliminare era stato stipulato in primavera, l’opzione d’acquisto è stata esercitata dalla Monteferrato nell’ultimo giorno utile prima della decadenza dei termini.
I possibili sviluppi
In paese, ora, si aspetta di capire cosa accadrà. Chi conosce profondamente Carlo Liedholm, ne aveva percepito le intenzioni («faceva parte del consorzio “Nobili colline del Monferrato”, ma non partecipava alle riunioni, sospettiamo che questo mondo l’avesse un po’ stancato») ed è convinto che un cambio gestionale porterà nuova linfa. Anche Confagricoltura Alessandria, a cui l’azienda era associata, ha seguito col presidente Luca Brondelli ogni passo della trattativa, conoscendo gli acquirenti e assicurandosi delle loro buone intenzioni. «Abbiamo tante idee, ci sarà continuità col passato e non verrà stravolto lo status quo» assicurano dalla Monteferrato. Il sindaco Fabio Bellinaso a giorni incontrerà i nuovi proprietari: «So che vorrebbero potenziare l’attività, spero sia così perché sarebbe una risorsa ulteriore per il territorio» commenta. Anche fra gli altri vitivinicoltori c’è fiducia: «In queste zone il grignolino è eccezionale e non perché siamo noi a produrlo ma perché il terreno è ideale. Se arriva gente capace e organizzata, tutti ne trarremo giovamento e l’immagine della zona sarà accresciuta».
I consumatori
Di certo, ci si sta già muovendo: la superficie coltivata non è enorme (circa 11 ettari), ma questo è il periodo di trattamenti ai filari e fra due mesi sarà già tempo di vendemmia. «Tutto il vino al mercato cinese? Non scherziamo, il pregiato grignolino di questo terreno non viene prodotto in grande quantità e manterremo la clientela che aveva Carlo Liedholm - puntualizza l’amministratore della società, Fabienne Moretta -. Al massimo, in Asia manderemo un po’ di barbera».
Massimo Delfino, La Stampa 4/7/2015