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 2015  maggio 28 Giovedì calendario

VIALLI: «IL BARCA SI BATTE, A COSTO DI USARE UN BUS»

Lui la coppa l’ha già alzata. E con la maglia della Juventus. Stagione 1995-96, Gianluca Vialli campione d’Europa e capitano della Juve di Marcello Lippi che in finale piegò l’Ajax detentore. Ieri all’Aspria Harbour Club di Milano l’ex attaccante ha fatto le carte alla prossima finale, a margine della presentazione del torneo di golf benefico — Golf Cup a Torino, l’8 giugno, con Platini, Cruijff e tante altre star — organizzato dalla Fondazione Vialli&Mauro per raccogliere fondi a favore della ricerca sulla Sla.
Vialli, la Juve potrebbe alzare la coppa a 19 anni dal suo trionfo.
«Sarei felice per la società perché sarebbe un risultato nato dal giorno della retrocessione in B, quando in un momento difficile sono rimasti Del Piero, Buffon e Chiellini. Facendo le scelte giuste la Juventus è risalita fino a diventare oggi la miglior squadra italiana».
Juve-Barça che finale sarà?
«La Juve ci è arrivata senza rubare nulla, meritando sul campo quel pizzico di fortuna che ha ottenuto nei sorteggi. Ora però non serve fare gli schizzinosi: si dovrà difendere con tanti uomini dietro la linea della palla anche a costo di mettere un pullman davanti alla porta come Mou e Di Matteo».
E’ l’unico modo per batterli?
«No, ma servono tre componenti: una gara al 100%, sperare che loro giochino maluccio e poi affidarsi agli dei del calcio. Credo al destino e quest’anno i segnali ci sono stati, ma attenzione: ok avere fiducia ma troppo entusiasmo può danneggiare».
È la rinascita del nostro calcio?
«Non direi. In Italia tra Juve e altre c’è un gap da colmare per alzare il livello generale».
Allora aveva ragione Conte a dire che non si può mangiare al ristorante con 10 euro?
«Antonio è uno dei maggiori responsabili di questa finale. Aveva certe sensazioni ed è giusto che le abbia espresse. È stata brava la Juve a scegliere un allenatore diverso sia tatticamente sia nell’atteggiamento. Dopo tre anni a 120 all’ora serviva cambiare qualcosa...».
Cosa deve temere Allegri del Barcellona?
«Sulla carta loro sono più forti: quindi meglio giocarsela in 90’ perché se hai tre fuoriclasse come Messi, Neymar e Suarez difficilmente ti sbagliano due partite di fila. Messi poi mi ricorda finalmente Maradona per il contributo alla squadra».
Cosa ha invece in più la Juve?
«L’idea di collettivo. Ci avrei giocato volentieri anche io...».
Buffon, Pirlo e Barzagli tornano a Berlino 9 anni dopo il Mondiale. Cosa significherà?
«Alcuni dei giocatori chiave tra i bianconeri potranno portarsi dietro ricordi e sensazioni importanti da mettere sul tavolo».
Come si comporterà la Juve con Tevez dopo la finale?
«Per Tevez sarà molto più facile decidere dopo aver vinto la coppa, e comunque la Juve ha lavorato con grande anticipo su Dybala, un difensore promettente come Rugani e due talentini come Zaza e Berardi. Anche Pogba può restare perché l’ambiente ora è attraente».
Buffon è da Pallone d’Oro?
«È uno dei miei candidati ma vediamo come andrà la finale».