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 2015  maggio 28 Giovedì calendario

L’IRLANDA FA UTILI CON LA BAD BANK

La bad bank è una minaccia per i contribuenti e per le finanze pubbliche? Non è così in Irlanda, dove il veicolo Nama (National Asset Management Agency) ha guadagnato 458 milioni di euro nel 2014, secondo i dati pubblicati ieri, dopo i 214 milioni incassati l’anno precedente. Le svalutazioni sui crediti si sono ridotte dell’85%.
Secondo le previsioni del management, la Nama guadagnerà 1 miliardo negli anni di operatività.
Le bad bank acquistano asset deteriorati a sconto e poi li rivendono negli anni successivi. Il fattore chiave è il tempo, che può permettere una ripresa delle quotazioni e quindi generare profitti. La Nama, controllata per il 49% dallo Stato e per il 51% dalle banche irlandesi, è nata nel 2009, acquistando dagli istituti immobili per 74 miliardi (pagando circa 30 miliardi) con l’obiettivo di rivenderli nel giro di dieci anni. Così gli istituti hanno liberato dai bilanci attivi deteriorati. Ma anche la bad bank ha avuto un tornaconto, in quanto ha approfittato della ripresa dei prezzi del mercato immobiliare irlandese (+16% ad aprile rispetto a un anno prima). La Nama finora ha venduto asset per 21 miliardi (quasi 8 nel 2014) e ha ripagato il 60% del debito utilizzato per finanziare gli acquisti. Così, mentre in Italia le regole Ue sugli aiuti di Stato bloccano la creazione di un veicolo per lo smobilizzo dei crediti, in Irlanda sono già partite le procedure per smontare il meccanismo in anticipo: 70 dipendenti termineranno il lavoro quest’anno, altri 165 nel prossimo.
La bad bank irlandese, guidata dal chief executive Brendan McDonagh, non è l’unica ad aver ottenuto risultati positivi. Anche in Italia la Sga (Società per la Gestione delle Attività) utilizzata per il Banco di Napoli ha recuperato oltre l’85% dei crediti deteriorati. Meno fortunata per il momento la Sareb spagnola, che ha perso 585 milioni nel 2014 e 261 l’anno precedente. Ma i risultati potrebbero invertire rotta nel corso della vita del «banco malo», che chiuderà i battenti nel 2027: se il mercato immobiliare spagnolo si riprenderà nei prossimi anni, anche la Sareb (per il 55% privata e per il 45% pubblica attraverso il fondo di ristrutturazione Frob) potrebbe chiudere il bilancio complessivo in attivo. Sia la Spagna che l’Irlanda hanno ricevuto denaro dall’Ue per riorganizzare il settore bancario.
I risultati delle bad bank estere forniscono ulteriori elementi per la discussione sul ruolo pubblico in caso di «fallimento del mercato», tema evidenziato dal governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco. «Vanno approfondite le ragioni che differenziano politiche per attivare i meccanismi di mercato da aiuti di Stato distorsivi della concorrenza», ha sottolineato Visco martedì nell’assemblea annuale di Via Nazionale, con implicito riferimento alle obiezioni di Bruxelles alle misure studiate dall’Italia sulle sofferenze bancarie.
Francesco Ninfole, MilanoFinanza 28/5/2015