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 2015  maggio 24 Domenica calendario

MCENROE: «CARO DJOKOVIC, SEI IL FAVORITO MA ATTENTO A TE»

John McEnroe è legato al Roland Garros per la finale quasi vinta, ma clamorosamente persa, con Lendl, da due set a zero.
Che successe nel 1984?
«E’ stata la peggior sconfitta della mia vita, una sconfitta devastante: certe notti ancora mi tiene sveglio. Il match lo persi sul 4-2 40-30 e servizio al quarto set. Poi non ricordo più niente, e non ho più rivisto quella partita. Ma non fu Lendl a battermi, mi battei da solo».
Rafa è ancora il favorito al Roland Garros?
«E’ sempre uno dei favoriti, ha vinto 9 volte su 10, prima dell’inizio dei questa stagione avrei puntato ancora su di lui, ora penso che possa ancora vincere, ma non sono così sicuro che sarà al 100% di fiducia e fisico. Non sono preoccupato dai risultati di questi primi mesi dell’anno, ma sembra proprio che abbia perso qualcosa, dentro. Stavolta, davvero, scopriremo strada facendo come sta fisicamente e mentalmente Rafa. Una cosa è certa: ha fatto qualcosa di assolutamente eccezionale in questi ultimi 10 anni a Parigi e merita tutto il rispetto e la considerazione».
Quindi, anche McEnroe punta su Djokovic?
«E’ così ben preparato, così in fiducia, ha un livello di gioco così consistente e continuo, e una preparazione fisica così accurata che, al meglio di 5 set sembra quasi imbattibile, in questo momento. Se tiene di testa, è il favorito malgrado i 9 successi di Rafa, malgrado lui non abbia ancora vinto i French Open, malgrado Murray abbia vinto il primo torneo sulla terra, malgrado Nishikori stia giocando bene, e malgrado anche altri abbiano credenziali valide. E’ proprio difficile dire che Parigi non lo vinca Djokovic».
Che cosa ha dato Becker al gioco del numero 1?
«Becker gli ha dato fiducia e gli dà conforto. Novak può diventare un po’ passivo e poco aggressivo, a cominciare dalla risposta, ma, con l’avvento di Boris, è diventato un giocatore più difficile da affrontare proprio come intensità. E poi a tratti fa anche un po’ di servizio-volée, va più avanti, ha più varietà offensiva. Ed è il più completo».
La pressione potrà giocare un ruolo importante contro il favorito di tutti?
«Molti aspettano il risultato da Novak, mentalmente sarà sotto una grande pressione. Sì, è sempre possibile che succeda qualcosa, che le cose non vadano come devono, che il favorito non reagisca come dovrebbe. Ma credo che Novak possa sostenere questa tensione, che sarà speciale su di lui. Può fare qualcosa di incredibile nella storia del tennis: subito, vincendo l’unico Slam che gli manca, e magari andare oltre, in questa sua annata eccezionale. Parlo di chiudere il Grande Slam».
Che cosa fa oggi di diverso Murray sulla terra per meritarsi i primi successi sul rosso?
«Non vedo tante differenze rispetto al passato, ho sempre pensato che avesse l’abilità fisica e tecnica per giocare sul rosso. Lo ha già dimostrato al Roland Garros, la chiave per lui è arrivare ai match più importanti con ancora benzina nel serbatoio, perché nella seconda settimana bisogna cambiare marcia, essere molto lucidi con il gioco, soprattutto il suo, per mettere in difficoltà col servizio e le sue angolazioni avversari come Rafa e Novak, Murray è nella posizione migliore di sempre. Ma dipende molto da lui: riuscirà a salire al livello dei primi due?».
Roger ha la possibilità di vincere Parigi?
«Al meglio dei tre set è ancora al vertice, sta giocando ancora a livello straordinario, ma al meglio dei cinque, cambia tanto, non so se potrà tenere quel ritmo fisicamente e mentalmente. Bisogna star lì due-tre ore a un livello molto alto, altrimenti non sei competitivo. E due giorni dopo si riparte praticamente da zero, a un livello ancor più alto. Roger ha una possibilità, con la sua varietà tattica, e la capacità di giocare da fondo e avanti».
E un attaccante come Kyrgios può fare il colpaccio?
«Penso che vincerà almeno uno Slam, e ha anche i movimenti per la terra rossa... Chissà, dipende da tante cose, di sicuro non ce la farà col servizio-volée a ogni punto, ma magari potrà essere proprio il giovane che fa la sorpresa più grossa. E’ quello che dimostra più personalità».
Serena è la favorita delle donne?
«Per me è la miglior tennista di sempre, con quel servizio ha il colpo singolo più decisivo del gioco e mentalmente è così forte... Anche se Sharapova sta giocando il suo miglior tennis sulla terra».