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 2015  maggio 26 Martedì calendario

PERISCOPIO

Il futuro non è più quello di una volta, il primo a dirlo mi pare fu Valéry. L’eclisse del sacro ha portato all’eclisse delle aspettative. È cresciuta la sofferenza psichica e la tristezza. Resto però un uomo occidentale. Paolo Prodi, storico, fratello di Romano (Antonio Gnoli). la Repubblica.

Quello di cui dovremo prendere atto è la perdita di centralità dell’Europa; siamo piccoli rispetto ad altri Paesi, contiamo sempre meno e dovremo fare i conti con una qualità della vita sempre peggiore. Walter Siti, scrittore, vincitore de lo Strega. Corsera.

Al Corriere devi stare attento, guardarti le spalle. L’amico è il tuo nemico e il nemico è il tuo amico. Andrea Gentile, Volevo tutto. Rizzoli.

Dobbiamo tenere presente che tutte le ultime crisi economiche sono nate in America e che noi dobbiamo sganciarci da questo sistema economico che ci sta portando a una nuova crisi che cadrà prima sulla nostra testa e poi, spero, anche sulla loro. Da un certo punto di vista la Merkel ha una politica estera giusta. Lei, da Putin, è andata il giorno dopo la parata, ma ci è andata. Massimo Fini, scrittore. Il Giornale.

La vittoria di Renzi certifica in modo inconfutabile che il gruppo dirigente che ci ha guidato, con più o meno responsabilità, da Berlinguer fino a oggi, ha perso completamente la capacità di elaborare un progetto di sinistra capace di parlare ai propri elettori, all’Europa e al mondo. Si sono rifiutati di aggiornare le analisi, non hanno idea di cosa sia oggi l’Italia né le enormi problematiche a cui dovremmo ricominciare a pensare, a partire proprio dal concetto di sinistra. Ultimamente, tra partiti personalistici come Sel e sindacati, in bilico tra confusione e massimalismo, le cose non vanno bene. Sergio Staino, disegnatore satirico, inventore di Bobo, l’operaio Pci (Malcolm Pagani). Il Fatto.

I talk show non si possono più vedere perché non ci possono infliggere Matteo Salvini più di 14 o 15 volte a settimana. Fa male alla salute, fa male alla politica e fa male a chi lo fa. C’era Ballarò, per dire, e faceva il suo 11%. Ora s’è diviso, ne fanno due, uguali: cinque per cento l’uno e cinque per cento l’altro. Questo passa il convento. Con una noia crescente, al di là della bravura di Giovanni Floris. Questo capita perché la tv non vuole il fritto misto, l’alto e il basso che c’è nella vita. Dalle solo l’alto, o supposto tale, o solo la politica, e, alla lunga, la tv ti ammazza, il pubblico ti insegue con il forcone. Maurizio Costanzo. Panorama.

Penne (Pescara). Seguo il signor Orazio, il postino, nel suo giro. Per una sola lettera raggiunge cascine solitarie, dove latrano i cani alla catena. Più tortuose le strade, man mano che ci si avvicina al Gran Sasso. A una curva, Orazio si ferma, indica uno strapiombo nel vuoto: «Per di qui, vede, certe mattine ho visto i piccoli delle aquile spiccare il primo volo». Un postino innamorato delle aquile. Anche questa è Italia, silenziosa. Invisibile sui giornali, eppure grande, e vera. Marina Corradi. Avvenire.

La cattedrale di Trani è una delle più belle del mondo. Romanica, ha le fondamenta quasi nel mare; è tutta in pietra bianca, appunto, l’impareggiabile pietra di Trani nella quale tanti edifici in Puglia sono costrutti. Si erge maestosissima. I doccioni con demoni e mostri dell’Alto Medioevo assomigliano a quelli di Notre-Dame ma con un ductus più libero ed elegante. È uno dei luoghi nei quali torno periodicamente. Paolo Isotta, La virtù dell’elefante. Marsilio.

L’attrazione degli uomini e delle donne sta scomparendo. Ecco perché penso che l’umanità passi attraverso un periodo di minaccia (dopo aver avuto la minaccia della soprappopolazione) opposta, la minaccia dello spopolamento della terra per mancanza di attrazione sessuale, tra maschi e femmine, e per la sostituzione di una normale attività sessuale con queste manifestazioni di tipo infantile, di masturbazione reciproca di ragazzetti o di bambini. Cesare Musatti, psicanalista in Gigi Moncalvo, Milano no. Edizioni Elle, 1977.

A scuola non ci sono andato per un bel pezzo, perché mi hanno cacciato... I miei non ce la facevano a pagare. Non potevano pagare niente. La prima comunione, per esempio, non la potevano pagare, e allora mi hanno cacciato anche i preti. Neanche il battesimo avevano potuto pagarmelo. Professori e preti si sono uniti per mettermi al bando, per cancellarmi. Io non sapevo di essere stato cancellato, l’ho capito dopo. Mi hanno sempre buttato fuori, professori e preti. Persone che comunque non erano delle merde, persone del tutto normali che sono venute a salutarmi tutte gentili quando Châteauroux mi ha concesso la cittadinanza onoraria dopo L’ultimo metrò di Truffaut, o Sotto il sole di Satana, o non so più cosa... C’erano anche i gendarmi che mi avevano sbattuto dentro per il furto di una macchina. D’altra parte, quelli che per me sono stati un po’ dei padri, quando ero piccolo, non sono stati né i professori né i preti, ma i gendarmi. Ho sempre avuto una certa intesa con i gendarmi e gli sbirri. Erano autoritari ma benevoli. Molto meno coglioni di quello che sembra. Gérard Depardieu. la Repubblica.

La pillola verrà messa in commercio non appena terminata la sperimentazione sulle mantidi, sui giovani rinoceronti e sulle cellule dei telefonini. I risultati saranno fantastici anche a livello demografico generale, perché l’effetto della pillola sarà completo, totale e mai definitivo. Massimo Bucchi, scrittore satirico. ilvenerdì.

Non aveva ragione Totò che diceva: la morte è ’a livella, rende uguali. I religiosi infatti entrano subito nella Casa del Padre. Stando ai necrologi che ho raccolto, il privilegio tocca solo a 7 defunti su 100. Gli altri 93 devono aspettare in purgatorio o finiscono dritti all’inferno, ma non si deve dire. Non parliamo poi dei nobili. Cancellati dalla Costituzione, tornano a vivere con i loro titoli, come il napoletano «Don Fabio Tomacelli Filomarino, Principe di Boiano, Duca d’Atri, Cavaliere dell’I.R.O. di San Gennaro, Balì Gr. Cr. di Giustizia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, Cavaliere di On. e Dev. del S.M.O. di Malta», sul Corriere, 2003. Guido Vigna, giornalista (Stefano Lorenzetto). Il Giornale.

Anche armi tra gli investimenti dell’Ordine dei Francescani. Invece che parlare agli uccelli, gli sparavano. Gianni Macheda.

L’amore è il peggior nemico del buonsenso. Roberto Gervaso. Il Messaggero.

Paolo Siepi, ItaliaOggi 26/5/2015