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 2015  luglio 04 Sabato calendario

I CORI DA STADIO E L’ANTI-MATTEO COSÌ COMINCIA IL VICEREGNO

Per capire il clima, è cruciale partire dalla reazione modello tifo calcistico, l’altro giorno, alla fatidica notizia della sospensione della sospensiva. Gli sfottò agli avversari sono stati a tutto campo. Gli ex cosentiniani del sito Notix, oggi con Vincenzo De Luca, hanno esultato con un pensiero ai gufi di varia estrazione: “Habemus governatorem! De Luca può firmare gli atti e nominare la giunta. Lo stabilisce il Tribunale di Napoli che accoglie il ricorso. Con buona pace degli sconfitti! Ci rivediamo tra 5 anni”. Amen. Sulla stessa linea il senatore Vincenzo D’Anna, ex berlusconiano, che sul suo profilo di Facebook ha postato una canzone napoletana: “È fernuta a’ zezzenella/ sò passat é tiemp bbeeeelllll/ Piglia é fierr e a cardareeellllaaa/ è o’ mumento e faticààààà”. Dove, detto che zezzenella è intesa come mammella cui allattare senza sforzo, la traduzione è questa: “È finita la mammella, sono passati i tempi belli, prendi i ferri e la cardarella che è il momento di lavorare”.
Le confidenze a “Fulvio” e il lunedì dello Sceriffo
Vincenzo De Luca andrà lunedì per la prima volta da governatore a Palazzo Santa Lucia, sede della giunta regionale, nel borgo marinaro più noto di Napoli. Ieri però ha mandato in avanscoperta il suo fedelissimo Fulvio Bonavitacola, che ha fatto un veloce sopralluogo insieme ad altri deluchiani fidati. Uno sguardo agli uffici e la conferma che “il presidente sta lavorando alla giunta”. Bonavitacola è l’uomo chiave dell’ex sindaco sceriffo di Salerno. È il custode di pensieri, opere e omissioni di “Vincenzo”. È un’osmosi a senso unico, un annullarsi in un solo verso per la causa del Supremo Presidente. Bonavitacola è ancora in corsa per il decisivo posto di vice, qualora il Tribunale (17 luglio) o la Consulta (21 ottobre) dovessero azzerare la sospensiva della sospensione. All’amico “Fulvio” si rivolgono in queste tutti gli alleati dei cespugli, con la speranza che la giunta non sia solo tecnica ma anche un po’ politica.
Vincenzo Bonaparte e la trincea del silenzio
Il bonapartismo di De Luca prevede però l’estensione del modello Salerno a tutta la Regione e quindi la risposta di Bonavitacola è sempre stata la stessa: “Il presidente è al lavoro sui curriculum di tutti i candidati, sono professori, esperti di varie materie”. Il “lavoro” si svolge tra Salerno e Napoli, avanti e indietro. Quanto alla questione personale sul posto di vicepresidente il fedele “Fulvio” è muto come la pastorella Lucia cui la Madonna di Fatima rivelò i tre segreti. Per il momento sempre e solo ipotesi, voci, indiscrezioni. Su tutto prevarrà la volontà bonapartista. Dicono: “Nemmeno Fulvio conosce i pensieri più intimi di Vincenzo”.
L’affronto di Renzi e i fuochi d’artificio
Al di là della curiosità soprattutto regionale per il numero e il nome degli assessori, il viceregno di De Luca che sta prendendo forma ha già inquadrato il suo primo bersaglio. Nientemeno che il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Tutto parte, ovviamente, dal vulnus della Severino, per il quale il governatore si è sentito mollato dal premier. Scommette un parlamentare salernitano che conosce bene il governatore: “Vedrete, tra qualche settimana De Luca comincerà a sparare i fuochi d’artificio e ci saranno i primi attacchi a Renzi sui soldi da spendere”. De Luca, infatti, ha in testa misure e provvedimento choc per dare visibilità al suo nuovo corso e che a Salerno ha portato a una proliferazione di fontane. Il governatore vuole stupire subito e in una riunione coi suoi collaboratori, sempre ieri, ha elencato una serie di iniziative che prenderà appena insediato nel suo ufficio di Santa Lucia. Il rischio, per Renzi, è di trovarsi stresso al sud in una tenaglia micidiale, se non mortale, tra la Puglia di Emiliano e la Campania di De Luca, due presidenti sceriffi e decisionisti. Non solo. Se da vicerè della Campania, De Luca s’impadronirà di tutto il Pd (da quando c’è lui è come se in renziani fossero in sonno), cambierà colore anche la sfida per le amministrative a Napoli, il prossimo anno. Qualcuno tra i suoi già lo confida ed è per questo che Renzi è spaventato da un governatore pigliatutto.
La Polpettina e l’opposizione amica
Cinquestelle a parte, il viceregno di De Luca è alla ricerca pure di un accordo consociativo con quel che resta dell’opposizione di centrodestra: Ncd ma anche Forza Italia. Gli azzurri hanno scelto come capogruppo Armando Cesaro, sponsorizzato da Mariarosaria Rossi, colonna del cerchio magico di Berlusconi. Cesaro è la Polpettina, in quanto figlio di Luigi detto Giggino ’a purpetta, ex sodale di Nicola Cosentino. Una volta investito, le prime parole della Polpettina sono state queste: “Opposizione responsabile”. Per la serie: siamo qui.
Fabrizio d’Esposito, il Fatto Quotidiano 4/7/2015