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 2015  maggio 25 Lunedì calendario

«UNA SOLA PASSWORD E MOBILITÀ TOTALE L’EFFETTO MULTICANALE PREMIA IL CLIENTE»

Un utile netto in crescita del 29%, una raccolta netta di 1,6 miliardi, +53% rispetto allo stesso periodo del 2014, attivi finanziari pari a 53,7 miliardi e il numero di clienti sfiora il milione. Sono i risultati del primo trimestre 2015 di FinecoBank, la banca diretta multicanale del gruppo Uni-Credit, nata appena 15 anni fa con un modello che, si può ben dire, ha fatto scuola. «Siamo una banca molto giovane, una “neonata”, se comparata con il mondo delle banche italiane tradizionali» commenta Paolo Di Grazia, direttore Banca Diretta. «Questo è stato per noi un grande vantaggio, perché ci ha consentito di partire come banca digitale “nativa”, non abbiamo avuto bisogno di adattare qualcosa di esistente e abbiamo potuto usare le migliori tecnologie disponibili, le migliori piattaforme». Una banca digitale che ha adottato un modello di business particolare. «Il nostro modello di banca poggia su due colonne portanti. La prima è l’integrazione di tutti i servizi offerti, dal conto corrente al brokeraggio, alla pianificazione finanziaria. Sembra qualcosa di scontato, ma non è così: è una nostra specificità. Integrazione per noi vuole dire che il cliente, con una sola username e una sola password, può far tutto quello che la banca gli offre senza muoversi da casa o senza staccarsi dal suo cellulare». E la seconda colonna portante? «E’ proprio la mobilità, intesa nel senso che è la banca che va dal cliente. Questo modello basato su integrazione e mobilità ha portato molti vantaggi ai clienti, bassi costi di gestione del conto e ha reso possibile un mondo con sempre meno carta. Siamo stati i primi a digitalizzare l’estratto conto cartaceo e l’eliminazione del cartaceo diventerà realtà per tutti i servizi della banca». Il vostro è un approccio multicanale che non esclude la componente umana, anzi. «Il cliente usa i canali digitali per la gestione quotidiana del conto, se deve inserire un ordine di borsa o effettuare un bonifico, ad esempio, non ha bisogno di dialogare con banca. Cosa diversa è quando deve investire i suoi risparmi o patrimoni, quando deve pianificare qualcosa relativa ai prossimi 10-15 anni della sua vita. C’è la necessità di avere un rapporto con la banca, di avere spiegazioni e rassicurazioni, di parlare con un professionista ed è qui che entrano in gioco i nostri financial planner e, ancora una volta, è la banca che va dal cliente. Questa è un’altra grande innovazione. Qualcosa di impensabile per i modelli tradizionali, ma è il futuro, è come avverrà la pianificazione finanziaria nei prossimi anni, in fondo un po’ tutti si stanno attrezzando in questo modo». Il mondo digitale nel frattempo è cambiato, ora ci sono tablet e smartphone. «È un’evoluzione strutturale del mercato. Quello che vediamo è una convergenza tra il mondo dei desktop e dei tablet e il mondo degli smartphone. Si va verso schermi più ampi, i nuovi modelli hanno già display più grandi dei vecchi smartphone, ma di poco più piccoli dei tablet, e questo comporterà un utilizzo sempre maggiore di tutti i servizi delle banche in mobilità». In effetti il mondo delle “app” ci sta abituando a una facilità di fruizione impensabile per i “vecchi” desktop. «Le App stanno contribuendo moltissimo a un maggiore utilizzo dei servizi. Abbiamo notato che tra i maggiori utilizzatori della parte mobile e tablet ci sono i nostri clienti over 60 anni, proprio perché il mondo touch è molto più semplice e agevole: non c’è un mouse che può mettere in difficoltà le persone meno giovani, non c’è più il concetto di accendere il computer e di dover caricare i programmi. Ma per semplificare la vita al cliente, la prima cosa che occorre fare è semplificare i processi e l’organizzazione interna della banca, Fineco è nata con questo mantra». Qualche esempio di semplificazione? «Avere accesso alle principali borse del mondo dal proprio telefono, poter pagare un bollettino con una foto, potere cambiare euro in valuta estera con un clic. Il Touch ID è, invece, un’opzione che consente di accedere al proprio conto corrente senza dover digitare codici e password, ma attraverso il riconoscimento dell’impronta digitale. È una funzionalità presente nei nuovi sistemi operativi mobile; è molto comodo in mobilità, quando si è in movimento digitare non è sempre agevole. Un ulteriore esempio di semplificazione recentemente introdotto risiede nell’abbattimento delle tempistiche di ingresso nel mondo Fineco: grazie a una procedura snella, immediata e allo stesso tempo sicura, si diventa clienti in un solo giorno, si ricevono subito codici di accesso e Iban, eliminando tutti i tempi di attesa dell’invio postale». Una conclusione possiamo trarla: con la tecnologia non c’è mai un punto di arrivo. «Sicuramente no. Anzi, il fermarsi sarebbe un gravissimo errore. La tecnologia è in costante evoluzione, più persone saranno connesse, più si svilupperanno nuovi servizi. È quindi assolutamente necessario stare sempre al passo, cercare addirittura di interpretare quelli che saranno i cambiamenti futuri, ma, ci tengo a sottolinearlo, rimanendo sempre con i piedi per terra: non serve a nulla fare innovazioni che interessano pochi utenti, le innovazioni sono di successo quando sono adottate e apprezzate da un numero elevato di clienti. Perché ne semplificano la vita o, addirittura, ne anticipano nuove esigenze».
m. man., Affari&Finanza – la Repubblica 25/5/2015