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 2015  maggio 26 Martedì calendario

REDDITO DI CITTADINANZA TEDESCO

Lentamente, leggo, che, in Italia, molti si convincono che la proposta del reddito di cittadinanza avanzata dai grillini non sarebbe del tutto una follia. In Germania esiste, anche se lo chiamano in altra maniera. Perché da noi no? A questa domanda rispose ai suoi tempi la signora Fornero: «Da noi c’è il sole, e tutti si metterebbero a poltrire, e a gustarsi un piatto di spaghetti al pomodoro», spiegò a un gruppo di giovani donne, ovviamente disoccupate.
Avrebbe fatto meglio a usare altre parole, e a rinunciare all’ironia, ma senza dubbio una differenza con Berlino c’è.
«Knast für Hartz IV Betrüger» era il titolo su tutta la prima pagina sabato scorso sulla «BZ» berlinese. Carcere per un truffatore dell’Hartz IV, cioè l’assegno sociale, pari al minimo vitale, che dal 1° gennaio è salito da 391 euro a 399, più alloggio e tutte le spese connesse, dal riscaldamento alla Tv. Otto euro in più, poca cosa, ma il conto ammonta a oltre mezzo miliardo di euro in più all’anno. Quanti ricevono l’assegno, compresi i bambini, sono circa 6 milioni e centomila.
È un tema insidioso, e so di espormi alle consuete critiche per chi ricorda che le regole sono necessarie: giustizialista, i problemi sono altri, perché prendersela con i più deboli? E la «BZ» è un giornale popolare, e pure populista. Molti barano per pochi euro, ed è comprensibile. Altri abusano, e mettono in pericolo il sistema. Berlino è una metropoli povera, il 20% vive grazie agli aiuti sociali, eppure appare ordinata. Nelle stazioni di metro non ci sono tornelli, si entra liberamente, ma i controlli sono frequenti, se si viene beccati troppo sovente, si può anche finire in galera (per pochi giorni). Invece, l’anno scorso è stato condannato a tre anni, e senza sconti, un tassista berlinese che per 17 volte aveva truffato dei turisti. Anche per i tedeschi la pazienza ha un limite.
I controlli su quanti ricevono l’Hartz IV (da non confondere con l’assegno di disoccupazione) sono severi. E spesso esagerati: i controllori piombano nell’appartamento all’alba per scoprire casi di coabitazione: marito e moglie fingono di separarsi per incassare un assegno doppio, è un trucco frequente. Bisognerebbe dichiarare ogni introito, anche i regali della nonna. Una certa Claudia, 49 anni, ha confidato alla «BZ» di aver aperto un conto in un’altra città, in cui depositare gli aiuti del padre. Ai funzionari dell’Hartz ha mostrato gli estratti del vecchio conto. Chi sgarra paga, non sempre con il carcere.
Uno su 12 bara, le denunce dei controllori sono state l’anno scorso 154.649, il 5,4% in meno rispetto al 2013. In 40 mila sono stati processati e condannati e hanno pagato oltre 8 milioni di multa. In media, un centinaio di euro a testa, che vengono defalcati dall’assegno. I giudici hanno inflitto complessivamente per l’esattezza 267 anni di carcere, con la condizionale, e 79 anni senza condizionale.
La stragrande maggioranza degli assistiti è onesta, ma il rigore è indispensabile, per proteggerli. E, bisogna aggiungere, spesso i giudici riconoscono che i controllori sono stati troppo spietati, e burocratici. Qualche giorno fa ho regalato una automobilina a un bambino di cinque anni. Sua madre riceve l’assegno sociale: ho pagato il giocattolo 20 euro, e secondo i calcoli dell’Hartz IV un bambino ha diritto a 2,5 euro al mese per i suoi balocchi. Per conquistarsi quella macchinetta, il bambino avrebbe dovuto risparmiare fino al prossimo gennaio. È molto triste, ma il reddito di cittadinanza in Germania esiste, e da noi no.
Roberto Giardina, ItaliaOggi 26/5/2015